Capitolo 41

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Ritornammo in carcere ed entrammo nella cella di Thomas per riprendere le sue cose.
Mentre lui sistemava i vestiti io ero davanti al lavandino che prendevo i suoi effetti personali.
Mentre tenevo il dentifricio fra le mani ecco che partì di nuovo quella fitta sotto il ventre e per poco non caddi a terra ma andai a sbattere contro il muro cementato della cella.
Thomas immediatamente come un fulmine si precipitò verso di me.
"Ei ei che succede?" mi chiese mentre mi teneva i fianchi.
"N..no nulla, sono solo fitte che ho da qualche giorno ormai" risposi io respirando a fatica.
"Ma come mai?" mi chiese ancora mentre mi aiutava a ritornare in posizione eretta.
"Ecco... non lo so, io pensavo che era per l'ansia e la rabbia accumulata dopo tutto questo casino" risposi respirando lentamente.
"Ma sei stata dal medico?" mi chiese ancora una volta.
"No, dai, adesso mi passa, sistemiamo le ultime cose e andiamo via da questo postaccio" risposi io sorridente mentre infilavo le ultime cose nel suo borsone.
Non appena finimmo andammo nella sua macchina, mi venne un'altra fitta, ancora più forte che Thomas vide con i suoi occhi rimanendo scioccato.
"Sara io ti porto in ospedale" disse mettendo in moto la macchina.
"No no Thom sul serio, magari è solo fame, adesso andiamo dai miei genitoti e pranziamo tutti insieme" risposi io con la voce forzata dal dolore.
Lui sbuffò e si rassegnò incominciando a guidare verso casa mia.

Non appena arrivammo a casa un'odore di pasta alla carbonara mi invase alle narici, ma al posto di provare piacere, mi salì una vampata assurda di nausea.
"V...vado un'attimo in bagno" dissi sfrecciando immediatamente di sopra e rimettendo tutta la colazione di quella mattina.

Dopo un po' salì mia madre ed entrò nel bagno per tenermi i capelli mentre buttavo giù anche la mia stessa anima.
"Ora passa" mi disse mia madre dolcemente con un filo di voce per tranquillizzarmi.
Dopo aver finito quel bellissimo spettacolo tirai lo sciacquone e poi mi lavai il viso uscendo insieme a mia madre dal bagno.

"Tesoro... non è normale questa cosa che rimetti quasi tutti i giorni e poi Mark mi ha raccontato di ieri mattina, di queste tue famose fitte" disse mia madre preoccupata.

Lo uccidevo a Mark, giuro l'avrei fatto.

"Mamma dai, va tutto bene, sarà stato lo spavento per Thomas, adesso sto benone" risposi io sospirando.
"Sara so cosa voglia dire questo, e mi succedeva anche a me alla tua stessa età." disse mia madre facendo finta che prima non avessi aperto bocca.
"Davvero?" gli chiesi sbarrando gli occhi.
"Si. Quando ero incinta di te" rispose schietta tranquillamente.
Io sbarrai gli occhi e mi portai le mani alla bocca.
"Cosa? No! Mamma è impossibile che io..." dissi ma fermandomi iniziando a guardarmi attorno.
"che io e Thomas aspettiamo un bambino" continuai sussurrando.
"Tesoro, c'è solo un modo per scoprirlo, e credo che tu lo sappia benissimo" rispose mia madre.

Io mi portai le mani ai capelli chiudendo con forza gli occhi.

"Per adesso scendiamo, ci staranno aspettando" disse ancora mia madre invitandomi a scendere le scale.
Mia madre scese dalle scale e fece un sorrisetto a Thomas, che era rimasto appoggiato al muro del corridoio di ingresso.
"Stai meglio?" mi chiese preoccupato.
"Sisi certo... sto benone" risposi sorridendogli.
Lui gettò un sospiro di sollievo.
"Andiamo a mangiare" aggiunsi prendendogli la mano e conducendolo in cucina.

