Da quella giornata al lago erano ormai trascorsi due giorni.
Era domenica e il fatto che non avessi scuola, mi faceva sentire sollevata perché la notte del sabato l'avevo passata con Travis a fare la gara di chi riusciva a mangiare più porcherie in tutti i ristoranti della città.
Lo so, abbastanza strano.
E per la cronaca, vinsi io.Quella domenica sarebbe arrivata mia madre insieme a Jo, per cui mi ero svegliata presto per ordinare tutta la stanza e per aiutare Marie con le faccende di casa.
Era stata tanto dolce da mettere da parte tutte le incongruenze e invitare mamma a cena.
Ovviamente avevo invitato anche Travis.
Aprii l'armadio e decisi di indossare un abitino azzurro che lasciava le spalle scoperte e aveva dei piccoli bottoni sul seno, ai piedi invece indossai delle espadrilles nere, che adoravo per la loro comodità.
Bussarono alla mia porta, erano le cinque del pomeriggio.Il viso di Andrew spuntò da dietro la porta. <<Ei>> Mi accennò un sorriso. << credo siano arrivati. Sei pronta?>>
Tirai un sospiro e gli feci cenno di entrare, così mi ascoltò e chiuse la porte dietro di se.
<<Sono agitata, dovrò raccontare loro di Travis...e...non so come fare>>Lui rise.<< Beh...potresti limitarti a non dire nulla e baciarlo improvvisamente davanti a loro, credimi funzionerebbe.>> Disse con un tono divertito.
Anche io risi e scossi la testa immaginando la scena nella mia testa.<< Sei proprio un cretino>>
Lui indicò il mio viso sorridendo.<<Almeno ti ho fatto ridere. Dai, non gli devi mica dire che sei incinta! Vedrai che andrà tutto bene,su.. scendiamo insieme>> Mi fece cenno verso la porta mentre mi prendeva la mano.
La mia espressione parlava al posto mio, stavo per entrare nel pallone.
Non avevo mai dovuto fare discorsi del genere a mia madre.
Non eravamo più in buoni rapporti, come prima, quindi avevo paura che si sarebbe allontanata ancora di più.
Ma Andrew aveva ragione, non potevo evitarlo per sempre, ero abbastanza grande per prendere le mie decisioni.
Mi presi di coraggio e lasciai che Andrew mi accompagnasse al piano di sotto.
In lontananza sentivo delle voci provenire dalla cucina, non appena entrai, mia madre mi guardò per qualche secondo non prestando più attenzione a ciò che stava dicendo Marie poco prima, e si alzò per venirmi incontro.<<Kim>> Mi sorrise e mi abbracciò.
E io , anche se incerta, ricambiai quell'abbraccio.<<Jo? perché non è qui?>> Chiesi mentre scioglievo l'abbraccio.
<<Lui..ha avuto un problema. Gli sarebbe piaciuto tantissimo venire a trovarti, lo sai..sono sicura che verrà presto>> Mi spiegò.
<<Oh..ok, non fa nulla>>Presi posto su uno degli sgabelli della cucina.<<Com'è andato il viaggio?>> chiesi.
Mia mamma prese la tazza di caffè, che Marie le aveva sicuramente preparato mentre io ero sopra, e dopo averne bevuto un sorso fece un accenno con la testa. <<Tutto bene, sai che ho sempre avuto problemi con gli aerei..ma stavo venendo da te, questo mi ha rassicurato.>>
Gli sorrisi.
Mi era mancata tantissimo.
Una mamma riesce sempre a trovare le giuste parole per scaldare il cuore dei propri figli.<<Mamma, comunque lui è Andrew...mio fratello>> indicai Andrew con una mano, che staccò gli occhi dal suo telefono e guardò mia madre con un sorrisetto imbarazzato.
<<Piacere Andrew..mi fa strano sentire che hai un "fratello">>rise e poi continuò guardandomi.<<Sei sempre stata figlia unica per me e adesso..>>
<<E adesso non lo sono più>> Finii la frase per lei.
<<Kim senti>> Marie catturò la nostra attenzione.<< Stavo proponendo a tua madre, di fare un giro per new york.
Ancora mancano un paio di ore per la cena, magari volete stare un po' da sole.>>
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One mississippi #WATTYS2020 [CORREZIONI IN CORSO]
RomansaUn dolce nasino all'insù, delle labbra da far invidia e degli occhi da gatta verdi che ti rapiscono, Questa è Kimberly Evans, una diciannovenne incasinata pronta a rivoluzionare la sua vita. Dopo essersi ricongiunta al padre, dal quale si era separa...