12. -Escape-

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Con l'orecchio appoggiato alla porta della camera, Eren, udì chiaramente il fidanzato uscire di casa. Pensò di aspettare qualche minuto, per permettere al corvino di uscire dall'edificio e partire con l'auto.

Si sporse dalla finestra, aspettando che Levi sbucasse con l'auto dal garage. Vide la macchina nera del più grande allontanarsi verso la scuola dove lavorava.

Eren pensò che quello era il momento per fuggire. Afferrò lo zaino preparato la notte passata, controllò di averci messo tutto all'interno, poi andò in cucina.

Cercò qualcosa da mangiare ed uscì di casa.
Per rendere credibile la scusa inventata con la cugina ed il fratello, doveva prendere su l'auto.

La parte che più lo preoccupava era stata la più semplice, Levi fortunatamente era andato a lavoro senza importarsi del fidanzato.
E, per quanto ad Eren dispiacesse, era stato meglio così.

'Sarebbe stato il colmo se si fosse interessato a me, proprio oggi.'

Uscì dal garage parcheggiando qualche isolato più in là, prese il cellulare inviando un messaggio all'amico dicendo che sarebbe partito e che in due ore sarebbe arrivato.

Seguì il consiglio di Armin spegnendo il cellulare e, riaccendendo il motore, ripartì verso la casa dei due amici.


Il castano suonò al campanello della nuova casa dei due fidanzati, erano rimasti nella vecchia città, ed avevano affittato una casa davvero carina.

-Ciao Jean.- Lo salutò il ragazzo, notando che ad aprirlo c'era il fidanzato del miglior amico.

-Come stai?- Gli chiese richiudendo il cancellino, il più grande.

-Adesso che sono qui, bene...- Commentò il giovane sapendo che Jean era stato informato dal fidanzato, della situazione.

-Armin è dentro, tra poco esco... però possiamo parlarne anche quando torno.- Rispose il ragazzo facendo accomodare l'amico dentro casa.

Come aveva intuito, il castano, la casa era pulita, ordinata e accogliente. Il miglior amico corse ad abbracciare il castano, mentre Jean tornava al piano superiore per sistemarsi per il lavoro.

-Accomodati.- Gli sorrise il più piccolo, indicando il divano bianco.

-Grazie.- Mormorò Eren, notando l'amico portare due tazze di tè caldo.

Ne porse una al più grande, sedendosi accanto al miglior amico.

-È davvero bella casa vostra...- Sussurrò pensando che buttarsi subito sulla conversazione riguardo Levi, non era ciò che voleva.

-È stato Jean a sceglierla, ha davvero buon gusto.- Commentò arrossendo il biondo.

-Sono felice per voi due.- Ammise sincero il più grande.

-Adesso dobbiamo trovare un modo per rendere felice te.- Disse il più piccolo, sorseggiando il tè.

'Già...' Pensò tra sé e sé il castano.

-Vuoi parlarmene?- Domandò l'amico, venendo raggiunto dal fidanzato.

-Io vado.- Li salutò, lasciando un bacio sulle labbra del fidanzato. -A dopo.-

Armin era arrossito, come sempre, ricambiando insieme all'amico il saluto.
Prima che il fidanzato uscisse di casa, lo chiamò.

-Hai fatto parcheggiare l'auto di Eren dentro?-

-No.-

-Meglio nasconderla, se Levi passasse qui... beh... capirebbe che sei da noi.- Spiegò il biondo, vedendo l'amico alzarsi ed afferrare le chiavi.

-La metto dentro io, se vuoi.- Propose Jean, mentre Eren annuiva.

Il più alto uscì di casa con le chiavi dell'auto dell'amico, mentre i due riprendevano a parlare.

-E... le vostre auto?- Si preoccupò Eren. -Dubito ce ne stiano tre...-

-Non c'è problema, una delle due la teniamo fuori.- Lo tranquillizzò Armin.

Il castano annuì ringraziando l'amico.

-Vogliamo aiutarti, non ringraziarci...- Sorrise il più piccolo. -Allora... com'è iniziato il suo 'periodo violento'?-



La conversazione aveva occupato la maggior parte della mattinata, ed anche il pomeriggio.
Nel frattempo i due ragazzi avevano pranzato e si erano distratti scherzando tra di loro ricordando qualche avventura di quando si trovavano al liceo.

Armin, riguardo il cambiamento di Levi, si era fatto due ipotesi.

Poteva essere stressato per il matrimonio, data la prima delusione con la ex moglie, e poteva essersi fatto complessi mentali o ricordare il periodo in cui stava male per lei.

La seconda era che fosse successo qualcosa durante la mattina in cui Eren non era a casa. Levi, prima che il fidanzato uscisse di casa, aveva un comportamento normale ed era se stesso, ma una volta rientrato per il pranzo, il castano, aveva notato i cambiamenti.

Doveva essere successo qualcosa, ma cosa aveva causato la sua acidità, il suo odio e il suo astio verso Eren?
Era difficile, se non impossibile, scoprire cosa frullasse nella mente del corvino.

In più, Levi, non parlava con il più piccolo, ed era un problema dato che i problemi di coppia o li risolvono parlandone o non li si risolvono.

-Per caso...- Armin aveva riaperto il dialogo, ma venne interrotto dallo squillo del telefono di casa. -Scusami.-

Si alzò dal divano andando a rispondere, sollevò la cornetta mentre udiva Jean parcheggiare davanti a casa.

-Pronto?-

-Arlert? Posso parlarti?-


//Tra poco aggiorno anche 'One Year Without You'🙈❤️\\

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