-Non vedi che ho la spesa? Staccati o dammi una mano!- Sbottò il corvino trovando il saluto del più piccolo fuori luogo.
-Scusami...- Mormorò afferrando una delle due buste e seguendo il più basso in cucina.
Appoggiò la busta sul tavolo, aiutandolo a rimettere a posto la spesa.
Continuava a sorridere, il castano, convinto che Levi l'avesse cercato e che gli avesse raccontato della sua preoccupazione.-Vado di là.- Disse una volta finito di rimettere a posto la spesa. -Cucini tu?- Domandò dirigendosi verso la camera da letto, con il cellulare tra le mani.
Eren sgranò gli occhi, sentendo il suo cuore spezzarsi. Perché al corvino non importava nell'averlo rivisto dopo una notte intera?
Gli tornarono in mente le parole di Zeke, doveva parlare con lui.Afferrò il polso libero del più grande, costringendolo a voltarsi. Continuò a stringere il polso saldamente, sotto lo sguardo confuso del professore.
-Che ti prende?!- Sbottò percependo che il polso gli faceva male. -Lasciami andare.-
-Sei impazzito?!- Esclamò allora Eren.
-Io? Non sono io il ragazzino che sta facendo una scenata, per cosa poi?!- Rispose il corvino con altre domande.
-Per cosa?!- Sbottò sempre più infuriato il castano. -È da ieri sera che non mi vedi. Non mi hai cercato neanche una volta o abbracciato da quando sono tornato. Credevo fossi uscito a cercarmi.- Parlò poi sentendo una fitta al cuore.
-Perché avrei dovuto? Sei tu ad essertene andato e sarebbe colpa mia? Se hai dei problemi, risolviteli!- Quasi gridò l'uomo scuotendo la mano intrappolata in quella del più piccolo.
Quest'ultimo lo bloccò al muro, avvicinandosi con il volto a quello dell'uomo.
-Sei sicuro che non ti riguardi la cosa? Siamo una coppia, e ti comporti da egoista. Non ti importa di come possa sentirmi quando vengo rifiutato o quando mi urli contro o preferisci il cellulare a me?!- Sbottò a pochi centimetri dal volto del corvino.
-Togliti, ho da fare.- Lo allontanò l'uomo. -Se tu preferisci altri non è colpa mia.-
-Altri?!- Gridò mentre Levi richiudeva a chiave la porta della loro stanza. -Cosa dici?-
-Lo sai. Avvisami quando esci di casa.- Rispose freddo il più basso.
-Dobbiamo ancora mangiare. E io esco nel pom...- Eren venne interrotto dal professore.
-Io non mangio.-
Il cuore del più piccolo perse un battito, per l'ennesima volta in quella giornata.
Ritornò in cucina, decidendo di mangiare qualcosa di veloce e di uscire prima dell'orario in cui doveva andare a lavoro.'Perché dovrei dirti a che ora esco?' Pensò tra sé e sé, pregando che uscendo dalla porta non si fosse sentito il minimo rumore.
Levi, chiuso in camera, aveva appena portato a termine la correzione di alcuni compiti. Lasciò un sospiro scrutando l'orologio segnare le sedici passate.
Il fidanzato sarebbe dovuto uscire pochi minuti prima, ma forse era in ritardo e non l'aveva avvisato.
In quel momento, il cellulare del corvino si illuminò.
-Vediamo oggi come divertirci...- Cominciò lo sconosciuto.
-Non vedevo l'ora, giuro.- Commentò ironico l'uomo.
-Ecco! Trovato.-
-Sputa il rospo.- Lo incitò il corvino.
-Oggi ho visto Eren. E sai con chi?- Domandò sperando che l'uomo ci arrivasse da solo.
-Il cliente del bar?-
-Bravo!!- Scrisse tutto contento. -Trovo interessante come lui e 'quella persona' siamo così uniti.- Continuò sottolineando l'ultima parola.
Levi diede un pugno alla scrivania, era arrabbiato. Non solo con il fidanzato, per avergli mentito su dove si trovasse e per averlo fatto sentire in colpa, mentre lui si divertiva con un altro.
Ma anche con lo sconosciuto per non avergli detto il nome della persona, subito.-Uniti? Cosa hanno fatto?-
-Posso solo dirti che lo è andato a trovare a casa sua. E... quando è uscito era fin troppo contento.- Scrisse lo sconosciuto. -Chissà di che cosa hanno parlato o che cosa hanno fatto là dentro...-
Levi imprecò sempre più infuriato. Quella persona poteva essere un possibile amante del castano? Poteva Eren avergli 'raccontato' di amarlo, mentre quello che voleva era farlo soffrire?
Che il castano fosse molto simile alla ex moglie, Petra?
Il corvino decise di aver bisogno di spiegazioni. Uscì dalla camera, dirigendosi verso il salotto.
-Ascolta ragazzino!- Esclamò guardando costantemente il cellulare. -Non provare più a darmi dell'egoista, perché quello che pensa solo per se stesso sei tu! E chi è quella persona che...- Levi si bloccò alzando lo sguardo.
Del fidanzato non c'era traccia.
-Eren?!- Esclamò cercandolo per tutta la casa.
'Dove si è cacciato?' Si chiese non trovandolo.
Al corvino salì il sospetto che il ragazzo fosse uscito presto, senza avvisarlo apposta.
E il suo terrore che fosse dal fantomatico cliente, e possibile amante, lo portarono a scrivere allo sconosciuto.-Sai dov'è Eren?-
-Mmm... mi pare di averlo visto. In sua compagnia.-
-Dove?!- Scrisse avendo bisogno di trovarlo.
-Hai più probabilità di trovarlo da solo. Io almeno me la riderò.-
-Dovevo sospettare che non me l'avrebbe detto...- Commentò guardando il cellulare.
Aprì la porta di casa, bloccandosi mentre oltrepassava la soglia.
'Perché devo essere io a coglierlo in flagrante? Un rapporto di coppia, come dice lui, deve basarsi sulla fiducia. Me ne parlerà lui.' Rifletté rientrando in casa l'uomo. 'Non devo preoccuparmi per un ragazzino.'
//A domani🙋🏻
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WhatsApp 2 //EreRi\\
Fanfiction(Possibili spoiler riguardanti il manga/anime!) SEQUEL di 'WhatsApp' Eren Jaeger, ormai maggiorenne, si trasferisce a casa del fidanzato Levi Ackerman. La coppia non deve più nascondersi, come per gli anni precedenti, e il corvino chiede al fidanza...