19

6.2K 255 21
                                    

Si staccò lentamente da me lentamente, poi mi sorrise.

Continuava ad esserci silenzio intorno a noi così finalmente mi decisi a distogliere lo sguardo dal suo per guardarmi intorno.

Tutti, e quando dico tutti intendo proprio tutti, ci stavano guardando come se fossimo i protagonisti di un film.

Davvero imbarazzante.

Quando tornai a guardarlo aveva ancora lo sguardo su di me.

Mi sorrise poi allungò la mano sul mio viso facendomi una leggera carezza che mi fece dimenticare del resto.

Piano piano fece scendere la sua mano facendola passare per la spalle per poi raggiungere la mia mano.

Sussultai per il contatto diretto.

Mi sorrise per rassicurarmi e, una volta resosi conto che ero più a mio agio, intrecciò le sue dita con le mie.

Si voltò mostrandomi la sua ampia schiena coperta da una t-shirt nera e iniziò a camminare trascinandomi con sé.

Stavamo andando verso il suo posto al centro della sala e solo ora mi sono resa conto che la cagna mi sta guardando con fare minaccioso.

Non ti conviene, però ora la domanda mi sorgeva spontanea: lì non c'erano posti liberi, io dove mi sarei seduta?

Strinsi la sua mano richiamando la sua attenzione proprio quando ormai eravamo davanti alla sua sedia.

Lui si voltò verso di me guardandomi e porgendomi con lo sguardo una muta domanda.

Guardai in basso ancora in imbarazzo per tutta la situazione che si era creata.
"Ecco" mi dondolai da un piede all'altro. Sembravo proprio una piccola bambina e mi rimporverai per questo, ma non potevo fare altrimenti al momento.
"Io dove mi dovrei sedere?"

Non mi rispose nemmeno e mi trascinò sulla sua sedia.

Si sedette e mi fece sedere sulle sue gambe.

Penso di aver raggiunto livelli di rossore da record.

Mi mise le braccia intorno alla vita e mi spiense facendo toccare la mia schiena al suo petto.

Sentivo il suo battito accelerato, non solo con il super udito, ma anche sulla schiena.
Sembrava che il suo cuore gli stesse per uscire dal petto.

Mi sorprese molto, perchè era la stessa reazione che provocava al mio corpo.

"Prendi un profondo respiro" mi sussurrò, e come se fossi una macchina al suo servizio, lo feci sentendomi subito meglio.
"Brava piccola" mi disse per poi alzare la voce.

"Conoscete tutti Dafina, ma ciò che non sapete ancora è che è la mia stella!" Vari mormorii si susseguono in tutta la sala

"Silenzio. Non voglio sentire commenti al riguardo! Ora possiamo ritornare a mangiare, buon appetito a tutti."
E chiuse così il suo discorso.

Cercai con lo sguardo i miei amici che mi guardavano tutti sorridenti e facendomi i pollici in su e l'ok con la mano.
Sorrisi di rimando.

Pensavo che si sarebbero arrabbiati, o che mi avrebbero trattato in modo differente, ma così non era stato e ne ero felice.

"Dovrei essere geloso?" Mi voltai e lo guardai.

Era illegale che una persona fosse così bella.

"Forse" risposi birichina sentendo la sua presa stringersi.

Stava per rispondermi, ma una oca lo impedì.

DafinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora