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Sono in Emilia Romagna e tra un'ora dovrei raggiungere Firenze.

Sospiro.

Per mia fortuna non c'è stato molto traffico e Sara è rimasta tranquilla per tutto il viaggio.

È una bambina meravigliosa.
Ora sta sonnecchiando con la bocca socchiusa, quando l'ho notato sono rimasta, sorpresa perchè dorme nella mia stessa maniera.

Prima che si addormentasse abbiamo avuto modo di parlare e ho scoperto che il rosa è il suo colore preferito, tipico penso sorridendo, peppa pig è il suo cartone preferito e ha due anni.

Mia figlia ha due anni.

Devo ancora realizzare che A sono sposata B non sono più vergine e C ho una splendida bambina.

La guardo dal specchietto retrovisore mentre il navigatore mi indica che venti minuti e ci siamo.

Fuori è buio essendo le dieci di sera, ma fa caldo.

Entriamo nel paesino e da quel che posso vedere è perfetto.

Apro il finestrino e l'odore di mare mi colpisce.

Pace.

Il navigatore mi dice di fermarmi davanti ad una villetta stile antico come ogni casa qui intorno.

Vedo che le luci sono ancora accese, probabilmente Susan l'avrà avvissata del mio arrivo imminente.

Scendo dall'auto e mi sgranchisco le gambe che dopo sei ore, con solo una pausa per fare benzina, sono distrutte.

Guardo Sara che dorme ancora e mi appresto a raggiungerla lasciando a domani le valigie.

Apro lo sportello e le slaccio la cintura prendendola in braccio.

Mugola nel sonno "Mamma" colpo al cuore "Dormi tesoro" la cullo tra le braccia.

Supero il piccolo cancelletto e prima di raggiungere la porta compare una dolce vecchietta cicciottella e minuta.

"Siete arrivati finalmente, entrate forza" annuisco e l'oltrepasso.

"Porta pure la piccola nella stanza in fondo al corridoio a destra" annuisco.

Una volta posata Sara sul letto mi volto e lascio la porta socchiusa in caso si svegliasse.

Raggiungo la nonna di Susan in cucina e la trovo a preparare il tè.

"Accomodati cara.." e mi indica le sedie intorno al tavolo.

Mi siedo e aspetto che lei faccia lo stesso, dopo avermi posato davanti una tazza di tè.

"Grazie.." sussurro e lei mi sorride con quel sorriso che probabilmente ogni nonna posside.

Io non ne ho idea.

Mi schiarisco anche la voce "Grazie anche per l'ospitalità, non era tenuta a farlo" "Oh cara, tu mi sembri una ragazza tanto buona e sei amica della mia Susan e per questo sarai sempre la benvenuta" sorrido riconoscente a quelle parole.

"Scommetto che sarai stanca" "Effettivamente sì" mi sorride prendendo i bicchieri e posandoli nel lavello.

"Bene la tua stanza è di fronte a quella di tua figlia" mi blocco e lei girandosi mi guarda incuriosita così mi decido a parlare.

"Come fai a sapere che è mia figlia?" Lei si ridacchia e mi posa una mano sulla spalla "Tesoro siete due gocce d'acqua" spalanco gli occhi, ma mi ritrovo a sorridere.

DafinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora