Capitolo Diciannovesimo: Lubrificante

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Il bacio fu un gentile scontro tra ghiaccio e fuoco

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Il bacio fu un gentile scontro tra ghiaccio e fuoco.

ShouGi sentiva un calore ardente diramarsi come un incendio dal punto in cui le sue labbra assaporavano quelle di Ryley. Era un sensazione tanto travolgente che si sarebbe volentieri fatto bruciare vivo, fino a rimanere in cenere.

Sentiva la mano sinistra di Ryley stringere la propria quasi disperatamente, come per evitare che gli sfuggisse, ma ShouGi non si sarebbe mai allontanato da Ryley.

Tirandolo dalla mano sinistra, dove i loro corpi si congiungevano in una pericolosa stretta, ShouGi fece in modo che Ryley finisse seduto sul proprio grembo.

ShouGi sentiva il pressante bisogno di un contatto, di essere toccato, accarezzato dall'altro in posti dove mai prima d'allora aveva lasciato avvicinare qualcun altro. Per questo guidò la mano sinistra del castano al proprio petto, mentre approfondiva il bacio.

L'intreccio di lingue e saliva fece girare la testa a Ryley.
Le labbra di ShouGi, screpolate e ruvide, sulle sue si muovevano delicatamente nonostante la profondità del bacio. Una gentilezza estenuante, che aumentò solo la voglia di Ryley di assaporare ogni angolo di bocca dell'altro.

Ryley sentiva la mano fredda del corvino a contatto con la propria e la stringeva, sperando che l'altro non lasciasse andare.
Nonostante la freddezza del suo palmo, quando Ryley si trovò adagiato sul grembo dell'altro ragazzo, con una mano sul suo petto, non percepì altro che calore.

Il corpo del corvino sembrava fatto di carboni ardenti e fremeva per essere toccato. Ryley non aspettava altro.

Portò una mano sul retro del suo collo e lasciò che l'altra scivolasse lentamente, come le mani d'un pianista sui tasti, tracciando linee immaginarie, lungo l'addome tonico del ragazzo.

ShouGi percepiva una lunga scia di brividi formarsi dove il castano sfiorava con i polpastrelli.

Quando la mano di Ryley incontrò l'elastico dei pantaloni di ShouGi ed iniziò, con le dita, ad accarezzare il suo basso ventre, appena sopra la stoffa, le mani di ShouGi si mossero quasi in automatico e raggiunsero i fianchi del castano, stringendoselo a sé.

Tra di loro, quando si separarono, entrambi affannati, con lo sguardo desideroso puntato negli occhi dell'altro, non esisteva quasi più spazio.

Ryley sentì le mani del corvino scivolare lentamente verso i propri glutei, mentre poggiava la testa nell'incavo del collo del castano, lasciando una scia di piccoli baci umidi e morsi, che di certo sarebbero rimasti impressi sulla pelle olivastra per qualche giorno.

Ryley si sentiva mancare l'aria, l'unica cosa che riusciva a percepire era il corpo del corvino contro il suo e il suo inebriante profumo di menta e caffè.

Quando la mano sinistra di ShouGi si spostò verso l'alto per scostare il collo della sua t-shirt e avere un maggiore accesso alle clavicole, Ryley sapeva che non sarebbe più riuscito a trattenersi.

Non appena le labbra del corvino si posarono su un lembo di pelle appena scoperta, Ryley si lasciò sfuggire un gemito soffuso.

ShouGi, strinse la presa sul corpo dell'altro, la sua mano sinistra ancora tirava verso il basso il collo della maglietta, il braccio destro si avvolse intorno alla bassa schiena di Ryley, per eliminare definitivamente lo spazio tra i due corpi e le sue labbra iniziarono a torturare, l'ormai scovato, punto debole del castano.

Tutta la serie di ansimi e gemiti provenienti da Ryley, suonavano come musica nelle orecchie di ShouGi.

Infine, Ryley slittò leggermente in avanti, cercando di dare un minimo di sollievo al problema all'interno del propri pantaloni.

Fu in quel momento che per la prima volta, Ryley udì un grugnito del corvino, soffocato nel proprio collo.

ShouGi si sentiva al limite. Voleva poter toccare Ryley ovunque e stringerlo a sé in modo che per giorni non sarebbe riuscito a pensare ad altro che a lui e voleva che almeno per quella volta, almeno per quella sera, il castano fosse suo, in tutti i modi in cui una persona può essere di qualcun altro.

A quel punto, ShouGi scostò il viso dal collo del ragazzo e incrociò subito il suo sguardo.

"Dov'è la tua camera?"

La voce di ShouGi, più bassa e roca del solito, fece correre una scarica di brividi lungo la colonna vertebrale del castano.

"Infondo al corridoio"

ShouGi, non aspettò permessi, né altro. Afferrò il castano da sotto le cosce ed attese giusto che avvolgesse le braccia intorno al suo collo, prima di alzarsi dal divano e avviarsi velocemente lungo il corridoio.

Ryley, intanto riservò al collo del corvino lo stesso trattamento che aveva ricevuto il proprio pochi secondi prima. Lasciando piccoli dolci marchi, che risaltavano in modo squisito sulla pelle lattea del corvino.

Quando la porta della camera si chiuse alle loro spalle, entrambi sapevano che da quel momento non sarebbe più stati due persone, ma una sola.

Edited:170118

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