Capitolo 44: "Le sue confidenze... forzate"

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Lo osservo mentre prepara la moka del caffè: movimenti, veloci, decisi, estremamente precisi e delicati.
Il suo è quasi un rito: un tot di acqua e non oltre, un cucchiaino di polvere scarso per ognuno, una leggera pressione sulla polvere, un'accurata pulizia dei bordi e chiusura della moka 'centenaria'.

Appena mi porge la tazzina, un profumo di buono mi avvolge, assaporo chiudendo gli occhi, questa per me è come una coccola, il suo caffè è qualcosa di speciale, il suo gusto è il massimo.

"Mmm delizioso come sempre!"

"Ne sono felice!"

Finisco velocemente ed inizio a tamburellare con le dita sul tavolo, lui alza un sopracciglio e mi dice semplicemente:

"Beh?!?"

"Sto aspettando!"

"Ook mi arrendo! Non te la farò lunga: qualche anno fa sono caduto da cavallo, i medici hanno pensato che si trattasse solo di una frattura e mi hanno ingessato per 40 giorni il braccio sinistro, non si sono preoccupati di verificare lo stato di muscoli, legamenti o tendini, che invece erano lesionati... frequentavo il conservatorio.... ho dovuto smettere di suonare... avevo... ho tutt'ora dolore che si propaga per tutto il braccio e spesso, se sto suonando da un po' non ho sensibilità ad alcune dita... contenta?"

"Oh! cavolo... io..."

"Tu non potevi saperlo... adesso lo sai... motivo per cui non succederà quasi mai che tu mi senta suonare."

"Ma May crede fortemente in te e nelle tue possibilità..."

"Senza ombra di dubbio: è stato lui a convincere mio padre del fatto che avessi un talento che andava coltivato!"

"E adesso non esiste una cura? Una terapia? Una qualsiasi strada da intraprendere per far..."

"Per farmi tornare a suonare? No, non angustiarti, solo un intervento ma molto deleterio e molto costoso, mi spiego meglio: rompere per ricostruire.... mio padre non ha mai dato il consenso ed ora sarebbe impensabile con il lavoro che facciamo, lasciarlo solo..."

"Non dovresti arrenderti, ed ora potresti decidere tu... Robert capirebbe ne sono sicura!"

Mi risponde con l'amaro in bocca:

"Grazie Ally, ma sono tante le cose che non sai, che non potresti capire..."

"Spiegamele... ho tutto il tempo ho persino dato il due di picche al mio fidanzato per questa serata di confidenze!"

"Oh Ally, sei la solita!"

"Torniamo a te... quindi se io volessi cavalcare in compagnia... tu lo faresti con me?"

"Cooosa? No sei fuori strada io ho sempre avuto terrore dei cavalli...."

"E allora cosa ci facevi quel giorno in sella ad un cavallo adulto?"

"Per prima cosa promettimi che non ne farai parola con nessuno! Nemmeno con papà!"

"Certo puoi stare tranquillo!"

"Come ben sai io sono nato e cresciuto qui... l'unico bambino con cui potevo giocare era Jerome, e ovviamente ogni suo desiderio era un ordine. Ad ogni compleanno, aveva una super festa, ogni anno una location diversa e super regali. Quell'anno festeggiava il suo diciassettesimo compleanno e il principino aveva scelto il maneggio dei Blake, quello fuori città, io non ci sarei mai voluto andare, ma mio padre innamorato perso della Dwein mi costrinse. Essendo un maneggio ovviamente era pieno di cavalli, Jer montò su uno di essi, finito il suo giro di prova, mi incitò a fare altrettanto. Ad un mio secco rifiuto iniziò a prendermi in giro, decisi di reagire e saliì sul quel maledetto cavallo. Non so come... non so perché Jer strattonò le redini del mio, questo si imbizzarrì mi disarcionò, caddi malamente... il resto già lo sai...."

"Dimmi che l'hanno punito ti prego!"

"A chi? Al signorino Kayne? Nooo sei fuori strada..."

"Cioè neanche una sgridata fatta bene? Nessuna conseguenza?"

"Oh sì una conseguenza sì, il cavallo dopo avermi buttato a terra ha scalciato all'indietro e ha colpito Jer alla caviglia..."

"Ah!"

"Il finale della storia: siamo finiti in pronto soccorso con la Dwein che dava di matto, entrambi ricoverati con un super gesso di contorno! E lì abbiamo conosciuto Antony..."

"Miseriaccia! Me la immagino urlante e sbraitante..."

"E oltre al danno la beffa: sosteneva fosse colpa mia tutto quello che era successo e non del povero Jerome"

"Che brutta..."

"Ok hai reso l'idea... e sì concordo in pieno con te".

"Ed Antony... per cosa era ricoverato?"

"Frattura scomposta al braccio sinistro per far colpo sulla sua ragazza aveva esagerato con le prodezze in motorino"

"Tipico suo... immagino la scena!"

"Già e sentire il suo racconto è stata la nota divertente della giornata!"

"Tu sei fortemente prevenuto nei confronti di Jer.... come fai a non odiarlo dopo quello che ti ha fatto? E soprattutto vorrei sapere perché ha fatto una cosa così stupida!"

"C'era già rivalità, lui difendeva il suo territorio... sua madre... quindi con il senno di poi ho potuto capire il suo punto di vista... ci hanno unito comunque tante avventure, tante bravate, ne abbiamo passate tante. . ."

"Ti ammiro, davvero!"

"Grazie. Ora tocca a me fare le domande: cosa cavolo è il pianoforte magico?"

"Il pianofortaio magico dici? Beh è un ragazzo che suona divinamente il pianoforte e che mi ha stregata con la sua musica."

"Ah ah ah... ma non capisco..."

"Te l'hanno mai raccontata la favola del pifferaio di Hamelin?"

"Si certo la conosco..."

"Pifferaio.... pianofortaio... comprendi?"

"Oh cavolo... Ally ne hai di fantasia!"

"È la verità... mi sono sentita leggera ed era una specie di magia ballare su quelle note"

"Grazie!"

"Oh Mister Harper è arrossitooo!"

"Si piccola rompiscatole! Ora vorrei ritirarmi."

"Ma sono solo le dieci di sera...."

"Che proponi?"

"Pop corn e film comodamente sdraiati nel tuo letto!"

"Bimba ci stai prendendo un po' troppo gusto!"

"E daiiii.... il tuo letto è più grande e più comodo del mio!"

"Mmm"

"Allora facciamo il punto della situazione: io sono sola... tu sei solo... facciamoci compagnia"

"Ok, ad una condizione: scelgo io il film!"

Arriccio il naso contrariata e sconsolata rispondo:

"Ok, ma questo è un ricatto!"

"Non è un ricatto, non sono dell'umore per sorbirmi storie d'amore, o strappalacrime e credo di aver trovato il film giusto per la nostra serata... Come tutte le donne sono certa che non saprai resistergli: ti piace Tom Cruise?"

"Certo che sì!"

"Aggiudicato! Ho scelto un film che coniuga perfettamente i tuoi gusti con i miei; vedrai non te ne pentirai!"

Dopo soli dieci minuti di film mi maledico mentalmente da sola, mi sono infilata sotto il plaid, che all'occorrenza diventa un rifugio per nascondermi lo schermo...
Vatti a fidare degli uomini.
Il film mi tiene incollata allo schermo,
ma mi fa anche sussultare, non è paura, ma è un continuo stato di allerta per le peripezie che il mio Tom deve affrontare. Che film stiamo guardando mi chiedete? La Mummia nella sua nuova versione.

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