Capitolo Ventitresimo: Cioccolata calda

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Ryley era completamente a pezzi

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Ryley era completamente a pezzi.
Erano passate più di due settimane dall'incidente e Ryley continuava a frequentare i corsi all'università e il lavoro al market. Motivo per cui era distrutto, tra l'altro.

La prima settimana faticava, certo, ma almeno riusciva comunque ad avere abbastanza energia da frequentare i corsi con attenzione. Adesso invece, era già la terza volta che si addormentava durante una lezione e che doveva chiedere gli appunti a qualcuno.

Per ovvi motivi non poteva lasciare il lavoro, ma Ryley stava iniziando a ragionare su lasciar stare, o meno, gli studi per quel semestre e ricominciare a frequentare dal successivo.

Ryley non usciva proprio pazzo all'idea di perdere un semestre, ma dopotutto, se davvero non riusciva a stare dietro a studi e lavoro, qualcosa doveva essere messo da parte e i soldi del market andavano direttamente ai lavori di ristrutturazione del suo appartamento, quindi non poteva davvero farne a meno.

In più, anche se avesse preferito lasciare il lavoro, sarebbe poi stato imbarazzante con ShouGi.

Ryley alloggiava ancora a casa sua e lui aveva fatto così tanto per Ryley, che sarebbe stato un peccato rendere vani tutti i suoi sforzi.

"Hey, nano. Possiamo andare"

Ryley ringraziò il cielo alle parole di ShouGi che, vedendolo così stanco, aveva deciso di accollarsi anche un po' del lavoro di Ryley, tra cui lavare il pavimento.

ShouGi era davvero troppo gentile e generoso con Ryley e lui aveva sempre paura di finire per approfittarne troppo. Comunque, non era come se ShouGi non guadagnasse niente da tutta quella situazione...

All'improvviso, un paio di labbra morbide si posarono su quelle del castano. Passarono un paio di secondi prima che Ryley capisse cosa stesse succedendo e rispondesse al bacio, che subito si trasformò in qualcosa di più profondo di un semplice sfioramento di labbra non appena il più basso si lasciò andare.

Passarono pochi attimi prima che il corvino si separasse da Ryley.

"Sai di cioccolata, con cosa hai fatto colazione?"

"Cioccolata calda"

ShouGi, guardò un sorriso stanco formarsi sulle labbra di Ryley.
Quella mattina era dovuto uscire prima dall'appartamento per raggiungere il market, dove alcuni fattorini stavano aspettando che qualcuno firmasse un paio di scartoffie, prima di consegnare della nuova merce.

Aveva lasciato, con suo grande rammarico, il castano da solo tra le coperte calde del letto che condividevano nella camera di ShouGi ed aveva deciso di non svegliarlo, lasciandolo riposare un po', visto che sembrava averne bisogno.

Tutto ciò, comunque, stava a significare che quella mattina, ShouGi non aveva ricevuto il suo "bacio del buongiorno", come l'aveva chiamato per sfotterlo Ryley stesso una volta.

Già, le cose tra ShouGi e il castano ormai funzionavano in quel modo.
Uno dei due, in genere ShouGi perché Ryley era letteralmente troppo timido ed esitante, cercava un contatto di qualche tipo e l'altro non si tirava mai indietro.

ShouGi sapeva che il loro rapporto non era ancora pienamente definito e che, prima o poi, avrebbero dovuto chiarire la loro relazione, ma per il momento gli andava più che bene così.

Dopotutto, ShouGi non sembrava in grado di tenere le mani a posto quando in giro c'era Ryley, ma davvero ancora non sapeva se i suoi sentimenti fossero semplicemente annebbiati dal forte interesse fisico oppure fossero sinceri.

Ryley, d'altro canto, ormai era completamente partito per il corvino e non c'era modo di tornare indietro. Ogni tocco, ogni semplice sfioramento, ogni parola detta con cura, non faceva altro che farlo innamorare ancora di più del corvino.

Ma Ryley aveva paura.
L'amore è un sentimento forte che spaventa le persone e Ryley non poteva permettersi di perdere ShouGi, ormai era quasi una necessità averlo accanto e non si sarebbe mai perdonato se per colpa dei suoi stupidi sentimenti, l'avesse fatto scappare.

Quindi Ryley si era ripromesso di non dire nulla. Accettava semplicemente tutto ciò che ShouGi era disposto a dargli e conservava ogni nuovo ricordo gelosamente, mordendosi la lingua per non lasciarsi sfuggire quelle sue parole.

Entrambi sapeva che non avrebbero potuto continuare in quel modo per sempre, ma almeno per un po', si ripetevano.

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