Il pranzo fu davvero piacevole.
Mio padre e Thomas sembravano in perfetta sintonia e Mark stra-vedeva per lui.
Dopo aver finito di pranzare, mio padre portò Thomas insieme a Mark in salotto mentre io e mia madre sparecchiammo.
"Tesoro, vai anche tu in salotto, ci penso io qui, tu non puoi fare sforzi" disse mia madre mentre metteva del sapone nei piatti.
"Mamma non sono... ciò che pensi" risposi sospirando.
"Okay, va bene, vieni con me allora" disse lei sciacquandosi le mani e togliendosi il grembiule.
Io la guardai stranita non capendo le sue intenzioni.
Poi prese le chiavi della macchina e indossò il giubbotto.
"Che vuoi fare?" gli chiesi.
"Io penso che tu aspetti un bambino, tu pensi di no, scopriamolo, andiamo in farmacia e compriamo un test di gravidanza, così togliamo ogni dubbio" rispose mia madre andando verso il corridoio.
Io sbuffai e la seguì.
"Noi torniamo subito" disse mia madre dal corridoio ad alta voce.
"Va bene tesoro" rispose di rimando mio padre.

Uscimmo di casa e andammo in farmacia a prendere il test, una volta preso subito io e mia madre salimmo di sopra e io mi chiusi in bagno a fare il test.

Dopo aver finito uscì dal bagno con il test fra le mani e lo diedi a mia madre.
"E adesso aspettiamo 10 minuti" disse mia madre sospirando.
Io mi appoggiai con la schiena al muro scivolando lentamente e sedendomi a terra.

E se sul serio io e Thomas fra nove mesi saremmo diventati genitori?.

Quei 10 minuti sembrarono 10 secoli.
Dopo un po' sentimmo una sorta di "bip" del test.
Io scattai subito all'inpiedi e mi coprì il viso.
"Guarda tu, ti prego" dissi a mia madre con le mie mani sopra al viso.
"Va bene" rispose lei sorridendo.

Avevo le mani davanti ai miei occhi e non riuscivo a vedere una possibile reazione di mia madre.
"Allora?" chiesi togliendo lentamente le mani dal mio viso.
Mia madre mi guardò con un sorrisone innocente.
"Sarò nonna" rispose sorridendo e con le lacrime agli occhi.
"Oh santo cielo" dissi iniziando a piangere dalla gioia.
"Mamma non ci posso credere!" risposi singhiozzando e abbracciandola forte.
"Tesoro mio, sono così orgogliosa di te!" disse lei tirando su col naso.
Poi ci staccammo sorridenti.
"Però... non dire niente a papá o a Mark... e nemmeno a Thomas... sopratutto a Thomas... non so come la potrebbe mai prendere questa notizia..." risposi io tornando seria.
"Va bene tesoro, io non ho mai assistito ad un tuo test di gravidanza" disse lei.
Io gli sorrisi e lei ricambiò il sorriso.
"Allora io scendo di sotto" aggiunse.
Io annuì e poi scese subito le scale.

Io tirai un sospiro pesante sorridendo.

Dio mio. Un bambino, mio e di Thomas.
Non potevo crederci. Era tutto così surreale!.
Ma adesso come l'avrei detto a Thomas?
E se lui non volesse questo bambino?.

SPAZIO AUTRICE :
Ciiiaaaao poverii!!
E si dai, qualche volta una gioia ve la do fra i capitoli delle mie storie 😌.
Amatemi.
Comunque non vorrei fare la guastafeste ma la storia sta quasi quasi per finire lol😂😂.
E niente, lo so, infrango i sogni io😂.
Vi è piaciuto il capitolo?❤.
Fatemelo sapere nei commenti😉.
E niente.
Ve saluto e ve ringrazio❤❤.
-Clelia💜

Just you. ||Thomas Bocchimpani|| #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora