Capitolo3: "Un nuovo inizio"

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Mi siedo sotto le fronde dell'albero secolare che c'è in un angolo del giardino, non troppo lontano dal portone d'ingresso dell'edificio, il tramonto è alle porte, ed io mi sento tanto felice quanto persa.
Una sensazione di vuoto, di paura, ha preso il sopravvento, mi rannicchio portando le ginocchia al petto: quelle che piovono dai miei occhi sono solo semplici lacrime, che pian piano assumono la forma di un pianto convulso e liberatorio.
Sto cercando in tutti i modi di smettere, ma più mi impongo di non piangere e più le lacrime scendono numerose.

"Tieni questo può esserti utile!"

Alzo lo sguardo e sul ramo sopra di me, le gambe a penzoloni di "Mr so tutto io", mentre un fazzoletto profumato atterra sui miei capelli.
Lo prendo senza tanto pensarci su mi asciugo gli occhi e soffio il naso che quasi gocciola tant'è il bisogno di soffiarlo.
Nel frattempo il 'ragazzo di oggi' è sceso dal suo nascondiglio.

"Se piangi da sola, potrai allentare la tensione per poco, poi i pensieri torneranno a tormentarti più agguerriti di prima; se piangi in compagnia dopo starai sicuramente meglio, anche perché avrai un amico disposto ad ascoltarti e a consigliarti."

"La verità? Non lo so perché sto piangendo....forse è la tensione di tutta questa giornata, forse l'incertezza nel non sapere nemmeno dov'è la mia nuova casa, in che stato la troverò e il fatto che non ci sia nessuno ad accogliermi.... mi manca anche casa, il sorriso di mio fratello, il suo abbraccio e il suo sostegno!"

"Wow! Un concentrato di sentimenti, cominciamo ad archiviare la paura del primo giorno perché credo sia andato abbastanza bene, almeno vedendo la tua determinazione di questa mattina.... poi visto che avrai capito che sono un bravo ragazzo, alla casa nuova ti ci accompagno io... se poi ti servisse una mano, potrei aiutarti con il trasloco delle tue cose..."

"Perché dovrei fidarmi di te? Non so neanche come ti chiami!"

"Giusto prima le presentazioni: io sono Ryan Harper sono il figlio del custode e il tutto fare della scuola... e tu? Come ti chiami?"

"Davvero? Tu... tu sei 'quel' Ryan?"

"Non so quale tu intenda, ma per ora l'unico e solo che frequenti questo posto!"

"Io sono Allyson Kyle! Mio padre è americano e mia madre italiana, comunque è li che abitavo fino a ieri sera!"

"L'Italia è un paese magnifico... ci sono stato parecchie volte ed è sempre un'emozione tornarci!"

"Già, mi manca casa!"

"Ehi via quella malinconia, vedrai che ci tornerai presto, e molto più in gamba di prima! Dai vieni qui!"

Apre le braccia e mi invita verso di lui, non so per quale motivo mi trovo circondata dalle sue braccia grandi e forti, ricomincio a piangere, mentre lui mi abbraccia in silenzio... il pianto si interrompe, trasformandosi in singhiozzi, spezzati dalle sue parole:

"Come va? Come stai?"

"Va meglio, ne avevo bisogno Raian!"

"Ookk! Ne sono felice, ma chi è questo Raian? Perché per la cronaca io mi chiamo Rian!"

"Scusami... che stupida che sono; ma ammetterai che è un nome strano.... Ryan!"

"È di origine celtica.... antenati di vecchia e lunga data. Oh! Un sorriso... facciamo progressi... bene, e ora recuperiamo lo scooter e poi andiamo a vedere la tua casetta! Ti va?"

"Davvero faresti questo per me?"

"Certo Ally".

Mi prende per mano, raggiungiamo il piccolo parcheggio laterale rispetto all'ingresso, e con il suo scooter dopo solo cinque minuti siamo arrivati....
Da fuori sembra un ex magazzino dismesso, speriamo che l'interno non sia cosi concio....
Appena apro la porta le lacrime ricominciano a scorrere incontrollate

"Ma dove ca..volo sono finita?"

