Mickey si sveglia con le braccia di Ian attorno a sé e la sua faccia premuta contro il collo. Sta di nuovo emettendo dal retro della gola quel leggero ronfamento, e la parola 'adorabile' striscia nella mente di Mickey prima che possa fermarla. Delicatamente, punzecchia Ian per svegliarlo."Mi stai schiacciando, gigante" dice Mickey.
Ian rotola e sorride assonnato, gli occhi ancora mezzi chiusi. "Scusa"
"E' okay. Caffè?"
Ian annuisce. Si mette a sedere, si sfrega gli occhi, e inizia ad allungarsi. Fa contrarre i muscoli della spalla e del petto, e diamine se quella non è bello da guardare come prima cosa al mattino.
Mickey sposta il peso da piede a piede mentre aspetta che il caffè sia pronto. La vecchia macchinetta gorgoglia e si lamenta, e sputa caffè invece di rilasciarlo in maniera regolare come dovrebbe. Quando ha finito, Mickey si prende una tazza e osserva Ian emergere dalla propria stanza, tirando su alcuni vestiti.
"Dormito bene?" chiede Mickey.
Ian annuisce e si serve del caffè.
"Vuoi andare a casa e fare la doccia o una cosa simile, magari controllare tua sorella" dice Mickey. Ian sembra confuso, quindi aggiunge, "Prima che i miei fratelli vengano a prenderci, intendo"
"Giusto" dice Ian. "Quanto pensi ci vorrà?"
Mickey scrolla le spalle. "Quasi tutto il giorno, parte della serata? Non sono sicuro. Non è una roba da fare in fretta. Scrivimi il tuo indirizzo e ti verremo a prendere tra un po'"
Ian annuisce. Un momento dopo, Mickey pensa a qualcos'altro.
"Comunque", dice, "Non dire niente ai miei fratelli. Per quanto ne sanno, sei solo un tizio a cui devo dei soldi"
Ian alza un sopracciglio, ma non fa domande. Quando ha finito il suo caffè, afferra il cappotto per infagottarsi e prepararsi al freddo. Mickey guarda fuori dalla finestra e realizza che durante la notte ha nevicato. Non tanto, ma abbastanza da creare una fanghiglia lungo le grondaie.
"Vado" dice Ian.
Non ha davvero bisogno di annunciarlo. Mickey si volta per dirglielo, ma viene colto di sorpresa da Ian che improvvisamente gli è molto vicino. Ian inclina la testa in basso e bacia Mickey sulle labbra. Non un bacio appassionato, solo uno di quei dannati baci domestici di arrivederci. Ian è andato prima che Mickey possa tirargli un pugno nello stomaco per quello.
Risulta che il vomito è una rottura di coglioni quando lo si deve rimuovere da un lavandino. Anche di più dal momento in cui è lì a ribollire da un giorno e mezzo. E bollire è, in realtà, la parola esatta al momento, perché sembra un qualcosa come una zuppa di barbabietole stantia a questo punto. Mickey deve tirare su la maglia per coprirsi la bocca e il naso mentre se ne occupa. Altrimenti, finirebbe con l'incrementare quel casino, se si capisce in che senso.
È quasi sollevato quando il citofono ronza per togliersi dal lavandino. Ha fatto dei buoni progressi con quel casino, ma col cavolo che ha voglia di affrontarlo in una volta sola senza una pausa.
Iggy appare all'improvviso in casa come un tornado. È sempre stato solo energia e trepidazione. Vuole sapere dove dovrà andare in seguito e quanto in fretta ci arriverà. Dà un'occhiata rapida all'appartamento di Mickey, voltandosi e allungando il collo per guardare in ogni angolo. Non è mai stato qui da quando Mickey si è trasferito.
"Posto decente" osserva Iggy.
Detto da lui, è un dannato complimento.
Mickey si toglie una goccia di sudore dalla fronte e segue il fratello in salotto. Nota Iggy che annusa una volta, due, e poi si mette in faccia quell'espressione come se qualcuno gli avesse cagato in faccia.
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I ragazzi etero non fanno danza classica
FanfictionMickey è il nuovo pianista in una scuola di danza, e Ian è probabilmente la persona più irritante che abbia mai incontrato. Quindi naturalmente, anche se ciò si spinge ai limiti della professionalità, decide di infastidire il giovane. Perché ogni ra...