33. -Scuffle-

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L'errore di Levi era stato solo uno.
Agire senza riflettere.
L'uomo doveva trovare il modo di parlare con Isabel, la quale era sicuramente al bar, così di mattina presto si era diretto al locale.

Il 'Wings of Freedom' era chiuso, il cartello appeso fuori dalla porta, diceva che avrebbe riaperto dopo dieci giorni.
Mancavano ancora cinque giorni alla riapertura, ma Levi non poteva assolutamente attendere così tanto.

Decise, quindi, di telefonare alla rossa, non avendo altri modi per parlare con lei. Il cellulare squillava, per cui c'era campo, ma forse non avrebbe risposto dopotutto era in vacanza.

-Pronto?-

-Magnolia? Sono Levi.- Domandò il corvino incamminandosi verso casa.

-Ciao Levi, come stai?- Lo salutò contenta la più piccola.

In quell'istante il professore si chiese se Eren avesse parlato con lei della loro situazione, ma ipotizzò di no.

Perché avrebbe dovuto rispondergli?

-Non c'è male, voi?-

-Alla grande.- Ammise, chiedendosi il motivo della telefonata. -Posso fare qualcosa per te?- Gli chiese allora.

-Avrei bisogno di un'informazione.-

-Certo.-

-Conosci un uomo di nome Zeke? Zeke Jaeger.- Le chiese il corvino attraversando la strada.

-Come potrei non conoscerlo. È il fratello di Eren.- Rispose la rossa. -Ma... non lo sapevi?-

-Ecco... veramente no.- Rispose, un po', imbarazzato il corvino.

-È molto strano, voglio dire, dubito non l'avesse detto ai suoi amici o al suo ragazzo. Oltretutto Zeke è abbastanza conosciuto.- Commentò la ragazza, mormorando qualcosa al marito che al corvino non importava sapere.

'Vuole dire che sono l'unico a non averlo saputo?!' Sbottò l'uomo innervosendosi.

-Non può essersene dimenticato?- Chiese Isabel.

-Non penso. Stiamo insieme da molto tempo, come può dimenticarsi di non avermelo detto?- Rispose freddamente l'uomo.

-Ma se la maggior parte delle persone lo sapeva... perché nessuno me l'ha detto? Forse addirittura Erwin lo sapeva...- Borbottava il professore senza rendersi conto di essere ancora al cellulare. -E quando gli ho parlato avrebbe potuto dirmelo... invece mi ha scaricato delle colpe, non mie, ora mi sente...-

Ci fu qualche secondo di silenzio, ma Levi non si rese conto di aver parlato, secondo lui stava solo pensando.

-Scusami per il disturbo.- Salutò la rossa, venendo ricambiato.

Spense la chiamata, decidendo di andare a fare una certa visita ad un uomo di sua conoscenza.


Rientrò a casa solo verso sera. Sapeva dove viveva il biondo, così non ci aveva pensato due volte ad andare a casa sua.
Erwin aprì la porta, convinto che fosse il suo coinquilino, ma alla vista di Levi il sorriso gli morì in viso.

Non fece in tempo a chiedergli cosa ci facesse lì, che il corvino aveva mollato uno schiaffo al più alto. Il biondo non se lo spiegava, era un sacco di tempo che i due non parlavano, ma le parole del più basso gli fecero intendere la situazione.

-Perché non me l'hai detto? Sapevi che Eren aveva un fratello! Invece, hai preferito non farmelo sapere e darmi la colpa delle mie azioni! Lui non mi ha mai parlato di questo suo fratello, ma a te si? Poi mi dici che non mi sta tradendo con nessuno?!- Aveva cominciato a parlare il più basso.

Erwin aveva richiuso la porta di casa, far vedere a tutti il vicinato la scenata del corvino non era una buona idea. Così il più piccolo aveva ripreso a picchiarlo dentro casa.

Il biondo non sapeva del fratello di Eren, e si chiese chi avesse potuto riferirgli certe informazioni.

-Non lo sapevo, Levi.- Disse Erwin bloccando una mano del collega.

-Difendere il tuo amante ti piace? Sicuro che non lo sapevi?! Dopotutto a te ha sempre detto tutto. Ti ha sempre perdonato! Lo avevi quasi stuprato alle superiori, ma non l'ha mai raccontato! Ti ha raccontato tutto quello che gli ho fatto, perché sa che tu gli avresti dato ragione! E si è fatto abbracciare da te, perché gli piace tradirmi! Come ho potuto pensare, per un mese, di essere nel torto?!- Esclamò il corvino tentando di liberarsi.

Il coinquilino del biondo entrò in casa, in quel momento.

-Con chi mi starebbe tradendo?- Domandò richiudendo la porta.

-Non spetta me dirlo.- Rispose Levi stupendosi alla vista del professore di matematica.

Il biondo lasciò andare il più basso, scrutando il fidanzato con le braccia incrociate che aspettava una risposta.

-Si è fatto delle idee strane, Nile. Lascialo perdere.- Tentò di convincerlo il biondo.

-Il tuo 'fidanzato' non ti ha mai raccontato di quando, qualche hanno fa, mi metteva i bastoni tra le ruote? Di lui ed Eren sapevi niente?- Domandò il più basso, decidendo di prendersi una piccola vendetta.

Se pestarlo lo rilassava, dividerlo dal fidanzato allora lo divertiva.
Erwin aveva diviso lui da Eren, così Levi aveva deciso di dividere il biondo da Nile.

'Come sarò solo io, lo sarai anche tu!' Gridava la sua mente.

-Buona serata.- Li salutò notando il corvino, più alto, innervosito ed il biondo preoccupato.

Uscì di casa, tornando a Trost più contento, ma sempre con una domanda in mente.

'Adesso cosa faccio? Zeke esiste, ma mi è stato davvero utile saperlo o meno?'

Isabel sentendo il corvino parlottare, aveva capito quasi tutto, e i discorsi dell'uomo l'avevano fatta agitare.
Se la voleva prendere con un determinato uomo, ed aveva frainteso quello che la donna aveva detto.

Era solo una possibilità, non era fondata l'idea che anche gli amici e conoscenti sapessero di Zeke. Forse nessuno ne era a conoscenza.

La rossa ansiosa aveva composto il numero di Armin, ormai sia lui che Jean ogni sabato andavano al bar dove lavorava il migliore amico, ed avevano stretto amicizia anche con Isabel e Farlan.

-Isabel? Ciao.- Rispose il biondo.

-Ciao, Armin. Posso chiederti un favore?-

-Certo.- Il più piccolo udì la voce della donna, era agitata.

-Poco fa mi ha telefonato Levi, potresti informare Eren di quello che ha fatto?- Chiese cominciando a spiegare la chiamata al più piccolo, non omettendo nulla.


Armin concluse di raccontare ad Eren e a suo fratello, la telefonata e la possibilità che Levi fosse andato a casa di Erwin e che non avessero solo parlato.

Il volto del castano si faceva sempre più cupo, mentre malediceva Levi per il suo comportamento.

-Vedrò di fare qualcosa.- Ammise Eren. -Andrò a vedere come sta Erwin, io. E ad informarmi su cosa si sono detti.-

-E quando andrai?- Domandò il biondo, seduto al suo fianco. -Domani ripartiamo.-

Il castano ci pensò un po', la situazione era degenerata un'altra volta.

-Zeke per un po' resto da mamma e papà.-


//Gli errori di quello gnomo🐙🙈\\

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