"Dai è solo da pulire... che sarà mai?!?"

Le ragnatele pendono vistosamente dal soffitto, la parete dirimpetto a noi è costituita completamente di vetro, ma è completamente oscurata dalla polvere e dall'usura del tempo. I mobili sono interamente ricoperti di teli bianchi, quasi tutti in buono stato.

"Papaaa' ma che razza di posto è questo?"

Scuoto il capo sconsolata!

"Bene, direi che c'è molto da lavorare, è ovvio che non posso lasciarti qui per stasera, quindi per i prossimi giorni dormirai da noi... io e mio padre teniamo sempre un paio di stanze da affittare per le emergenze!"

"E come faccio a pagare anche te? Resterò senza soldi ancora prima di aver cominciato il mio soggiorno qui!"

"Non ti devi preoccupare, non infierirei mai cosi disonestamente!"

"Che proponi? Che facciamo?"

"Ogni sera quando avrai finito le lezioni, prenderemo qualche ora per cominciare a pulire e sistemare il tutto! Dobbiamo avere mooolta pazienza perché il lavoro non manca! Aggiungici il sabato e la domenica.... vedrai non sarà male! E per i soldi... potresti sempre aiutarci al bar per il turno mattutino delle colazioni, c'è sempre molto da fare..."

"E' una bellissima idea, ci sto... grazie amico!"

"Attenzione! Stiamo rompendo la corazza! Facciamo enormi progressi!"

"Che dici?"

"Come mi hai chiamato?"

"Amico... ho detto qualcosa di sbagliato?"

"No è solo che finalmente hai abbandonato la versione 'puzzettona' lasciando spazio ad una ragazza solare e simpatica".

"Ah.Ah.ah! Anche tu con questo termine? È una tortura!"

"Dai torniamo a casa avrai sicuramente fame e mio padre è un ottimo cuoco!"

Un quarto d'ora dopo siamo di nuovo alla Royal Ballet School....

"Papa' prepara un piatto in più, da oggi, la stanza "lady" ha un'inquilina. Ti presento Allyson Kyle... da oggi allieva della scuola."

"È un piacere Miss Kyle conoscerla, io sono Robert Harper il padre di questo giovane esuberante..."

"Il piacere è mio... anzi la ringrazio per la vostra generosa offerta"

"Mi scusi ma non capisco... Ryan c'entri qualcosa tu non è vero?"

"Si papa'... Ally è momentaneamente al verde... suo padre via internet ha preso in affitto il vecchio capannone dei Danzer... quindi prima che vi si possa trasferire, ci sarà parecchio lavoro da fare per ripulire ed Ally non può stare in mezzo ad una strada... cosi le ho offerto una stanza, lei ti ripagherà lavorando al bar sul turno delle colazioni..."

"Figliolo, il tuo è un bel gesto, ma la direttrice sarà sicuramente contraria. Ally rischia una nota di demerito... la conosci sai che è intransigente!"

"Che vada a farsi fottere, quella è una strega! E questa volta non rispondo di me, la megera dovrà starmi a sentire!"

"Figliolo modera il linguaggio..."

"Tuo padre ha ragione... non voglio che ci andiate di mezzo voi... Signor Harper la prego non mi lasci in mezzo ad una strada, cercherò un lavoro e poi un altra sistemazione, la prego mi dia un po' di tempo!"

"Cara, è sottinteso che puoi fermarti qui tutto il tempo che vuoi!"

"Esatto Ally, anzi non preoccuparti di nulla, ma concentrati sul pezzo che porterai davanti alla commissione il mese prossimo!"

"Grazie, grazie di cuore"

"Vieni ti mostro la tua stanza!"

"Ryan potresti anche prenderle i bagagli non trovi?"

"Si papà...."

"Beh?"

"Grazie papa' per la bella figuraccia."

Scoppiano a ridere e la loro risata diventa la mia.

"Ad un passo da te"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora