Ho passato i miei anni dopo la trasformazione a girare il mondo.
Ogni luogo aveva diversi lupi con il pelo di diverso colore, ma mai nessuno come il mio e per qualche ragione mi rispettavano per questo motivo.
Dicevano sempre che per volere del re dei Alpha, chi nasceva con il colore del pelo come il mio, doveva essere protetto per la loro rarità.
Venni sempre trattata con rispetto al pari di ogni lupo sentendomi, In ogni branco in cui venivo accolta, parte di una famiglia che non avevo mai avuto.
Passai tre anni della mia vita Italia, un luogo fantastico e pieno d'amore, ma a diciannove anni avevo bisogno di trovare la mia strada, così quando la scuola mi propose dopo la maturità di fare un viaggio in Svizzera, non ci pensai due volte e accettai.
Avevo sempre sognato di andarci, c'erano molti branchi potenti e anche il più potente di tutti. Quello del Re Alpha.
Nessuno lo aveva visto in forma umana, ma quelli che lo avevano visto in forma animale dicevano che aveva un portamente regale, una dimensione fuori dal normale anche per un licantropo e trasudava potere.
Avrei voluto conoscerlo, infondo era grazie a lui per l'accoglienza che ricevevo ogni volta.
Sì penso che avrei proprio voluto conoscerlo, per ringraziarlo.
Questo fu il mio ultimo pensiero prima di crollare in un sonno profondo.
"Cazzo Dafi stai ancora dormendo? Perderai il volo!" Entra in camera Ella tutta arrabbiata.
Odiavo i soprannomi, ma lei continuava a darmeli.
Già in questo branco lei era una mia cara amica e doveva partire con me se non fosse stato per il fatto che poco tempo fa avesse trovato il suo compagno.
Non capivo la dipendenza che un compagno ti dava e non la volevo provare sulla mia pelle, volevo essere libera di fare quello che voglio senza rendere conto a nessuno.
Comunque l'ascoltai e mi alzai svogliatamente stando attenta a non inciampare sulla mia valigia. Mi diressi in bagno, sciaquai il viso e mi guardai allo specchio, carnagione scura, occhi marroni, labbra carnose, e corpo magro. Ero nella norma, almeno credevo.
Ritornai in camera ignorando le lamentele di Ella sul fatto che di questo passo avrei perso l'aereo. Mi misi un paio di jeans neri, canottiera nera e giacca in pelle. Presi la borsa e superandola scesi giù.
Lo so che avevo un comportamente freddo, ma la mia vita mi aveva insegnato che affezionarti troppo e dare fiducia comportava solo dolore. Quindi evitavo di instaurare rapporti profondi.Prima di uscire di casa ringraziai tutti e feci un cenno con la testa per salutarli.
Ella, però, mi strinse in un abbraccio che non ricambiai. Non ci riuscivo. Lei si staccò da me con un sorriso forzato, si vedeva che ci era rimasta male, ma non potevo farci niente era più forte di me."Torna a trovarci mi raccomando" mi disse.
Non dissi niente, sapevamo entrambe che non sarebbe mai avvenuto. Io non ero capace a mentire e lei non voleva sentire una bugia.
Mi voltai andando verso il bosco e senza trasformarmi iniziai a correre.
Anche da umani avevamo una velocità sovrumana.
In quindici minuti, schivando diversi albari e rocce arrivai in aeroporto.
Appena entrai una voce metallica disse che il mio volo stava per partire. Così mi incamminai velocemente. Passati i controlli, diedi il biglietto alla hostess e presi posto.
Sentivo bambini urlare, lo sciacquone del bagno in fondo al corridoio e sbuffai. Molte volte il superudito non era una cosa positiva.
Tirai fuori dalla borsina mp4 e misi le cuffie per estragniarmi dal mondo.
"Signorina si alzi siamo arrivati" mi dice la hostess con un sorriso cordiale. La osservo e finalmente realizzo le sue parole e mi alzo superandola senza ringraziarla.
Avevo questo carattere, non potevo farci nulla. Magari cambiare aria mi avrebbe fatto bene.
Scesi dall'aereo e andai a prelevare la valigia, con pochi sforzi la presi rifiutando l'aiuto di un ragazzo a cui non prestai nemmeno attenzione, ma dall'odore era umano.
Pff erano così prevedibili, ci provavano con qualsiasi cosa respirasse.
Uscii e un aria fresca mi colpì facendo svolazzare liberi i miei capelli. Chiusi gli occhi e presi un bel respiro. Si sentiva odore di pioggia. Aprì gli occhi, bene è il caso che mi muova a trovare un taxi se non voglio bagnarmi.
Non sentivamo il freddo come gli umani, ma odiavo comunque bagnarmi, infondo ero nata in un luogo prevalentemente caldo.
Per fortuna ci misi poco a trovare un taxi. L'autista scese e mi aiutò a mettere le valigie nel bagagliaio. Non ce n'era bisogno, ma non dovevo creare sospetti.
Una volta entrati mi chiese l'indirizzo e io glie lo diedi.Prima di partire avevo guardato online una casa in affitto vicino al bosco e per fortuna l'avevo trovata. Secondo la venditrice con cui avevo parlato la casa non era abitata da molto tempo proprio perchè vicina al bosco e non avevo vicini.
Era perfetto.
Mi lasciai cullare dalla macchina guardando al di fuori dalla finestra. La macchina si fermò e l'autista scese porgendomi le valigie. Lo pagai e mi girai trovandomi davanti la mia nuova casa.
Una villetta a due piani con un piccolo recinto che delineava la casa. Era carina, bianca con il tetto rosso.
Presi la chiave dalla tasca e entrai.
Un odore di polvere mi colpì appena entrai. Okkey la casa aveva decisamente bisogno di una ripulita.Lasciai tutto all'entrata e inizia a cercare il bagno.
Una volta trovato presi tutto il materiale necessario per pulire e mi misi all'opera.
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Dafina
WerewolfDice che ci sono 0 parti, ma non è così. Dafina è una ragazza di origini africane che sin dalla sua infanzia non accetta le regole della società in cui vive. All'età di sedici anni, dopo la sua prima trasformazione, dovrà sposare un uomo che non ama...