51. -Levi And Zeke-

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Negli ultimi giorni, Eren, si era rinchiuso in casa. Detestava l'idea di dover uscire, anche semplicemente per buttar l'immondizia, e preferiva saltare i pasti.

Odiava la compagnia di chiunque e nemmeno l'adorato fratello avrebbe saputo rallegrarlo. Perché odiava anche lui, sopratutto lui.

Restando in casa, da solo, e in camera sua, aveva avuto il tempo e il modo di pensare alle motivazione che avevano spinto Zeke a confondere Levi e a separarlo dal castano.

Era giunto ad una sola conclusione.
Il fratello era geloso di lui e del suo fidanzato, forse era persino innamorato di Levi ed ora che i due si erano lasciati aveva la possibilità di conquistarlo.

Dopotutto Zeke era sempre stato a Trost, e non era una coincidenza che i modi di fare del corvino e la comparsa del biondo erano avvenuti lo stesso giorno, come una conseguenza.

Il fratello più grande poteva sapere tutto riguardo il ragazzo, chiederglielo come se fosse preoccupato per il giovane e dargli dei consigli che avrebbero infastidito Levi.
Eren si era accorto in quei giorni, passati a riflettere e piangere, che il fratello si interessava particolarmente alla relazione dei due.

Era felice quando, il castano, gli rivelava che stava andando tutto in malora? Certo che si, secondo il ragazzo era così.

Non voleva più parlare con Zeke, nemmeno vederlo e una volta deciso di tornare a Trost sarebbe andato a vivere da solo. Gli piaceva la solitudine.

E c'erano gli ultimi messaggi di Armin a confonderlo. Il migliore amico aveva chiesto se sapeva di un incidente riguardante un conoscente di Levi.

Aveva evitato di chiedere ai genitori, avrebbe aspettato che Armin scoprisse qualcosa e che lo informasse. Però, il fatto che il corvino non gli avesse mai raccontato di un incidente lo infastidiva.

Era curioso, ma doveva aspettare.
Come sempre.

Doveva aspettare che Levi cambiasse.
Doveva aspettare che Armin o Jean parlassero.
Doveva aspettare che Zeke confessasse, perché pentito, di essere colpevole.

Ed Eren era stanco di aspettare.

Decise dopo qualche giorno di non avere più niente a che fare con il fratello, con la situazione creata da Levi e di disinteressarsi riguardo l'incidente.

C'era un piccolo parte di lui che voleva ancora saperlo, ed una parte no. Riguardava Levi, ed Eren non aveva più niente a che fare con Levi.

Se Zeke aveva dato il via a quella serie di avvenimenti, l'ex fidanzato del castano l'aveva assecondato e 'preferito' ad Eren.
Era colpa di entrambi, ma per la maggior parte di Levi.

Quest'ultimo si era scusato con il ragazzo, ma era palesemente una presa in giro. L'ennesima.
Perché un uomo che l'aveva sempre trattato male, all'improvviso, sembrava voler salvare la relazione e sentirsi in colpa?

Un messaggio distrasse il giovane dai pensieri di quella giornata.

-Ciao Eren.-

Era il fratello, Zeke. Per quanto desiderasse chiudere i rapporti con lui, il più piccolo, pensò bene che fosse il caso di ricavare informazioni dallo stesso colpevole.

-Zeke, come stai?-

-Non c'è male, tu? Quando vuoi tornare qui, la porta è sempre aperta.-

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