2. a tree secret

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Sta sera c'è anche il ballo di inizio anno.

Per i banchi non si può discutere. Non posso cambiare posto se no punizione, non posso fare niente contro il compagno se no punizione.

Allora decido di fare la cosa più astuta: una linea che divide il mio spazio da quello di Marcus.

-Cos'è 'sta roba?- domanda.
-Come se non fosse ovvio.-
-No, non lo è.-
-Questa è la mia parte, quella la tua. Se la oltrepassi anche con un'unghia, ne pagherai le conseguenze che variano da cose tranquille, come pizzicotto, a cose forti, come... qualcosa di forte. Tutto chiaro?-
-Facciamo finta di sì.-
-Trojan! Gunnarsen! Silenzio!-

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È ora di prepararsi per la festa.

Samantha mi sta obbligando a indossare un vestito dei suoi, dato che non vuole vedermi in giro con una maglia larga nera e dei pantaloni dello stesso colore.

-Giuro che sarà l'ultima volta che indosserò robe del genere. Capito?-
-Sì!!! Finalmente sono riuscita a convincerti! Dopo mezz'ora, ma dettagli.-

Vado nella sua cabina armadio, scelgo un vestito che posso abbinare alle scarpe e vado a cambiarmi in bagno.

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Sto cercando di non farmi riconoscere, in quanto sono un essere imbarazzante con questo coso che ho addosso.

Problema uno: ho preso un vestito poco appariscente, tipo arancione evidenziatore.

Problema due: sento qualcuno toccarmi la spalla.

-Hey! Ti stai nascondendo?-
-Sì. Tu chi sei?-
-Una persona che si vuole nascondere come te.-
-Nome?-
-Questo non te lo posso dire.-
-Sesso?-
-Tre volte al giorno.-
-No, nel senso maschio o femmina?-
-Maschio, femmina, fa lo stesso. A volte anche i pali.-

Da lì ho subito capito di chi si tratta.

-Evapora! Essere inutile che si scoperebbe anche una maniglia!-
I riflettori si puntano si di noi, mostrandomi quella faccia da culo di Marcus.

-Perché? Abbiamo appena iniziato a parlare!-
-Sì, certo. Ma con te non ho un discorso abbastanza maturo per essere comprensibile. Per cui sparisci.-

Faccio per allontanarmi, ma mi afferra il polso, facendomi fare delle pirouette da dieci su dieci. I nostri visi sono a pochissimi centimetri di distanza.

-Non vuoi ballare con me?-
-Ma se ti ho detto che non voglio essere vista da nessuno!-
-Tranquilla Annina! Non ti vede nessuno!- urla qualcuno dalla cerchia che si è creata attorno a noi.
-Questo è successo per colpa tua.-

Un coro di "Oh!!!" si fa sentire in tutta la palestra.

-Ok, hai ragione, ma un ballo me lo concedi?-
-Se dopo mi lasci stare, sì.-
-Ottimo. Allora andiamo.-

Ok, ora mi spieghi, perché gli hai detto di sì?

Non lo so.

Potevi risparmiartela.

Lo so, ma ha detto che la smetteva di darmi fastidio.

E tu ci credi?

In realtà non lo so... però lo spero. Al massimo nascondo un mattone nelľarmadietto, così da mettergli paura.

Però, è bravo a ballare.

-Cosa hai detto?- sussurra sulle note del lento che stiamo ballando.
-Niente.-
-Allora parli da sola.-
-Sei insistente, la smetti?-
-Solo se mi dici di cosa stavi parlando prima.-
-No.-
-Allora continuo. Da quanto tempo parli da sola? Da quando non hai amici?-
-La smetti! Parlo da sola, sì, da quando i miei genitori sono morti! Io li vedevo per la mia casa e ci parlavo pensando fossero ancora vivi!- urlo tra le lacrime.

Mollo la sua presa ed esco dalla festa correndo come mai prima d'ora, nascondendomi sopra un albero.

-Annina! Dove sei?!- sento qualcuno.
-Annina! Ritorna dentro! Mi devi ancora un ballo!-
-Annina! Scendi da quell'albero! Puoi farti male!-

Finalmente guardo in basso e noto i fratelli Gunnarsen.

