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Lavorare al bar del paese non era il mio sogno, ma me lo feci andare bene.

Lavoravo come barista, dato che ero l'unica a saper preparare i cocktail in grado di stendere anche un lupo.

Il locale per cui lavoravo era gestito da un vecchio umano.

Era l'unico umano rimasto in vita e questo per me fu una fortuna.

In questo paese, non so perchè e non so come, ma il fatto di essere una lupa bianca non aveva lo stesso effetto che sul resto dei luoghi che avevo visitato negli anni; anzi venivo anche guardata male.

Non che questo fosse un problema solo che non ne capivo la ragione sapevo solo che il Capo Alpha una volta al corrente non sarebbe stato tanto contento.

Per fortuna i lupi si limitavano a lanciarmi occhiattacce e basta e questo non mi procurava alcun fastidio, sin da piccola ho capito che bisogna essere superiori e ignorare chi non conoscendoti ti giudica.

Il mio turno sarebbe finito tra dieci minuti. Il locale era gremito di lupi che si accoppiavano in mezzo alla pista.

Disgustoso.

Non ho mai capito cosa si trovasse nello scambio di saliva da una bocca all'altra. A mio parere era un atto inutile che portava a malattie se fatto con il primo che capita ed era esattamente quello che stava accadendo davanti ai miei occhi.

Servii una birra ad un ultimo cliente e mi tolsi il grembiule di dosso. Salutai il capo e oltrepassai scavalcando il bancone.

Guardai l'uscita principale nel quale si stavano svolgendo effusioni non adeguati ad un luogo pubblico, ma penso di essere l'unica a vederla in questo modo. Mi girai pronta ad uscire dall'uscita posteriore quando mi venne rovesciata una bibita sulla maglia. Bianca. Fantastico.

Alzo lo sguardo convinta di trovarmi davanti il solito ubriaco, ma davanti ai miei occhi c'era il bifolco di qualche giorno fa, quello che non mi voleva far passare e a quanto pare oggi aveva la stessa intenzione. Sbuffai annoiata e stanca. Ma cosa avevano in questo paese? Cazzo non chiedevo tanto solo di essere lasciata in pace! Per tutti i Dei!

"Ci si rivede, solitaria" mi alita addosso e penso di rimettere, ma mi trattengo. "Già purtroppo il destino è crudele con me, ma con quelli del tuo branco molto di più" mi guarda stranito così mi spiego "insomma sopportare uno scorbutico come te tutti i giorni è cosa da Santi! Io ti vedo due volte e già non ne posso più" mi guarda minaccioso.

Sento in sottofondo delle risate, ma tutti stanno ballando e sono distratti per ascoltarci. Mi guardo intorno e finalmente gli vedo.

In alto sulla zona vip intravedo il Beta con affianco l'Alpha del quale per mancanza di luce non si intravede nulla.

Bene i due soggetti stanno ridendo di quello che ho detto e la cosa mi sembra alquanto strana. La mia riflessione viene bloccata da un ringhio. Ritorno a prestare attenzione all'ammasso di peli davanti a me che è per metà trasformato.

Uffa che scocciatura l'ultimo mio obbiettivo stasera era un combattimento, ma vabbè vorrà dire che sfogherò la tensione di non potermi trasformare con lui.

Carica il gancio destro pronto a colpirmi. Mi abbasso facendo una rovesciata e mettendolo al tappeto.

La musica si ferma e tutti ci guardano. Mi alzo in piedi e mi pulisco della polvere sui jeans. Il gorilla si alza. Che pazienza.

"Perchè vuoi farti male?" "STAI ZITTA, TROIA" Ringhia. "Non dire che non t'avevo avvisato"

Prende la rincorsa per acchiapparmi, credo, lo schivo di lato e lo colpisco al collo paralizzandolo. È una tecnica che ho imparato in Italia, il nostro vicino era cinese.

Il gorilla crolla a terra, mi abbasso al suo orecchio "Senti Fiorellino, ora facciamo una cosa io ti farò la grazia di non farti rimanere così e tu mi farai la cortesia di non bloccarmi più la strada, intesi?" "Ha detto che accetta" guardo con la coda dell'occhio il beta con le braccia incrociate che mi fissa senza lasciar traperire nessuna emozione.

Gli tocco un nervo dietro al collo e si libera in un respiro profondo. Mi rimetto dritta avviandomi all'uscita attraverso il passaggio che mi viene lascito.

Arrivo davanti alla porta sul retro, ma prima di spingere ritorno a guardare la zona vip.

Non so perchè lo faccio, ma quello che so è che lui non c'è più.

DafinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora