Prologo

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Sono stata cacciata dal mio branco esattamente dopo  la mia prima trasformazione a sedici anni.

Sono nata in un branco al sud dell'Africa dove il colore del pelo del lupo variava dalle tonalità più scure. Più scuro era maggior potere rappresentava.

La mia famiglia era composta da mio padre, mia madre e cinque fratelli. Io ero quella considerata meno, una Donna.

Sono cresciuta con l'ideale che il compito della Donna fosse quello di sottomettersi all'uomo e di fare cuccioli per il branco.
Mia madre, quando ero piccola, mi raccontava di alcuni branchi che sceglievano la propria anima gemella.

Quando le chiesi perchè a noi fosse proibito mi rispose che un popolo come il nostro, ridotto, l'unico modo per sopravvivere era accoppiarci per non estinguerci.

Io ero promessa ad un ragazzo di sette anni più grande di me. Il nostro matrimonio fu deciso dalle nostre famiglie quando eravamo ancora in fascie e non c'era protesta mia che tenesse. Dopo la mia prima trasformazione mi sarei dovuta sposare caso chiuso.

Il giorno dei miei sedici anni, lo odiai, sapevo che dopo di esso sarebbe avvenuto un matrimonio che io non desideravano, con una persona che non amavo.

Ma non fu così, dal giorno peggiore divenne quello migliore.

Fui la prima lupa bianca.

Spaventai talmente tanto la mia stirpe che fui cacciata.

Loro credevano di offendermi, ma mi avevano solo dato la libertà tanto agoniata.

DafinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora