13. -Suspicious-

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A scuola il corvino si era stancato presto, tutto quello che desiderava era rientrare a casa e trovare il fidanzato aspettarlo.

Ma sapeva che non sarebbe accaduto, dopotutto Eren era arrabbiato con il più grande. E, a meno che non si fosse calmato, sarebbe stato impossibile trovarlo sorridente in cucina mentre preparava la cena.

Quel giorno aveva avuto dei colloqui al pomeriggio, un po' con dei genitori e alcuni con dei colleghi, tra cui Erwin ed Hanji.
La quale nel frattempo si era sposata con Mike, come annunciato anni prima. Mentre l'altro biondo, conviveva con qualcuno, ma al più basso non interessava sapere chi fosse il o la fortunata.

Eren, probabilmente, nemmeno sapeva che il professore sarebbe rientrato la sera, forse gliel'aveva detto o forse no.
Ma al corvino non gliene importava. Il castano non aveva detto a lui chi aveva incontrato giorni prima, perché il più grande doveva dirgli se faceva tardi o meno?

Appena si liberò degli impegni, prese la strada di casa, sapendo che ci sarebbero volute due ore.


-Ti sei calmato?- Chiese entrando in casa, appoggiando le chiavi all'ingresso.

Nessuna risposta.

-Puoi anche non fare finta di non avermi sentito.- Continuò offeso e sempre sull'orlo di una crisi di nervi, il corvino.

Lo cercò in cucina, ma non ne vide traccia. In tutta la casa, per l'ennesima volta, non c'era traccia di Eren.

'Forse è ancora a lavoro.' Borbottò tra sé e sé, ricordandosi di non aver visto la sua auto in garage.

A Levi parve strano che il fidanzato facesse così tardi, erano ormai le nove passate. Perché non rientrava?

'Non sarà da chi penso io?' Domandò pensando di telefonare al castano.

Il cellulare era irraggiungibile, e la domanda che si pose il corvino era una sola.

-Dove sei finito?-

Dato che il cellulare del più piccolo non aveva intenzione di rivelare la posizione, del proprietario, il professore decise di chiamare il bar.

-Pronto?- Rispose una voce maschile dall'altro capo.

'Sarà sicuramente il biondo...' Pensò ricordandosi vagamente del fidanzato della cugina del castano.

-Sono Levi, potrei parlare un momento con Eren?- Domandò cercando di sembrare calmo, mentre quello che voleva fare era gridare contro il fidanzato, introvabile.

-Mi dispiace, ma lui non è qui.- Si scusò il biondo.

'Come no?!' Gridò dentro il corvino.

-Ha chiamato Isabel ieri sera dicendo che aveva un impegno. Ma... non saprei cosa si sono detti.- Continuò l'uomo dall'altro capo. -Posso passarti sua cugina.- Propose sentendo Levi rispondere con un 'si'.

Ci volle qualche minuto prima che la rossa prendesse il posto del fidanzato, forse era impegnata con un ordinazione.

Levi cominciava a bollire dalla rabbia, il più piccolo era andato via, ma dov'era? E sopratutto chi lo sapeva e perché l'aveva fatto di nascosto?

-Si?- Riconobbe la voce della ragazza incontrata recentemente.

-Volevo chiederti cosa ti aveva detto Eren, non riesco a chiamarlo.- Domandò l'uomo apparendo calmo e solo un po' preoccupato.

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