Capitolo 56: "Rialzarsi"

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Antony digita sul suo cellulare il numero di Jerome, il suo telefono suona, poi la sua voce interrompe il silenzio:

"Oh amico dimmi che l'avete trovata ti prego, che sta b...!"

"Sì mi hanno trovata, e no non sto bene per niente!"

"Ally io devo parlarti, devo chiederti sc..."

"Adesso stai zitto ed ascoltami bene: non voglio che tu sia causa di altro dolore per Ryan, lui ti considera come un fratello e questa non te la perdonerebbe: gli rubi la fidanzata e abbandoni quella che per lui è una quasi sorella tutto in un colpo solo! Quindi Ryan non deve sapere che eri a letto con Kris, gli dirai che ieri mi hai lasciato perché sono troppo ribelle per i tuoi schemi..."

"Ally, ti ho tradito e tu pensi a proteggere lui e non te stessa!"

"Oh no proteggendo lui proteggerò anche una parte di me! E sia chiaro anche serpe verde alias Kristin, dovrà adattarsi a questa condizione... oppure..."

"Non oserai farlo! Danneggeresti la scuola..."

"Vero, ma colpirei te"

"Ok, anche Kris rispetterà la condizione te lo prometto!"

"Dille anche che non può tenere il piede in due scarpe, come e quando lascerà Ryan lo lascio decidere a lei, basta che sia presto! Tutto chiaro?"

"Sì Ally come vuoi!"

"Un'altra cosa, appena riattacchi chiamala subito e poi fammi sapere!"

"A... a dopo!"

I miei amici mi guardano basiti, io con tutta la calma e la serenità del caso dico semplicemente:

"Andiamo? Si fa tardi!"

"Kyle mi fai paura!"

"Perché?"

Me ne esco con un tono da cucciolo bastonto.

"Sembri avere due personalità differenti concentrate in un unico corpo... so che mi sbaglio... ma..."

"No caro non ti sbagli. Quella al telefono era Ally in versione arrabbiata e giustiziera, quella di adesso è la Ally versione normale... quella che da calma riesce a provare un sacco di sentimenti contrastanti, ma che riesce a gestire!"

"Kyle sei una forza..."

Dice appoggiandosi di peso sulla mia spalla, poi saliamo in macchina e il tragitto mi sembra troppo corto, quando rimetto piede a terra, sento il respiro mancarmi.
Saluto i miei amici, varco la soglia di casa, incontro i suoi occhi preoccupati, il suo viso si rilassa visibilmente appena mi vede, mi corre incontro mi abbraccia stringendomi, subito dopo mi stacca da lui, prende il mio viso tra le mani e mi dice:

"Bimba! Sei a casa! Dimmi che stai bene!"

Mi guarda con dolcezza, mentre i suoi pollici lasciano dolci carezze sulle mie guance...

Sospiro e con un filo di voce aggiungo:

"Scusami, come al solito non ho pensato che vi avrei fatto preoccupare... solo io ero... sconvolta, sentivo mancarmi il respiro e mi vergognavo talmente tanto!"

"Cos'è successo?"

"Jer mi ha lasciata!"

Dico tutto d'un fiato, fissandolo dritto negli occhi con tutto il coraggio che possiedo...

"Oh Ally... mi spiace tanto! Ma tu sei forte e supererai anche questo brutto momento!"

"Già!"

La porta si apre ed entra un Robert sconvolto e provato.

" Sei qui, finalmente! Porca miseria hai idea dello spavento che ci hai fatto prendere? Abbiamo chiamato gli ospedali della zona, stavo per recarmi dalla polizia. La preside ha torchiato tutti i ragazzi del tuo corso per capire cosa ti era successo!"

"Perdonami, non ragionavo lucidamente, anzi non ragionavo proprio, sono uscita e ho cominciato a vagare senza una meta precisa, mi sono presa la mia prima sbornia che non mi ha fatto dimenticare, non ha nemmeno alleviato il dolore... e sto da schifo!"

"Cosa? Ti sei ubriacata e per quale motivo? Perché io ancora non capisco!"

"Jerome"

"Che ha fatto di così grave?"

"Mi ha lasciata!"

"Non è possibile!"

"Credimi è così ... scusami Robert, io non ci ho più capito nulla... non so cosa mi sia preso!"

Interviene Ryan:

"Ally calmati, ok è tutto ok, sei qui, sana e salva, questo è quello che conta!"

"Esatto figliolo!"

"Ora scusatemi, vorrei farmi una doccia e dormire all'infinito"

"Perché ti vergogni?"

Mi chiede fissandomi dritto negli occhi Ryan.

Sia tuo padre, sia tu, in mille modi, mi avete messa in guardia dal suo fascino e dai suoi modi raffinati, ma, per usare le parole di Antony, se uno è un 'puttaniere', probabilmente resterà tale, io mi sono illusa, come tutte di essere speciale e di renderlo speciale. Dimmi tu ora come potrei non vergognarmi dopo la cantonata che ho preso nonostante tutto quello che mi avevate detto".

"Ehi solo una cosa: Tu sei speciale, non provarci nemmeno a pensare di non esserlo, lui si è comportato da stronzo, tu non c'entri. Dopo una doccia e una buona dormita ti sentirai meglio! Anche perché io rivoglio quel sorriso splendido a dipingerti il viso, bimba... mi sono spiegato?"

Mi si increspa la bocca in un mezzo sorriso, prendo la scala e raggiungo lentamente la mia camera; prima di lavarmi e di andare a letto, decido di preparare un borsone per questi pochi giorni, a casa mia, il capannone, non ho ancora portato nulla, ma è questione di poco quindi così andrà benissimo.

Il getto della doccia mi accoglie freddo, battente, tonificante...
Solo le mie lacrime scendono calde e si mescolano alle goccioline fredde, fino a perdersi sul mio corpo.
Mi sento male, oltre al resto, ho mentito al mio migliore amico, per proteggerlo, per evitargli di soffrire, ma non sono comunque giustificabile.

Passerà Ally, passerà, devi resistere ancora tre stupidi giorni, poi sarai a casa, rivedrai i tuoi amici, abbraccerai Gianlu che ti coccolerà all'inverosimile.
Devi rialzarti da questa caduta e resistere, perché da ballerina, sai che ogni sfida va affrontata e tu ora devi mostrare di che pasta sei fatta!

Quando i mille pensieri la smettono di tormentarmi finalmente mi addormento.

Apro gli occhi e sono già le 16.00 mi stiracchio, mi guardo allo specchio, riflette un'immagine decisamente in forma rispetto a questa mattina, infatti mi sento molto meglio.
Scendo in cucina, preparo un thè, ingurgito tre biscotti per senso di dovere; oggi non avevo la sala prove, meglio così, non sarei stata in grado di eseguire nemmeno un semplice pliè; sento comunque il bisogno di sfogare la rabbia che mi attanaglia, così mi cambio e mi avvio verso la palestra dell'accademia.

Kevin, il secondo del nostro preparatore mi viene incontro:

"Ciao Ally che posso fare per te?"

"Devo sfogarmi o esplodo di rabbia, mi serve un'allenamento, che mi aiuti a non pensare troppo".

"Sei nel posto giusto, fammi recuperare la tua cartella, così da capire quanto in là posso spingermi!"

Sorrido sghemba, e dopo un paio di minuti, quando mi propina un allenamento con il gyrotonic, mi maledico da sola per la scelta azzardata che ho fatto.

Fatico, sudo, mi sento uno straccio, ma quando esco dopo un paio d'ore, che definirei super intensive, mi sento leggera e perché no anche felice.

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