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Mi alzo la mattina stiracchiandomi in un letto più comodo di quel che ricordavo.

Apro lentamente gli occhi e mi metto a sedere di colpo.

Questa non è la mia camera.

Scene di ieri sera mi si ripresentano davanti e mugolo di sconforto.

"Non era un sogno.." sussurro per poi sentire il rumore dell'acqua, che scende all'aldila di una porta all'interno della camera.

Oddio è sotto la doccia.

Devo immediatamente andare via da qui.

Mi abbasso e raccolgo il mio tubino nero, ma ci ripenso e decido di tenere la sua canottiera, tanto ne avrà centinaia.

Mi avvicino silenziosamente alla porta e lentamente esco come una ladra.

Corro verso le scale per poi raggiungere la mia stanza e senza pensare a niente vado sotto la doccia.

Le immagini di ieri sera si susseguono nella mia testa provocandomi brividi su tutto il corpo, nonostante sia sotto l'acqua bollente.

Ed è in quel momento che realizzo la cazzata che ho fatto. Sono stata benissimo con lui, anzi molto più che bene, quindi chissene frega dei miei genitori, chissene frega di futto. Io voglio lui.

Esco di corsa dal bagno rischiando di rompermi l'osso del collo e raggiungo l'armadio indossando la prima cosa che mi capita a tiro.

Scendo velocemente le scale per andare da lui, ma mi blocco di colpo. Sarà sicuramente arrabbiato, non mi posso presentare così e dirgli "ehi, sono scappata per colpa dei miei genitori" mi prenderebbe per pazza.

Devo escogitare qualcosa per farmi perdonare.

Rimango ferma nel corridoio a pensare a cosa potrei mai fare, quando un idea geniale mi colpisce in pieno. Di corsa mi dirigo verso la cucina e inizio a prendere il necessario per fare una torta al cioccolato.

Nessuno puo' resistere alle torte al cioccolato.

Mi metto all'opera ignorando le cuoche che preparano in fretta il pranzo guardandomi stranite.

Sobbalzo sentendo la campana che segna l'ora di pranzo.

"Cazzo, è tardissimo" mi levo il grembiule e tolgo la torta dal forno.

È perfetta.

La lascio raffreddare per qualche minuto e poi prendo coraggio per entrare.

Le guardie davanti alla porta mi guardano straniti, cos'è non avete mai visto una ragazza con una torta in mano?, mi viene da chiederli; ma sorvolo su questa cosa e prendendo un respiro profondo faccio ub cenno con la testa così che mi aprino la porta.

Il solito vociare persiste all'interno della sala, ma i miei occhi sono catturati da un'unica figura, anzi due.

Quella troia, sì è una troia! Finalmente l'ho detto.

Quella troia è seduta sopra le ginocchia del Mio Uomo.

Che poi è davvero mio? Forse mi ha solo usata, e mentre sto qua immobile a pormi queste domande, la troia mi vede e sorride malvagia.

Si avvicina ancora di più a lui che sta parlando con Alex. Allunga la sua sudicia mano e sposta il suo volto verso di lei e poi lo bacia.

Sì,lo bacia.

Per un momento lui sembra stupito e aspetto che la respinga, ma non lo fa anzi dopo un momento di smarrimento risponde al bacio con la stessa intensità.

DafinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora