Capitolo 46

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Alex osservò la ragazzina accomodarsi sulla sedia e poggiare i palmi sul tavolo, mentre vagava con lo sguardo per la stanza e si posava, di tanto in tanto, su qualche soprammobile: le mise un bicchiere ricolmo dell’unica bevanda in casa – esclusa l’acqua e il the del maestro Fu – e si sistemò nel posto davanti a lei, continuando a guardarla mentre lei ne beveva un piccolo sorso, storcendo la bocca quando il sapore aspro le inondò la bocca: «Scusa, in casa abbiamo solo il succo al pompelmo» mormorò Alex, portandosi una mano al collo e massaggiandoselo, lasciando andare un sospiro: «L’alternativa sarebbe stato il the.»
Manon annuì con la testa, facendo danzare le codine in cui aveva legato i capelli, e abbassò lo sguardo, tenendolo fisso sul liquido giallognolo: «Allora…» iniziò Alex, passandosi la lingua sul labbro inferiore e sistemandosi gli occhiali: «Tu sai» mormorò, ripetendo ciò con cui lei si era presentata davanti all’uscio: «Cosa?» domandò con la voce carica di incertezza.
«Thomas è Hawkmoth» dichiarò Manon, facendo scivolare un dito lungo il bordo del bicchiere e alzando lo sguardo, tenendolo fisso in quello del ragazzo: «L’ho visto trasformarsi quando il mostro ha attaccato la nostra scuola. Lui…» si fermò, guardando di lato e poi negando con la testa: «Io non volevo, davvero. Mi ero nascosta negli spogliatoi dei maschi per…»
«Per spiarli?» domandò Alex, schiarendosi poi la voce e abbozzando un sorriso incerto di fronte allo sguardo sgranato che lo fissava.
«Cosa? Che schifo! No! Volevo solo evitare che Noemie mi prendesse in giro.»
«Ah. Scusa. Sono abituato a…» Alex si fermò, stirando le labbra in un sorriso: «Beh, a nulla. Nessuna delle dolci donzelle che conosco farebbe una cosa del genere» si fermò, l’espressione in volto congelata: «Forse Lila. Sicuramente Lila. E sono certo che lo farebbe per prendere in giro i poveracci all’interno.»
Manon abbozzò un sorriso, ascoltandolo in religioso silenzio e facendo scivolare i polpastrelli sulla superficie del vetro, avvertendo la patina umida della condensa sulle dita: «Io vorrei aiutarvi» decretò dopo un momento di silenzio, osservando l’altro inspirare profondamente e aggrapparsi con entrambe le mani al tavolo: «Io…»
«Piano. Andiamo piano» mormorò Alex, alzando una mano e fermando la ragazzina: «Tu sai che Thomas è Hawkmoth? E domandandotelo, ho appena ammesso ciò. Lo so, non c’è bisogno di infierire.»
«Sì, so chi è Thomas e conosco anche Nooroo.»
«E conosci anche Nooroo» Alex sorrise, prendendo gli occhiali con entrambe le mani e togliendoseli, poggiandoli con calma sul tavolo, massaggiandosi poi gli occhi: «E nessuno dei due ha pensato di avvisarmi. Lo sai da quanto? Un mesetto? Da quando è apparso Golem alla vostra scuola? Quel moccioso…»
«Lui non l’ha fatto apposta.»
«No, certo che no» mormorò Alex, con una nota stanca nella voce: «E posso tranquillamente dire che ha superato Rafael in quanto a ‘sveliamo il segreto’. Da quanto aveva quel cavolo di Miraculous?» si fermò, scuotendo la testa e inspirando lentamente una volta, poi una seconda e infine una terza: «Calmo. Devo restare calmo. Meditazione antica cinese.»
«Veramente…»
«Immagino che il signorino – anzi, i signorini. Dato che Nooroo è colpevole – ti abbiano rivelato le identità di tutti gli altri» bofonchiò Alex, poggiando i palmi sul tavolo e, fatta le va su questi si alzò, tenendo lo sguardo rivolto verso la superficie: «Quei due. Non hanno neanche detto una parola poi. Thomas è morto. Vado a dire al maestro che abbiamo bisogno di un nuovo Portatore» dichiarò, afferrandogli occhiali e inforcandoli con un gesto fluido; Manon si alzò a sua volta, allungando un braccio verso l’americano e, presagli una manica della felpa, lo tenne fermo sul posto: «Sto scherzando, piccoletta» mormorò Alex, lasciando andare un sospiro: «Io non lo uccido, ma qualcun altro di certo sì.»
«Thomas non mi ha detto chi erano gli altri» mormorò Manon, scuotendo la testa e abbozzando un sorriso: «Sono io che ho capito chi erano: avevo dei sospetti e le parole di Thomas non hanno fatto altro che confermarli.»
Alex annuì con la testa, liberando con un gesto delicato il braccio, ancora tenuto dalla flebile presa della piccola e si voltò verso di lei: «Sei intelligente e perspicace» mormorò, posandole una mano sul capo e chinandosi alla sua altezza: «Ma non posso permetterti di aiutarci.»
«Perché?»
«Ti metteremmo in pericolo. E poi sono certo che Marinette e Adrien mi ucciderebbero» dichiarò Alex, rialzandosi e massaggiandosi il collo: «In ogni caso devo informarli che tu sei a conoscenza, quindi magari potresti entrare nel giro ma come guest.»
«Come cosa?»
«Ospite.»
«E non potevi dirlo subito?»

Miraculous Heroes 3 {Completata}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora