Capitolo 64

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Qionqgi osservò il cristallo di Quantum, il terzo che adornava l’androne dell’abitazione e si voltò verso l’uomo che era con lui, chinando la testa con un movimento fluido mentre un mezzo sorriso gli piegava le labbra: «Sono veramente costernato per i fallimenti dei miei compagni, mio signore» mormorò, alzando una mano e carezzando il Quantum solidificato che imprigionava Taowu: «Io non ho parole…»
«Non voglio parole, voglio fatti» Kwon osservò il suo sottoposto, carezzando la testa di metallo del serpente che gli adornava il collo: «Ormai sono stanco dei vostri fallimenti, stanco di non vedere fare nemmeno un passo verso i Miraculous. Vi ho donato il potere ma per cosa? Per vedermi deriso dai miei nemici?»
«No, mio signore.»
«Sei l’ultimo, Qionqgi, e so che hai lavorato per esserlo, per avere ogni oncia di tempo a tua disposizione» Kwon si avvicinò, allungando una mano e afferrando il generale per il collo: «Fa che le tue manovre non siano state vane: portami i Miraculous o subirai la stessa fine degli altri.»
Qionqgi boccheggiò, aprendo e chiudendo la bocca, cercando di afferrare quanta più aria potesse mentre la presa del suo signore si faceva sempre più stretta e forte: l’avrebbe ucciso lì, senza aspettare il suo fallimento o il suo successo.
No, Kwon sembrava intenzionato a sfogare la propria rabbia e a porre fine alla sua vita.
Cercò di respirare, di riempire i propri polmoni d’aria, ma diventava sempre più faticoso e il corpo iniziava a sentire la mancanza di afflusso di nuovo ossigeno mentre la vista si appannava leggermente e la testa iniziava a girare; socchiuse gli occhi, alzando una mano e sfiorando con i polpastrelli quella che si stava stringendo attorno alla sua gola, sentendo le dita di Kwon fare meno pressione e lasciarlo andare: si accasciò a terra, inspirando profondamente e portandosi le dita alla gola, sentendola dolorante per la forza con cui era stata stretta.
«Non deludermi, Qionqgi» furono le parole, quasi sputate dall’uomo, prima che questi se ne andasse e lo lasciasse completamente solo; inspirò profondamente, cercando di recuperare l’aria che gli era mancata e calmare così il proprio corpo, recuperando un po’ della compostezza che lo contraddistingueva.
Non doveva fallire.
Non doveva fare la fine degli altri.
Inspirò a fondo, socchiudendo gli occhi e lasciando andare l’aria, mentre due piccole mani si poggiarono sulla sua schiena, facendolo trasalire appena: «Mio povero signore» mormorò una voce femminile e Qionqgi sorrise, issandosi un po’ su e lasciando andare un nuovo respiro: «Ci penserò io a fermare il vostro nemico.»
«Fallo e sarai ricompensata.»
«Avrò un corpo vero?»
«Ti darò il corpo che più desideri.»

Alex storse la bocca, mentre si lasciava andare contro lo schienale della poltrona e tenendo lo sguardo sul monitor, quasi come se fissandolo intensamente potesse trovare la soluzione a tutti i suoi dilemmi: «Problemi?» la voce del maestro Fu lo riscosse e lo fece voltare verso l’entrata della camera e notare l’anziano con un vassoio in mano; Fu gli sorrise, avanzando nella stanza ed evitando ogni ostacolo presente sul pavimento, dimostrandosi veramente agile nonostante gli anni che aveva.
«Di solito, le persone normali, lasciano qualche traccia…» bofonchiò Alex, poggiando il gomito al bracciolo della poltrona e il viso contro il pugno chiuso, osservando le finestre del monitor con un broncio: «mentre Kun Wong…» si fermò, stringendo le labbra e facendole poi schioccare: «Niente. Nulla. Nada. Nothing. Rien de rien.»
Alex sospirò, seguendo con lo sguardo i movimenti di Fu e osservandolo mentre poggiava il vassoio sull’unico punto libero della scrivania e armeggiava poi con le tazze, passandogliene una che il ragazzo accettò con il sorriso sulle labbra: «Magari essendo millenario» buttò lì Fu, portandosi alla bocca la propria tazza e sorseggiando il the: «Ha nascosto le sue tracce.»
Alex l’osservò, scuotendo il capo e sorseggiando la bevanda calda, storcendo le labbra al gusto amarognolo: «Sarebbe plausibile, ma a un certo punto sarebbe dovuto comparire: sembra abbia un qualcosa in Cina, finanziava Maus, pare che abbia le mani in pasta ovunque…» si fermò, portandosi nuovamente la tazza alle labbra e allungandosi, digitando velocemente qualcosa sulla tastiera e osservandola scritta ‘not found’ che era comparsa sullo schermo: «Ci dovrebbe essere qualcosa: i soldi che dava a Maus da qualche parte venivano, no? La festa a cui siamo invitati? Non c’è un catering a suo nome. Nulla di nulla.»
«Forse sta usando un altro nome?»
«Che sia fan di Bridgette?»
Fu sorrise, allungando una mano e posandola sulla spalla di Alex: «Sei venuto fuori da situazioni ben più difficili di questa…»
«Stavolta invece non ci riuscirò» mormorò il ragazzo, allungandosi e poggiando la tazza sul vassoio: «Sinceramente mi chiedo a cosa possa servire il mio aiuto…»
«A tanto» dichiarò Fu, battendo la mano sulla spalla del ragazzo e inspirando: «Sai, inizio a pensare che sarebbe stato utile ai Gran Guardiani venire affiancati da qualcuno come te, Alex: un valido aiuto nella missione e…»
«Uno scudiero, in pratica.»
«Cosa?»
Alex alzò le mani, ridendo e scuotendo il capo: «Lila ha prestato a Xiang dei libri, dove ci sono dei guerrieri immortali e alcuni di questi hanno dei tipi che li aiutano e si chiamano scudieri» si fermò, ghignando: «Io avevo iniziato a leggerne uno perché volevo le scene di sesso, ma invece ho beccato il punto della spiegazione e poi Xiang mi ha trovato con il libro in mano e…beh, tanti saluti alle scene di sesso.»
«Puoi sentire Lila se te lo presta…»
«E’ una possibilità, ma conoscendola me lo farebbe sudare quel libro.»
Fu annuì, portandosi una mano al mento e massaggiandosi la barbetta, sorridendo appena: «Scudieri di Nêdong. Mi piace.»
«Ed io sono il primo dell’ordine, vero?»
«Ovviamente, tu sei Alex. Primo scudiero di Nêdong.»
Il ragazzo sorrise, alzando una mano e portandola sopra quella dell’anziano, voltandosi poi verso il pc e notando l’icona di un programma lampeggiare: si issò, recuperando le cuffie che aveva abbandonato vicino alla tastiera e le infilò, sistemandosi gli occhiali e iniziando a lavorare velocemente al pc, annuendo con la testa: «Guai in arrivo.»
«Un altro attacco?»
«Già.»

Miraculous Heroes 3 {Completata}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora