Il codice dei Guardiani

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ELSA P.o.v. - sabato mattina

Mi sembrava così strano...volare, prima di tutto, ma anche con i quattro Guardiani. Leggende di cui si hanno tracce solo dalle storie ed io, nonostante abbia la maggiore età, ci credo ancora.

«Siamo arrivati!» mi riportò alla realtà Dentolina. La fabbrica di Nord era davanti a noi e le mie ali accelerarono, rinvigorite dalla curiosità e dalla voglia di sapere.

Arrivati, atterrai sulla terrazza della finestra dove vidi Nord lavorare. Mi avvicinai al vetro e bussai. Lui alzò di scatto la testa e mandò in frantumi un pezzo di ghiaccio dalla statua su cui stava lavorando, poi mi vide. Velocemente si alzò dalla sedia e si avvicinò per aprirmi.

«Grazie! È freddino fuori.» dissi appena entrata.

Nord rise. «È un piacere vederti! Cosa ti porta Elsa?»

In quel momento entrarono

gli altri guardiani. «Nord, ci devi aiutare. Elsa e Jack...» si bloccò Calmoniglio appena Jack si mise davanti a lui.

«Parliamo noi con Nord, se non vi dispiace.» disse il ragazzo a testa bassa. A quel punto, Dentolina fece cenno di uscire e lei, Calmoniglio e Sandy uscirono.

«Che succede?» chiese l'uomo con le braccia incrociate sulla pancia e lo sguardo serio.

Fu Jack a parlare. «Non controllo i poteri ed Elsa li aumenta se è freddo. So che tu hai un libro di cui parla della regola delle coppie di Guardiani e..» disse, ma si fermò al cenno di Nord.

«Coppie di Guardiani..? È così?» ci chiese serio.

«Si, ma...» dissi e venni interrotta (credo abbia questa abitudine) dall' uomo vestito di rosso.

«Sono felice per voi!» strillò sorridente dopo una breve pausa.

Noi rimanemmo a bocca aperta, non solo perché saltava dalla gioia, ma anche perché era felicissimo! Poi di colpo tornò serio e si diresse verso la libreria che teneva a una parete della stanza.

«Ecco.» disse prendendo un volume piuttosto grande e aprendolo. Si fermò verso metà del libro e cominciò a leggere. «..i poteri devono manifestarsi gradualmente..bla bla bla...e si intensificano, ECCO! Si intensificano alla presenza di quelli dell'altro partner. Inoltre potrebbero impazzire per la troppa potenza.»

«Bene, come faccio a sistemare tutto?» chiese esasperato Jack.

«Devi trovare la fonte dell'altro potere.» lesse Nord.

«Cioè deve trovare da dove parte il mio potere? Stai scherzando?! È STATO CREATO DA UN LAMPIONE E UN INCUBO!» Non esiste la fonte...

Rimanemmo in silenzio alcuni minuti a pensare.

Poi Jack parlò. «Ci penserò. Intanto che siamo qui, ti serve una mano con i preparativi, Nord?»

~*~*~*~*~*~*~

Per tutta la mattina aiutammo Nord e verso mezzogiorno tornammo verso l'italia.

Arrivata a casa mi buttai sul divano esausta. Non avevo neanche la forza per tenere gli occhi aperti, tanto che mi addormentai subito.

La prima cosa che vidi appena sveglia fu un bastone, precisamente come quello di Jack...anzi, ERA quello di Jack! Appoggiato alla poltrona dove stava dormendo il suo proprietario. Che angelo quando dorme.. pensai mentre andavo in cucina per bere qualcosa. Nonostante non avessi pranzato, non avevo fame. Mangiai un paio di biscotti e poi andai alla stalla. La sera prima Nin mi aveva visto preoccupata quando le ho dato da mangiare e sicuramente era curiosa di sapere tutto.

«Nin? Ci sei?» la chiamai. La giumenta uscì con la testa e nitrì in segno di saluto.

«Ciao anche a te. Come stai?» lei si scrollò e alzò il muso. Appena le fui vicina mi battè il muso sul petto come per giocare.

«Ok piccola, lo so vuoi sapere.» alzai le mani in segno di resa. Nin alzò di nuovo il muso con le orecchie indietro. «Va bene ti racconto.»

Dopo averle detto di ieri e di quella mattina, le spazzolai con cura il manto, le pulii gli zoccoli e le pettinai coda e criniera. Poi la portai nel giardinetto e la lasciai libera. Lei si fondò sull'erba verde e fresca.

Mentre Nin mangiava mi sedetti accanto a lei a guardare il cielo, l'unico messaggio che mi dava era...libertà. Avrei voluto spiccare il volo e assaporare il vento, ma non potevo lasciare Nin da sola. E poi c'era Jack, se si fosse svegliato? Se non mi avesse trovato? Conoscendolo sarebbe andato nel panico.

«Ah eccoti!» sentii. Mi girai di scatto e vidi Jack (di chi parlavamo?) che mi sorrideva.

«Già, eccomi.» lo guardai e poi tornai al cielo.

«Bello, vero?» disse mentre si sedeva vicino a me.

«Vorrei tanto volare tra le nuvole e poterle toccare.» sospirai.

«Allora vai.»

«Ma non posso! Ho Nin...» guardai la giumenta triste, non potevo portarla con me. O forse... Mi alzai per accarezzarla mentre qualche idea mi frullava in testa. Le accarezzai il collo con delicatezza e lei alzò il muso per averne anche sotto il mento, poi le scompigliai il ciuffo sulla fronte e dei raggi viola mi coprirono le dita, ma non me ne curai.

Sentii Jack dietro di me distendersi sull'erba e sospirare. Poi la mia mano si impigliò in un ciuffo della criniera di Nin e i raggi violetta aumentano. Per sbaglio appoggiai la mano sulla sua fronte e, nel momento in cui la toccai, Nin e io trattenemmo il fiato alcuni secondi.

Perché? Beh, semplicemente le nostre menti si stavano unendo...ok, dopo capirete.

Quando la staccai, la mano pulsava. Persi l'equilibrio e arretrai di un paio di passi... Che cosa è successo?

«Ah, non lo so!» disse una voce nella mia testa.

«Aspetta. Chi sei?» chiesi confusa. Molto confusa!

«Ecco...io sono Elthanin.» disse e la giumenta mi guardò.

«Non ci credo.. Sei tu!» dissi a voce alta con le mani alla bocca.

In quello Jack si alzò. «Certo, perché? chi dovrebbe essere?» mi guardò male.

«Nel senso che entrambe possiamo sentire i pensieri dell'altra!» esclamai.

Lui mi fissò come pietrificato. «CHE??!!»

Il potere dei coloriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora