64. -FINALE ALTERNATIVO-

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//Questo non è il finale che avevo pensato, ho deciso di pubblicarlo ma la storia vera sarebbe dovuta finire con il capitolo 63

FINALE TRISTE\\

Nelle orecchie del giovane risuonava una voce. Una voce acuta, da donna, forse era la madre del ragazzo oppure qualche persona accanto a lui.

Dov'era? Che cosa stava succedendo? E perché la sua testa sembrava stesse per esplodere?

Eren combatteva per riaprire gli occhi, era difficile quel movimento tanto semplice per chiunque altra persona.

Da quanto tempo era che non rivedeva la luce? Un giorno? Un mese? Oppure anni?

Sentì una porta aprirsi, ancora non era riuscito ad aprire gli occhi, ma poté udire la voce di un uomo e la stessa donna di qualche minuto prima.

Parlavano di lui. Di Eren.

-Chiami il padre.- Ordinò l'uomo alla stessa donna, che il giovane identificò come una subordinata del signore.

'Dove sono? E Levi?' Si domandò il ragazzo riuscendo finalmente ad aprire un occhio, in una piccola fessura.

Eren aveva la vista offuscata, ma notò come la stanza bianca non assomigliasse né alla camera della casa dei suoi genitori, né a quella che condivideva con il corvino.

In che posto era finito?

Cercò di muovere, a fatica, la testa verso l'uomo ancora dentro la stanza, poi una fitta alla testa gli impedì qualsiasi movimento.

Trapelò un piccolo mugolio dalle labbra del castano, che attirò il signore, il quale si avvicinò.
Eren riuscì ad aprire anche il secondo occhio, e cominciò a distinguere meglio gli oggetti e le persone presenti nella stanza.

L'uomo indossava un camice, aveva delle cartelle in mano e parlava come un dottore.

Il ragazzo si trovava in un ospedale.

-Come si sente?- Chiese il medico rivolgendo un sorriso al giovane. -Ha ripreso conoscenza, da pochi minuti, per cui potrebbe non ricordare molto di quello che è accaduto.- Aggiunse il dottore, cercando dei documenti.

-Ero... eravamo in spiaggia.- Parlò il castano trovando la propria voce strana.

-Chi esattamente?- Domandò il medico.

-Io... e... Levi.- Rispose in un sussurro il giovane.

-Mi perdoni, ma non ricordo nessuno con quel nome. Ma sono passati parecchi anni, probabilmente è già stato rilasciato dall'ospedale.- Spiegò l'uomo, confondendo il giovane disteso sul lettino dell'ospedale.

Eren aveva riconosciuto la stanza, in cui aveva dormito, ma non riusciva a comprendere le parole del medico e nemmeno cosa fosse successo dopo la proposta di matrimonio del corvino.

-Sono... sono passati anni?- Domandò, allora, il ragazzo.

-Non riesce a ricordare niente?- Sembrava più una affermazione, che una domanda del medico.

-No.- Mormorò il castano.

'E cosa è successo alla mia voce?' Si domandava ancora più confuso, il ragazzo.

-Lei è stato coinvolto anni fa in un incidente, ed è stato portato in ospedale, ad urgenza. Ma poco fa ha  dichiarato di ritrovarsi in spiaggia, con una persona, mentre a noi non risulta.- Cercò di spiegare, senza provocare danni al più giovane, il medico.

-Un incidente?- Ripeté il castano, ricordandosi in quell'istante di Zeke. -E... e mio fratello?-

-Lei è figlio unico.- Rispose il dottore annotando, probabilmente, le condizioni del giovane.

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