-Come mi avete trovata?-
-Sai, non ti vede nessuno con quei colori molto scuri.-
-Lasciatemi sola.-
-In queste condizioni, no.-
-LASCIATEMI SOLA HO DETTO!-

Abbandonano ogni speranza nel farmi scendere.

Ora che mi soffermo a guardare il panorama, devo dire che è stupenda questa città! Le luci di Trofors sono stupende viste dalľalto.

Mi sento bene qui sopra. L'aria fresca che mi disordina i capelli, la luce che mi mostra la città, in tutta la sua bellezza, la luna piena, un vero simbolo di bellezza perché, seppur pallida, c'è gente che la guarda per ore e ore, e infine un aquilone in lontananza che mi dà la sensazione di libertà. Tutto è magnifico.

Abito qui, in questa meraviglia da anni, eppure non mi sono mai resa conto della sua vera bellezza.

Però tutta la mia immaginazione si distrae non appena il preside Mendes cerca di arrampicarsi, con notevoli successi.

-Signorina Trojan. Mi spiega cosa ci fa qui lei a quest'ora?-
-Signor preside, con tutto rispetto, sono scappata dalla festa perché non mi sentivo a mio agio. Io qui posso rimanere sola, a mio agio e, soprattutto, ho riscoperto una città che credevo uguale alle altre.-
-Sa, signorina Trojan, anch'io venivo spesso su quest'albero, alla sua età, per lo stesso motivo. In pochi mi accettavano per quello che ero, mentre la maggior parte delle persone che mi circondavano mi deridevano facendomi fare figuracce davanti a tutti. Questo era il mio posto segreto, e nessuno, tranne i miei amici veri, lo sapeva.-
-Peccato per me. Lo sanno già in tre che questo, per il resto degli anni in questa scuola, sarà il mio nuovo nascondiglio segreto. Come saprà bene anche lei, molta gente è meglio evitarla, per cui avere un posto segreto per distogliersi dal mondo non sarebbe male. Io ho trovato il mio.-
-L'importante è che le persone che lo sanno sono quelle di cui ti fidi di più.-
-Allora siamo messi maluccio... lo sa il mio miglior nemico.-
-Se non vuole cambiare il tuo nascondiglio, dovrà iniziare a confidarsi con quella persona, finché non si fiderà di lui. Oppure cambia posto.-
-Io questo luogo non lo voglio abbandonare. Non esiste l'opzione "lavaggio del cervello con perdita di alcune cose memoriche"?-
-Hahaha! Lei è molto spiritosa, ma credo che sia contro la volontà della persona a cui si riferisce.-
-Uffa... Allora dovrò fidarmi di quell'essere che continua a infastidire la mia vita.-
-In che modo?-
-Se la vuole sapere tutta, quella persona mi voleva violentare l'anno scorso. Nei bagni dei ragazzi.-
-E di chi si tratta.-
-Marcus Gunnarsen. Gemello di Martinus Gunnarsen, il gemello giusto.-
-Allora ci vorrà più di un semplice "mi fido di te", ma bensì della prova concreta che non lo vada a dire in giro a nessuno.-
-Ok, ce la posso fare, no?-
-Lei, signorina Trojan, ha la fortuna che io non ho mai avuto. Lei si fa rispettare da tutta la scuola, tranne da quel membro che le sta in mezzo ai piedi. Provi a farsi rispettare anche da lui, poi vedrà.-
-Ci proverò preside, per lei e per il suo luogo segreto.-
-Oh, non lo deve fare per me, bensì per sé stessa. Ora le do un consiglio: scenda da questo albero e vada a dormire. Ormai alla festa sono rimasti solo i professori. Buona notte.-

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Buon Giorgio!

Come va?

Quest'ultima parte del capitolo è molto riflessiva per Annina e me ne sono innamorata.

Comunque, da qui parte l'avventura e, grazie al preside, ce la farà Annina?

Questo è ancora da vedere.

Ma Ciancio alle bande ci si vede al prossimo capitulo!

First Kiss // M. G. //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora