Lydia si chiede com'è possibile che quel ragazzo, che un tempo era l'intero mondo per lei, oggi si sia ridotto in queste condizioni. Dovrebbe essere furiosa nei suoi confronti dopo le brutte parole di quella sera, invece la verità è che prova solo una grande pena per lui.
E' diventato un insopportabile donnaiolo senza speranza.
Mentre è impegnata in quella che dovrebbe essere la sua corsa mattutina rilassante, e la sua lunga coda di cavallo oscilla a destra e a manca a ritmo del suo andamento, un pensiero l'attraversa come un fulmine a ciel sereno.
Che sia stata proprio lei la causa del cambiamento di Stiles? Possibile che anche lui, come lei, non abbia più trovato la felicità dopo la loro rottura?
Ma a contrastare il flusso dei suoi tanti interrogativi, ci pensa qualcuno che Lydia conosce fin troppo bene e che ora è proprio davanti a lei, mentre la fissa compiaciuto.
-Jackson..-
-Ci si rivede, Lydia-
-Già..- si limita ad affermare.
Averlo lì di fronte dopo tanti anni è talmente strano quanto eccitante in un certo senso.
Vaga con lo sguardo lungo tutta la figura statuaria del ragazzo. Deve ammetterlo, non ha affatto perso il suo innato fascino.
-Ti piace quello che vedi?- domanda ghignando Jackson, notando lo sguardo insistente della rossa.
"E a quanto pare nemmeno la sua vanità" pensa Lydia, sorridendo e scuotendo la testa.
-Sono contenta che tu stia bene-
-Me la cavo. E tu, come te la passi?-
Non può certo dirgli che ha praticamente rischiato di rimetterci la pelle a causa della depressione post-rottura con Stiles.
-Non mi lamento- risponde sbrigativa, dedicandogli un sorriso forzato.
-Piuttosto, ho sentito che sei tornato in città con un nuovo branco!-
Il sorriso sicuro di Jackson sparisce dal volto, riducendosi ad una linea sottile e lasciando spazio a lineamenti induriti della sua mascella già pronunciata.
-E' così-
-Che tipi sono? Magari potresti farceli conoscere-
-Non è una buona idea- risponde piccato, suscitando la reazione confusa da parte di Lydia.
-Perchè dici questo?-
-Perchè si. Ora scusa, ma devo andare-
-Aspetta, Jackson- lo interrompe Lydia prima che lui si defili del tutto.
Jackson si volta nuovamente verso di lei fissandola con i suoi taglienti occhi di ghiaccio.
-Lo sai che Scott sospetta qualcosa. E non si arrenderà fino a quando non l'avrà scoperta- enuncia seriosa Lydia.
Il licantropo si avvicina a lei con sguardo cupo, arrivando fino a qualche centimetro di distanza dal suo viso, tanto che Lydia si ritrova a deglutire nervosamente e inspirare a fondo il suo profumo.
-Ascoltami bene. Non intromettetevi in cose che non vi riguardano. Qualcuno potrebbe seriamente farsi del male- soffia sul suo volto.
Dopo averle lasciato una carezza sulla guancia arrossata, si allontana, lasciandola immobile, paralizzata sul posto, con la mente invasa da troppe domande e perplessità.
Quale infimo mistero nascondono Jackson e il suo branco?
***
Dio solo sa quante volte Stiles ha immaginato il momento in cui si sarebbe ritrovato faccia a faccia con la ragazza che gli ha insieme riempito e distrutto la vita. E quante volte ha immaginato di trattarla freddamente e con rancore, come ha poi fatto realmente. Ma una minuscola e microscopica parte del suo cuore avrebbe invece voluto stringerla tra le braccia un'ultima volta, annusare il profumo floreale dei suoi capelli sempre estremamente curati, e bearsi del contatto con il suo corpo minuto e vellutato.
Ma questo Stiles non lo ammetterebbe nemmeno sotto tortura. Per lui Lydia porta solo guai, ed ha intenzione di starle alla larga il più possibile.
Peccato che il fato non sia del suo stesso avviso.
Mentre viaggia per le strade della cittadina con la sua rombante moto laccata di nero (visto che a detta sua "la moto rimorchia più di una Jeep"), immerso com'è nei suoi pensieri, non si rende nemmeno conto che una figura minuta e di bell'aspetto, spunta improvvisamente da un angolo, correndo proprio nella sua direzione.
Stiles frena d'impatto con quanta più forza può, facendo fischiare le ruote sull'asfalto e fermandosi a pochi centimetri dalla povera ragazza, rimasta pietrificata sul posto.
-Ma si può sapere dove guardi?!- urla nervoso lui, sfilandosi il casco e indirizzando per la prima volta lo sguardo verso la giovane.
Entrambi rimangono a fissarsi dapprima sorpresi e poi quasi infastiditi, dopo essersi riconosciuti a vicenda.
-Sapevo che mi odiavi, ma tentare di investirmi con una moto mi sembra eccessivo!- sbraita Lydia sarcastica, incrociando le braccia al petto.
-Magari la prossima volta, se non vuoi rischiare di morire, impara a guardare a destra e a sinistra prima di attraversare la strada- la rimbecca lui, come se fosse una bambina a cui fare la paternale.
Lydia gonfia le guance sempre più irritata. Non lo sopporta, vorrebbe prenderlo a pugni per togliergli quell'espressione superba dal volto.
-Se è per questo, tu potresti evitare di correre. Le tue amiche non scappano se arrivi qualche minuto più tardi-
-Cosa te ne importa di chi mi porto a letto?- domanda provocatorio lui.
-Proprio nulla, credimi-
-Meglio così- afferma piccato, salendo nuovamente sul veicolo, pronto a mettere in moto.
Ma Lydia si imposta proprio davanti a lui, puntando le mani sui fianchi.
-Non dimentichi qualcosa?-
Stiles corruga la fronte confuso. A volte la perspicacia non è il suo forte.
-Direi di no-
-Accidenti che gentiluomo. Potresti chiedermi scusa, per esempio- afferma Lydia, provocando nel ragazzo un ghigno beffardo.
-Mi scusi milady. Vuole che mi prostro ai suoi piedi?- domanda Stiles, prendendola in giro, mentre accende il motore della moto, pronto a scattare via.
-Sei un brutto idiota!- urla Lydia, vedendolo allontanarsi da lei con la sua fastidiosa faccia da schiaffi.
Mentre osserva la sua figura svanire, scomparendo oltre l'angolo di un vicolo, la ragazza si domanda se riusciranno mai a mettere da parte il passato o se saranno destinati a portarsi rancore a vita.
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Perchè ancora tu?
FanfictionDopo la fine della loro storia d'amore, Lydia è partita per l'Università di Stanford, mentre Stiles è rimasto a Beacon Hills insieme al suo migliore amico Scott e al resto del branco. Entrambi continuano a provare odio e rabbia nei confronti dell'al...