Extra 5.

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Tre anni dopo

Manca meno di un mese.

Finalmente non dovrò andare in giro con una palla da basket sotto la maglia.

Mi ricordo ancora quando l'ho dovuto dire a Marcus, la sua faccia era fantastica.

Flash back

Ed eccomi qui, seduta sulla tazza del cesso con una sottospecie di termometro in mano con un solo segno presente, niente numeri, niente lettere, niente faccine.

+

Un semplicissimo segno.

Mancano ancora diverse ore prima che Marcus torni a casa dal lavoro, quindi posso prepararmi psicologicamente.

Cosa cazzo gli dico?

"Hei amore! Cosa ti viene in mente se ti dico fagiolo?"

Nah, non va.

"Amore, bebè."

Ma cosa sto pensando...

Ah! Idea luminosa!

Semplicemente poso questo affare nella sua parte di letto e aspetto che lo guardi.

Spero funzioni.

Nel mentre che aspetto arrivino le 17:30 vado a dare la radiografia per sicurezza.

-Annina Gunnarsen! Che piacere vederla qui, nel nostro ospedale!- mi saluta un'infermiera.
-Lo è anche per me, credo. Ho bisogno di fare una radiografia.-
-Dove? Cos'è successo?-
-Beh, vede non ho avuto mestruazioni questo mese.-

Spalanca gli occhi e, con uno scatto fulmineo, mi porta nella sala delle radigrafie. Mi alza un po' la maglia e appoggia una sottospecie di rullo con della crema fredda sulla mia pancia.

-Oddio! Eccolo lì! È un bellissimo bimbo! Anzi, sono due bellissimi bambini!- sussurra per non urlare dall'emozione.
-Oddio, sono incinta sul serio!-

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17:30.

La porta si apre di colpo ed entrano i due gemelli.

-Ciao! Com'è andata oggi?-
-Uno schifo amore. Un grande schifo.- mi risponde Marcus buttandosi sul divano.
-Io non commento, vado di filato in doccia.- cita Tinus.

Mi siedo accanto a mio marito.

-Racconta un po'.-
-Sai i soliti disguidi che succedono nei momenti più inopportuni?-
-Sì...-
-Ecco! C'è stato un cazzo di black out, quindi abbiamo aspettato cinque ore perché tutto funzionasse e dopo la quinta ora a ripreso tutto.-
-Uh, mi dispiace tanto amore. Spero che ti rilassi entro sta sera.-
-Perché?-
-Lo vedrai.-
-E non me lo vuoi dire adesso?-
-No!-

Mi alzo e vado in cucina a prendergli una birra, ma non è più seduto sul divano.

-AAAAAAAAHHHHH!!!- urla qualcuno.

Proccupata corro fino a dove arrivava la voce dove trovo Mac con in mano il mio test di gravidanza positivo e gli occhi spalancati.

-Tutto bene? Mi hai fatto saltare in aria!-

Alza lo sguardo.

-Annina? Cos'è 'sto termometro con un più?-
-Doveva essere una sorpresa, ma ormai non lo è più. Se ci pensi un po' su ci arrivi.-

Abbassa gli occhi sull'oggetto che ha in mano, per poi spalancare ancora di più gli occhi.

-Dimmi che è quello che penso.-
-Non riesco a leggerti nella mente.-
-È un test di gravidanza? Dimmi di sì.-
-Sì, lo è.-
-Ed è positivo, giusto?-
-Sì.-

First Kiss // M. G. //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora