4 anni dopo
Sono sei anni e mezzo.
Sei anni e mezzo di discussioni stupide per poi risolverle con degli abbracci, anche se in questi mesi di porte ne abbiamo rotte due.
Sei anni e mezzo di coccole, abbracci, baci.
Sei anni e mezzo di sopportazione l'uno dell'altro.
Sei anni e mezzo di me e Marcus.
-Annina, scommetto che tra poco vedrò Mac gironzolare per i negozi di gioielli in cerca dell'anello perfetto.- dice Samantha.
-Io non ne sarei poi così tanto sicura. Conoscendolo starà sdraiato sul divano con una birra in mano a pensare a che tipo di canzone scrivere.- rispondo sogghignando all'immagine che mi è venuta in mente.
-E perché stai sorridendo come una ebete?-
-Me lo sono immaginato.-Siamo in giro da almeno due ore buone a parlare delle stesse cose.
-Dai, andiamo a casa che devo fare molte cose.- parla al mio orecchio.
-Sì, andiamo.-Abbiamo traslocato e ora viviamo insieme ai due gemelli, nonché i nostri fidanzati (e sì, Samantha è Martinus sono una coppia, tra l'altro bella).
Una casa semplice, bianca, con un giardino altrettanto semplice.
Entro in casa e mi dirigo subito in salotto per vedere se la mia ipotesi fosse corretta.
Infatti eccolo lì, birra in mano e fogli sotto il naso.
-Cosa ti dicevo a riguardo, Samantha?-
-Avevi ragione, ma non ho detto oggi.-Le do uno spintone amichevole, facendola arrivare quasi in cucina.
-Ciao amore! Di cosa stavi parlando con Samy?-
-Ciao! Stavamo discutendo su come ti avremmo trovato.-
-Ah sì?-
-Sì, e ho avuto ragione io.-Scuote la testa e mi abbraccia.
-Sei la solita, piccola.-
-Anche tu, se lo vuoi sapere tanto.- sogghigno.Ci stacchiamo e vado in cucina a preparare da mangiare, sperando di non mandare a fuoco la casa, se non il paese intero. Samantha invece è andata in lavanderia mentre Marcus è piazzato davanti al frigo.
-Se vuoi una birra non la troverai lì dentro.- lo avverto.
-No, sto cercando cibo.-
-Ma tra poco è pronto!-
-Appunto. Tra poco. Io ho fame adesso. In più tu manderesti tutta la cucina in fiamme.-
-Vedo che ti fidi della tua ragazza.- metto il broncio, magari lo intenerisco.
-Amore, sai che scherzavo!-
-Su cosa sbagliavi?-
-Non brucerai la cucina.-
-Ah no?-
-No, la casa intera.-Eh, ma allora vaffanculo!
-Ok, allora ecco qui il mestolo, il ricettario e la cucina, vado a deprimermi.-
-Amore! Ti prego! Stavo ancora scherzando!-
-Certo. Non brucio la casa, ma il paese.-
-Daaaiiii! Salva la vita ad un piccolo cucciolo affamato preparandogli il cibo, per favore.- e fa gli occhioli lacrimevoli che non si addicono alla sua figura.
-Lo faccio solo perché quella faccia fa schifo e non la voglio più vedere sulla tua testa.- mi riprendo il mestolo.
-Grazie, credo. TI AMO!- e mi bacia il collo.
-Sì, ok, ma se mi stai appiccicato al culo come vuoi che riesco a fare qualcosa di commestibile? Inoltre c'è troppo zucchero.-
-Mi scusi ragazza acida, credevo che un po' di glucosio le facesse bene.-Lo lascio uscire dalla cucina e inizio a prendere gli ingredienti necessari per fare la pizza che probabilmente verrà a casa dopo che avrò chiamato il fattorino.
-Ce la posso fare!-
Il ricettario dice di mettere la farina assieme all'acqua, il lievito di birra e un uovo. Poi dice di lasciare raffreddare il composto e quando è pronto di spianarlo.
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First Kiss // M. G. //
FanfictionCome da una persona di merda, si può ricavare una grande anima d'oro.