Il corvino era tornato a scuola a recuperare la giacca, sbadatamente lasciata in classe, dentro la quale aveva trovato Erwin. Il biondo, per la prima volta, non aveva tentato di infastidire o fare domande al più basso, il quale non aveva nessuna voglia di rispondergli.
Si erano limitati ad un saluto forzato, per poi uscire dalla classe e Levi era tornato all'auto.
Rientrò a casa, dopo le solite due ore di tragitto, non si aspettava il castano e, come aveva pensato, di Eren non c'era traccia.'Almeno accendesse il cellulare!' Sbottò l'uomo sedendosi al tavolo e preparandosi a correggere delle verifiche.
Il lavoro era l'unico modo che aveva per distrarsi da tutta la situazione.
Non pensava ad altro che alla lezione del giorno dopo, o alle proprie classi, poi una volta portato a termine il suo lavoro tornava a pensare ad Eren.Si immaginava il fidanzato al bar, col la divisa indosso, sorrideva ai clienti, affiancato da Isabel e Farlan. Il sole splendeva, le ragazzine andavano a trovarlo e lo tartassavano di domande, ma al corvino non avrebbe dato fastidio, Eren gentilmente avrebbe risposto e le avrebbe fatte innamorare ancora di più.
Una bellissima e normale giornata, che si rovinava quando, nella mente del professore, compariva il cliente misterioso. Chissà com'era, chissà che voce aveva e chissà se l'altro giorno al bar era presente anche lui.
Il castano gli avrebbe dato il benvenuto per poi farlo accomodare in un tavolo, preso l'ordinazione e svolto il suo lavoro come con tutte le altre persone.
Ma sapere che quella persona si era avvicinata al fidanzato lo faceva innervosire, doveva restarsene al proprio posto e non interferire con la relazione dei due.E in tutto questo, c'era chi sapeva il nome di quel cliente.
Lo sconosciuto.
Levi cominciò a capire come si sentiva Eren quando lui gli messaggiava sotto forma anonima.Probabilmente anche il castano si faceva mille domande, cercava indizi per scoprire l'identità del 'gigante' e chiedeva aiuto agli amici.
Ma tra Levi e lo sconosciuto di adesso c'erano una differenza.
Ed erano proprio le informazioni.Scriveva molto meno del corvino e rivelava talmente poco, che erano necessarie le domande di Levi o non ne avrebbe tirato fuori niente.
L'uomo si stiracchiò lanciando uno sguardo fuori dalla finestra, il cielo era cupo e cominciava a sgocciolare.
In quel momento il cellulare del corvino lo distrasse dal guardare il cielo.Levi si era domandato se anche dove si trovava Eren stesse piovendo.
Il professore aveva imprecato un paio di volte, scoprire che Eren si trovava nella città dove fin qualche ora prima era presente lo stesso corvino lo faceva imbestialire.
Non solo, si trovava nella scuola, frequentata in passato dal ragazzo.E perché era lì?
-Tranquillo, Levi. Non era solo.- Lo rassicurò lo sconosciuto, sicuramente ridendosela.
-Dirmelo prima?! Non ci hai minimamente pensato?- Scrisse furioso l'uomo.
-No. L'avresti ferito di nuovo.- Rispose quasi preoccupato per il più piccolo.
-'Ferito'? Ma cosa stai dicendo?!- Sbottò sempre più alterato il professore.
-Non ti sono bastati quegli schiaffi che gli hai dato l'altra notte?-
'E lui come lo sa?'
-Ci spii anche in casa? Hai installato delle telecamere nascoste?- Scrisse senza ragionare meglio il corvino. -No... te l'ha detto Eren!- Si convinse immediatamente.
-Ma cosa te lo fa pensare? Io con il tuo fidanzato non ho ancora parlato.- Rispose il contatto.
-E come faccio a crederti? Potresti mentire.- Gli ricordò Levi.
-Non direi. È occupato adesso.- Lo contraddi' lo sconosciuto spedendo una foto.
Nella foto scattata si vedeva chiaramente Eren stretto dal braccio del collega di Levi, il professore di ginnastica abbracciava il più piccolo mentre si riparavano dalla pioggia.
Il corvino imprecò per l'ennesima volta, in solo un'ora, possibile che Erwin fosse quel cliente? Era da escludere che fosse il contatto, da quella distanza, non avrebbe potuto scattare la foto.
Ma avrebbe potuto chiedere a qualcuno, magari al fantomatico coinquilino di cui tutti parlavano, di fare una foto a lui ed al più giovane.Forse ora non erano nemmeno più insieme, ed era a casa, insieme ad Eren, il quale era andato a rifugiarsi dal biondo apposta.
Levi lasciò un sospiro rumoroso. Il contatto poteva essere chiunque, come il cliente, ma se c'erano delle ragioni nel sospettare di una persona, c'erano anche delle situazioni impossibili da spiegare.
Il corvino dubitava che Erwin si facesse due ore di viaggio per stare con il ragazzo, o che il coinquilino collaborasse, perché significherebbe che quella persona ed il biondo non stanno insieme e che condividano semplicemente la casa.
'Potrebbe anche essere.' Pensò sperando che il collega non centrasse nulla con questa storia. 'L'ho avvertito anni fa, perché dovrebbe riprovarci.'
Eppure c'era la foto, contro di lui, ed anche se fosse stato innocente riguardo il problema dello sconosciuto e del cliente, Erwin non doveva permettersi di abbracciare Eren.
-Non prendertela con Erwin.- Gli scrisse lo sconosciuto. -È stato il tuo fidanzato ad avvicinarsi a lui, apposta.-
-E ti aspetti che ci creda?- Domandò il professore.
Levi aveva paura che lo sconosciuto avesse la prova, che incastrava il giovane e il suo errore, ma volle non crederci.
Dal contatto arrivò un audio registrato.Si sentiva il picchiettare della pioggia, ed una porta aprirsi, poi la voce del biondo che proponeva al ragazzo di riportarlo a casa a piedi ed il castano che accettava.
'Quindi è vero.' Si convinse l'uomo portandosi una mano sugli occhi e sforzandosi per trattenere le lacrime.
Scoppiò in lacrime.
Era stato tradito, di nuovo.//Avete presente le sette canzoni dedicate ai personaggi di AoT?🎤
Qual è la vostra preferita? 😍
-Alternative Drive (Berthold & Reiner)⚔️
-Hope Of Mankind (Erwin)🔰\\
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WhatsApp 2 //EreRi\\
Fanfiction(Possibili spoiler riguardanti il manga/anime!) SEQUEL di 'WhatsApp' Eren Jaeger, ormai maggiorenne, si trasferisce a casa del fidanzato Levi Ackerman. La coppia non deve più nascondersi, come per gli anni precedenti, e il corvino chiede al fidanza...