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Ritrovarmelo davanti è uno shock.

L'uomo da cui stavo scappando è qui davanti a me in tutta la sua gloria, è cugino dell'Alpha che mi sta ospitando e come se non bastasse è il Re Alpha.

Insomma niente di che.

"Vi conoscete?" Ci chiede confuso Alex.

Io non riesco a rispondere ancora troppo confusa per esprimere un concetto coerente.

Prende parola Nick togliendomi da questa situazione, ma mantenendo comunque gli occhi incatenati ai miei "Meno di quanto vorrei" .

Gli occhi del gruppo ora sono puntati di me e sono alquanto sconcertati.

Sento una stretta forte al braccio da parte di Susan, questo vuol dire "io e te ce la vediamo più tardi".

Dopo di che cerca di attirare la sua attenzione "Re Alpha è un onore conoscerla", ma lui continua a fissare me e mi stanno mettendo a disagio tutti questi sguardi.

"Balla con me" spalanco gli occhi.

"C.." mi schiarisco la voce "Cosa?" Mi sorride divertito.

Si avvicina abbassandosi fino al mio orecchio "Balla con me, Dafina" soffia provocandomi piacevoli brividi.

Ingoio a vuoto " N-Non c'è la musica" appena finisco di dirlo parte di nuovo l'orchestra.

"Ora la musica c'è" continua a sussurrare al mio orecchio e facendo scorrere le dita in modo leggero sulla linea del mio collo.

Deglutisco.

Sto per rispondere, ma sento schiarire la voce da qualcuno alle nostre spalle e solo ora ricordo che non siamo da soli.

Arossisco di colpo. Eh già arrossisco, anche questa cosa è cambiata in me mi imbarazzo e prendo subito colore.

Si allontana leggermente in modo da guardarmi in viso ignorando completamente la gente intorno a noi.

"Quindi?" Distolgo un attimo lo sguardo guardando Susan che mi fa cenno di sì con la testa per poi tagliarla con il dito vedendo il dubbio sui miei occhi.

Sospiro e torno a guardarlo, notando con sorpresa che non ha mai spostato lo sguardo dal mio volto.

Sospiro "Va bene..."

Sorride soddisfatto e mi prende per mano conducendomi in pista sotto lo sguardo attento, ora, di tutta la sala.

"Pronta?" Mi chiede divertito vedendo il mio disagio.

Stronzo.

Posa la sua mano sinistra sulla mia schiena scoperta e il contatto diretto pelle contro pelle mi accende come una miccia.

Sento il fuoco dentro come se mi stesse toccando tutto il corpo.

Anche lui non sembra indifferente a questo contatto, in quanto stringe la mascella, rendendolo ancora più sexy.

Cosa? L'ho pensato davvero? Oh mio Dio, avrò sicuramente la febbre.

Mi avvicina al suo corpo facendo scontrare i nostri petti.

Sobbalzo e lo stronzo sorride.

Poi con la mano destra passa le dita leggermente dalla mia spalla fino alla mano lasciando una scia di brividi al suo passaggio.

Questa situazione è ridicola.

Alzo la testa guardando il suo volto e lui mi fissa intensamente con i suoi occhi di diverso colore.

Sono meravigliosi, così intensi da poterci navigare dentro.

Poi inizia a muoversi guidandomi in una danza silenziosa.

"Sei stata furba, ti ho cercato ovunque, in ogni posto e non mi è passato per la testa che fossi entrata nel territorio di mio cugino"

Ho parlato troppo presto.

Non so cosa rispondere.

Lui si abbassa avvicinando ancora di più i nostri corpi e mi sossurra roco e teso
"Perchè?.." brividi. Devo fare qualcosa al mio corpo assolutamente.

"Perchè cosa?" "Perchè sei andata via?" Mi scanso per guardarlo negli occhi.

Nella sua voce ho sentito sofferenza che ora riscontro nel suo sguardo.

Sospiro.

"Mi volevi privare della mia libertà imponendomi un unione che io non volevo, mi hai ricordato la famiglia da cui sono scappata. Mi sentivo di nuovo in gabbia e non potevo permettermelo."

"Volevo solo che stessi al mio fianco, non volevo metterti in una gabbia e se ti ci sentivi potevamo parlarne" sospira addolorato "Potevamo parlarne, potevamo conoscerci, andarci incontro; ma tu hai scelto di scappare da me e non ricapiterà più"

Sobbalzo.

"C-cosa vorresti dire?" "Voglio dire che sei Mia e verrai via con me che tu lo voglia o meno. Ti farò vedere cosa significa stare in una gabbia" e così si allontana andandosene e lasciandomi in pista.

Immobile. Scossa.

"NON PUOI FARLO!" Urlo.

Non si gira nemmeno e continuando a camminare dice "E chi me lo impedirà? TU?" Ride senza allegria uscendo dalla sala.

Una lacrima solitaria scende sul mio volto.

"Non puo' farlo..." sussurro ad una Susan che mi ha subito raggiunto stritolandomi in un abbraccio e spingendomi verso l'uscita della sala sotto i mormorii dell'intera sala.

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Ciao Bimbe💋
Ho avuto un po' di tempo a disposizione per scrivere, ma non vi abituate succede solo raramente.
Comunque spero che la storia e il capitolo sia di vostro gradimento.
Mi aspetto commenti su ciò che sta succedendo e che votiate in caso vi piaccia.
Baci💋❤

DafinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora