Nuova scuola.

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La mattina dopo il mio arrivo, mi svegliai abbastanza ansiosa, non avevo avuto bisogno neanche della sveglia, la mia amica ANSIA aveva fatto in modo di farmi svegliare alle sei e non farmi chiudere più occhio.
Probabilmente, tutta questa ansia era dovuta al fatto che quel giorno, a scuola, avrei conosciuto nuove persone e non sapevo se queste nuove persone, mi avrebbero accettata o lanciato i pomodori come solitamente accade nei film americani.
Mi bastava già un fratello scettico che per tutto il pomeriggio mi aveva evitata come la peste chiudendosi in camera sua.

Mi alzai e uscii dalla porta della mia stanza, stavo attenta a non fare rumore dato che era molto presto, ma non mi risultò difficile dato che ai piedi non portavo nulla.
Guardai da una parte e dall'altra lungo il corridoio, per controllare se qualcuno fosse mattiniero come me.
Quando capii che ancora dormivano tutti, andai verso il bagno che si trovava oltre l'ultima porta del corridoio, vicino la stanza di Andrew.
Mi chiusi dentro non appena vi entrai.
Feci una doccia calda, date le fresche temperature di fine marzo a New York e uscii dopo mezz'ora.

Ebbene sì, il letto aveva una rivale, ed era la doccia super accessoriata di quel bagno, avevo visto una cosa del genere solo nei film e forse in qualche mio sogno.
Anche se non racconterò mai a nessuno che, per i primi cinque minuti, ho letteralmente litigato con i getti sul muro che mi schizzavano l'acqua in faccia e che non si decidevano a chiudersi.

Appena uscii mi asciugai i capelli, questa volta li feci lisci.
Ero solita portarli mossi, ma ogni tanto non faceva male cambiare.
"Cambiare" sarebbe stato il verbo di quel giorno.
Mi truccai e una volta tornata in stanza mi vestii velocemente.
Indossai gli stessi jeans a vita alta del giorno prima e sopra indossai una felpa rosa cipria, il mio colore preferito.

Quando scesi al piano di sotto erano ormai le sette e mezza, quindi non mi meravigliai a vedere tutti i membri della famiglia già seduti a tavola, per la colazione.
Sembravano appena usciti da una rivista per quanto sembravano perfetti.

<<Buongiorno!>> Esclamarono all'unisono Oliver e Marie, io risposi con un sorriso.

<<Buongiorno anche a voi>> Risposi accennando un sorriso, poi mi voltai verso il mio amatissimo e già di buon'umore FRATELLO.

<<Giorno>> Sibilò lui.

<<Hai dormito bene nella tua nuova stanza Kim?>> Chiese mio padre mostrandosi molto premuroso. 

Io annuì. <<Oh si, il letto è comodissimo, grazie.>>

Mi avvicinai al tavolo e mi sedetti su uno sgabello, presi uno dei toast con la nutella e le fragole di sopra e in quel momento mi chiesi se facessero sempre colazioni di quel tipo o se lo stessero facendo solo perché era la mia prima mattina lì.

Quando finii di mangiare ciò che avevo messo nel piatto, Andrew catturò la mia attenzione.

<<Ok io ho finito. Kimberly ti manca tanto? alle otto dovremmo essere già dentro la classe>> Chiese Andrew alzandosi.  

Presi un fazzoletto e dopo averlo passato sulle labbra mi alzai annuendo <<Si certo, sono pronta>>


Prima ancora di poterci incamminare verso i nostri zaini, mio padre fermò Andrew. <<Andrew non avere fretta. Ho chiamato personalmente il preside ieri, spiegandogli la situazione di Kim, quindi entrambi avete un permesso per entrare alle nove. L'ora prima ti servirà per mostrare a Kim la scuola così le spiegherai anche come deve muoversi>>

One mississippi #WATTYS2020 [CORREZIONI IN CORSO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora