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"Devi tornare a scuola!"

"CHE COSA?!" Urlai a Laura.

Non può essere vero, nel senso non è possibile no?

Si, è solo uno scherzo di cattivo gusto.

"Senti, non mi piace l'idea che tu rimanga da sola in casa con Sofia mentre io sono a lavoro e Nick a scuola"

"Ma non potrei mai far del male a Sofia insomma per chi mi hai presa? E poi aspetta, Nick va a scuola?"

"Alpha, A-L-P-H-A, quante volte te lo devo ripetere. E si, va a scuola.

Sai ai licantropi molto, come dire...vecchi? Piace vantarsi della propria intelligenza"

Sorvolai sulla prima parte del discorso di Laura, non capivo come mai ce l'avesse così tanto con me.

Capisco che era la sua compagna, ma io non ci ero mica andata a letto.

Fatto sta che non solo ero costretta a stare qua contro la mia volontà, ma in più dovevo andare all'Università e non in una

qualunque, ma in quella dove andava tutto il branco. Volevano tenermi d'occhio.

Non ne capivo il motivo, insomma ero una lupa come un'altra, non rappresentavo una minaccia per il branco.

Sbuffai e aspettai che Laura uscisse dalla "mia" stanza.

La stanza era di medie dimensioni con un letto matrimoniale al centro, in un angolo l'armadio e una porta che portava al
bagno.

Niente di eccessivo ma mi andava bene se non fosse che mi sentissi in gabbia e non c'è cosa peggiore per un lupo che sentirsi in questo modo.

Per me era ancora più difficile dato che in una gabbia ero cresciuta.

Ero fuggita per un miracolo e quando realizzai a pieno che qua mi stavano costringendo a stare alle loro regole,

promisi che avrei fatto di tutto per riavere la mia libertà.

Nel frattempo feci un gesto eloquente con la testa a Laura di uscire dalla stanza.

Lei mi guardò in malo modo.

Sembrava pronta a rispondermi, ma penso che qualcosa nel mio sguardo le fece cambiare idea.

Meglio per lei.

Una volta chiusa la porta della stanza, mi lasciai cadere sul letto guardando il soffito.

Ero venuta per vivere una nuova avventura, incontrare il Re Alpha e ringraziarlo, invece ero qua prigioniera di Alpha affascinante quanto scorbutico.

Pensare all'Alpha mi provocò una strana sensazione alla bocca dello stomaco.

Mi misi seduta.

"Forse devo vomitare" dissi tra me e me.

Un bussare alla porta mi avvisò di un nuovo arrivo.

Perfetto non potevo stare nemmeno cinque minuti in santa pace.

Sbuffai.

"Avanti" la figura del Beta mi si presentò davanti in tutta la sua gloria.

Alzai gli occhi al cielo, ma perchè qua tutti se la tiravano? Okkey erano belli da mozzare il fiato, ma perdevano il loro fascino quando si comportavano da divi della situazione.

"La cena verrà servita tra 10 min, ti devo accompagnare io quindi seguimi" e il se vuoi dov'è finito? Pensai.

Sbuffai e mi alzai.

Lui mi squadrò da testa a piedi.

"Puoi smetterla?!" Puntò lo sguardo verso il mio "Ecco guardami in quel modo come se fossi superiore dà un tantino fastidio"

sorrise "Ma io sono superiore" e mi lasciò un varcò per passare davanti a lui.

Passandogli accanto sussurai "Hai ragione superi ogni livello di stupidità, te ne faccio merito" sorrisi diabolica per poi cacciarmi a ridere notando la sua espressione.

Era rosso in volto con le guance gonfie, sembrava un bambino a cui viene tolto il gioccatolo.

Mi ero piegata in due, non ce la potevo fare.

Venni presa in malo modo per il polso e trascinata, questo però non mi impedì di continuare a ridere.

Era davvero esilarante.

Arrivati davanti ad un portone due guardie ci guardarono o meglio guardarono me sconvolti per poi aprirci le porte.

Davanti a me si presentò un'ampia sala con tre file di tavoli lunghissimi.

Al centro di essi era seduto l'Alpha rigido con una postura regale.

Questo mi fece riscoppiare a ridere, attirando l'attenzione di tutti, in primis dello stesso Alpha che ora mi guardava in malo modo.

Ops forse l'ho fatta grossa.

Ripresi a ridere.

Mi era presa la risaiola e in questi momenti non riuscivo proprio a rimanere seria era più forte di me.

L'alpha si alzò e il chiacchiericcio si bloccò di colpo.

Si stava avvicinando a noi e guardava fisso verso di me come se avesse voluto farmi sparire.

Bastava chiedere e me ne sarei andata pensai.

Una volta che ci ebbe raggiunto guardò il suo beta.

Penso che iniziarono una conversazione molto intensa a giudicare dai loro sguardi e dalla stretta che si intensificò sul mio polso, dedussi che al Beta non piaceva molto ciò che stava sentendo.

Picchiettai sulla sua spalla.

La cosa non gli piaque affatto dato che mi fulminò.

"Stai stringendo troppo, ecco potresti mollarmi" chiesi in modo gentile.

Sorrise malefico e strinse maggiormente.

Va bene, io con le buone ci avevo provato.

Girai su me stessa andando addosso al suo petto.

Gli pestai il piede, tirai un calcio sulle sue costole al che allentò la presa sul mio polso così da permettermi di girarmi e tirargli un calcio sui testicoli.

Si inginocchia davanti a mettedo una mano a reggere le sue parti basse.

Mi abasso fino a raggiungere il suo orecchio e sussurro "Quando ti dico di mollarmi, tu mollami, chiaro?" Non mi risponde "Ho detto chiaro?"

Dico prendendo i suoi capelli e tirandogli indietro in modo da poterlo guardare negli occhi "Cristallino" mi dice tra i denti.

Sorrido "Bene" mi alzo e mi rivolgo verso la sala "Questo accadrà a chiunque osa anche solo sfiorarmi" urlo per poi spostare lo sguardo su tutta la sala per vedere se hanno capito, fino a raggiungere quello dell'Alpha.

Lo guardo con sfida, come a dirgli che se prova a sottomettermi sarà peggio per lui.

Inaspettatamente gli angoli della sua bocca si piegono in un piccolo sorriso che nasconde subito, ma che io noto.

Questo è tutto matto.

Mi volto per poi uscire dalla porta e dirigermi verso la "mia" camera.

Mi è passato l'appetito.

Devo trovare un modo per andare via da qui il prima possibile penso appena arrivata in stanza.

DafinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora