9. memories

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Molti anni fa, più o meno quando avevo cinque o sei anni, mia madre mi consegnò una busta, dicendomi:

-Se ti senti pronta a scoprire qualcosa, apri la busta e leggi attentamente il contenuto. Ti avverto che con ciò che leggerai, ti arrabbierai tanto da urlare e piangere dalla rabbia, come facevi con noi non appena tornavi dall'asilo dopo che la maestra ti obbligava a mangiare l'insalata. Però abbiamo deciso di fartelo leggere non appena sarai pronta, matura e, soprattutto, curiosa di cosa sia il contenuto.
Spero vivamente di essere al tuo fianco quando la leggerai, ma so che pretendo troppo, per cui, buona lettura, in un futuro.-

Ripensando alle sue parole e osservando la busta giallognola che ho in mano, mi vengono in mente parecchi ricordi di come vivevo con i miei. Erano felici di me, spiritosi e chiacchieroni (ecco da chi ho preso!) mentre di mio fratello non ricordo granché. Non so se è rimasto sotto le macerie di casa nostra o se era a lavoro per poi scappare lontano dalla casa. Insomma, dei miei genitori mi ricordo persino i nomi, mentre di lui no. Non so neanche se è mio fratello biologico o meno, anche se molto probabilmente, da quel poco che mi ricordo di lui, non ci assomigliavamo per nulla al mondo.

Forse, in questa lettera misteriosa, mi raccontano qualcosa su mio fratello, ma non mi sento ancora pronta per leggerla.

La porta di casa si apre, segno che Samantha è tornata.

-Ehi Annina! Che fai?-

Ripongo la busta in modo frettoloso nel cassetto da dove l'ho tirata fuori e mi giro verso lei.

-Beh, ecco... niente.-
-Niente? A me è parso di vederti strusare con qualcosa che hai nascosto nel secondo cassetto della tua scrivania.-
-Sì, cioè... no, ma sì... ok. Non voglio avere segreti con te, per cui ti svelo cosa ho nascosto in questo cassetto da tre lunghi anni.-
-Wow! Sono curiosa!-
-Si tratta di una semplicissima busta, per persone come te, mentre per me è una sottospecie di segreto familiare. Un qualcosa che i miei genitori mi hanno nascosto per un bel po' di anni.-
-E non la vuoi aprire?-
-Mia madre mi disse di aprirla non appena sarò pronta.-
-Mi pare anche giusto, magari non sai che il tuo cugino preferito è stato adottato da tuo zio perché era meglio per la sua salute.-
-Ma è così! Mio cugino Sean, in realtà, è il figlio biologico del fratello di mio zio.-
-Ah, figo.-
-Beh, figo. Prova a dirlo a una bambina di sei anni, la cui credeva che suo cugino fosse il suo supereroe, il migliore di tutti. Per poi capire che in realtà non è tuo cugino di sangue.-
-Mi dispiace... Però è tuo cugino di cuore. Sai, anch'io credevo di avere un papà con i superpoteri, ma invece è risultato un patrigno. Da quel giorno non gli ho più parlato.-
-Ammetto di essere molto simile a te, in molte cose.-
-Già. Andiamo a fare un giro, solo io e te?-  (da leggere come la pubblicità della schweppes)
-Ok.-

Usciamo e andiamo al parco, luogo dove ha avuto origine la nostra pazza amicizia.

-Ti ricordi la prima volta che ci siamo conosciute?-
-Sì, me la ricordo eccome. Ero seduta sotto l'albero di quercia, che sta al centro, con la valigia sotto il culo, mentre tu stavi camminando, qui nei paraggi, con la musica a balla e gli occhi chiusi.-
-Già, tu eri appena arrivata qui e non sapevi dove andare, come me. Per nostra fortuna ci siamo incontrate e, con i soldi che siamo riuscite a racimolare, tra genitori e lavoro, abbiamo comprato un appartamento dove vivere.-
-E non ci siamo più separate.-
-Appena torniamo ti faccio vedere un programma che guardavo prima che scappassi. È un programma dove si possono iscrivere ragazzi e ragazze con il sogno di diventare qualcuno, un giorno.-
-Bello! So già che mi piacerà.-
-Gelato?-
-Sicuro!-

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Il diluvio universale ha iniziato a cadere sulle nostre teste e tuttora continua a scendere. Quindi abbiamo deciso di correre a casa, nella vana speranza di non slozzarci completamente.

-Bene, siamo a casa, sane e salve.-
-Sì, ma gocciolanti e infreddolite.-
-Ma Samantha, guarda il lato positivo.-
-Ok. Dato che ora siamo a casa, mi fai vedere quel programma di cui mi hai tanto parlato?-
-Perché no? È una sottospecie di telefilm suddiviso in tre parti. Non ti dico altro.-
-Ok! Non vedo l'ora.-

Preparo il tablet della scuola, collegandolo alla tv, e faccio partire il primo episodio.

-Come si chiama il programma?- domanda lei.
-Si chiama Amici. E ci sono molte persone carine.-

Entrano tutti i concorrenti, in veste nera, e comincia lo show.

-Wow, bello quel Riccardo!-
-Ammetto che è carino, ma lo è molto di più Thomas!-
-Ma che dici! Gli hai visto gli occhi? E il suo sorriso?-
-Sì, ha un sorriso e degli occhi stupendi, ma Thomas non si batte.-
-Sì, contaci.-

Poi mi viene in mente un'idea malsana.

-Ehi! Quest'anno andiamo in Italia in vacanza! Ho la possibilità di incontrarli, ma senza di te non vado da nessuna parte.-
-Davvero? Mi lasceresti venire in vacanza con te?-
-Ma certo! Ti pare che ti abbandono?-
-Grazie mille! Ci sto!-
-Allora andremo a Milano! Lì ci sarà anche la scrittrice delle fanfiction sui five seconds of summer.-
-A me sta benissimo!-
-Ottimo!-

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Ed ora un piccolo salto temporaneo, che ci porta al 25.12 .

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Ed ecco il mio Natale:
-un albero spoglio,
-Quattro regali contati (anche se mi va bene così),
-cioccolata calda,
-piumone.

Samantha è dai suoi in Giamaica, Martinus è invece a casa sua con la febbre alta. Degli altri mi interessa poco.

-Annina, mi dispiace essermi ammalato proprio oggi.- parla Tinus in videochiamata.
-Lo so che non lo hai fatto apposta, neanche io riesco a comandare le malattie. Spero solo di poterti visitare.-
-È meglio se non vieni a visitarmi in questi giorni.-
-Perché scusa?-
-Perché ti ammaleresti anche tu.-
-E con ciò? Non me ne fotte un cazzo del se mi ammalo o meno. Starei male pur di vederti.-
-Beh, lo farei anch'io...-
-Ecco.-
-Ma vomito anche! Non sarebbe un bel vedere.-
-Lavorando in un ristorante, ne ho visti di vomito.-
-Certo che sei una delle persone più testarde e cocciute che conosco. Sei peggio di Mac!-
-Aspetta, ma chi è Mac?-
-Non sai chi è Mac?-
-Beh, no. Se me lo diresti, magari posso capire chi sia.-
-Allora non sai chi è perché non nomino spesso il suo nomignolo.-
-Ma mi vuoi ancora tenere sulle spine o vuoi tirare fuori il rospo?!?-
-Mac è mio fratello.-

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Buon Giorgio!

New capitolo con tanti ricordi e idee.

Il Natale migliore che ho passato è stato simile a quello che sta sperimentando Martinus in questo capitolo.

Quanti anni avete?

Ma Ciancio alle bande ci si vede al prossimo capitulo!

First Kiss // M. G. //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora