Capitolo 6

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Io continuavo a fissarlo nei suoi bellissimi occhi.
"Va bene..." risposi esitando.
"Ti divertirai" disse lui sorridendo.
Ricambiai il sorriso e poi mi prese per mano per andare in piazzetta.

Passammo una mattina intera a ridere e scherzare come due scemi.
E per tutto quel tempo io sono stata bene.
Sono stata davvero bene!.
Per la prima volta nella mia vita, insieme a lui, non ho pensato ad assolutamente a niente!.

Avevamo passato una mattina intera al parco, come due bambini felici.
"Allora... ti sei divertita?" mi chiese lui mentre ci dondolavamo nell'altalena con i piedi.
"È stato bellissimo!" risposi io contenta.
Lui mi sorrise e io ricambiai.
Mentre sorridevamo il suo viso si avvicinava sempre più al mio e il mio cuore batteva sempre più forte.
Mancava pochissimo ad un contatto con le nostre labbra ma io subitonmi bloccai girandomi dall'altra parte.
"N...non devi baciare me" dissi abbassando lo sguardo.
"Devi andare da lei, prenderla per i fianchi, farla girare, dirle tutto qiello che provi e poi baciarla" aggiunsi stavolta girandomi verso di lui sorridendogli innocentemente mentre dentro di me avrei voluto urlare.
Lui mi guardò con uno sguardo triste, poi abbassò il suo sguardo e annuì.
"Vabbe... è tardi, andiamo a prendere l'autobus per tornare a casa o ci accampiamo in questo parco?" chiesi io ridendo mentre guardavo il mio orologio al polso.
"Andiamo dai" rispose lui ridendo e alzandosi.
Durante il tragitto di strada nessuno osò dire mezza parola, eravamo in silenzio a camminare l'uno di fianco all'altro.
"Sara mi mancherai, tantissimo" disse tutto a un tratto mentre eravamo seduti sulla panchina per aspettare l'arrivo dell'autobus.
Io mi girai di scatto verso di lui.
"Anche tu" risposi io sorridendogli innocentemente.
Subito dopo arrivò l'autobus e salimmo.

Mancava poco all'arrivo, la mia mano era sopra ad uno dei braccioli per appogiare le braccia nel sedile, avevo la testa rivolta verso il finestrino a osservare il paesaggio, quando ad un tratto sentì un contatto con una mano sopra la mia.
Mi girai e vidi che era quella di Thomas con lui mezzo appisolato.

Era davvero carino e dolce mentre dormiva.

Non feci a meno di sorridere e lasciai la sua mano sopra la mia.

Non appena arrivammo, mi sentivo davvero crudele a interrompere il suo sonno, ma dovetti farlo.
"Thom... siamo arrivati, svegliati" dissi io scuotendogli la spalla dolcemente.
"Mmh....Che? Ho dormito? Oh santo cielo!" rispose lui sbarrando gli occhi.
"Stai tranquillo, non hai russato nemmeno un po' " dissi io ridendo.
Tutti e due scoppiammo a ridere e poi ci alzammo.
Mentre camminavamo, parlavamo del più e del meno, e di nuovo un'altra volta, le nostre mani provarono diverse volte a intrecciarsi, ma eravamo troppo timidi per poterle stringere e non staccarci mai più.

"Eccoci qui" dissi io sospirando mentre eravamo arrivati al solito angolo dove io avrei girato subito dppo.
"Aspetta, voglio che ti ricordi di me quando partirai" rispose Thomas togliendosi una delle 3 collane che aveva al collo, dandomene una a forma di nota musicale.
"Oh, Thom... ma è la tua preferita!... non posso accettare" risposi io.
"Sshh" disse lui facendomi girare dandogli le spalle mentre mi prese i capelli mettendomeli tutti in una parte per lasciare spazio al mio collo.
Mi mise la collana e mi accarezzò la spalla, io rabbrividì a quel contatto.
Poi mi girai e lo abbracciai forte.
"Dai che tornerò presto, anzi, torneremo presto!" dissi io mentre mi beavo delle sue grandi braccia che mi nascondevano dal mondo intero.
"Mi mancherai... uffa, okay, sto diventando insopportabile ormai di quante volte te l'ho detto" rispose lui ridendo.
Risi anche io e poi sciogliemmo l'abbraccio.
Ci fissammo poi negli occhi e dopo io me ne andai.

Ritornai a casa e vidi mia madre e mio padre arrabbiati davanti al corridoio.
"Ma non eravate a Londra?" chiesi io mentre posavo lo zaino a terra.
"Stavamo per partire ma mi è arrivato un messaggio dalla scuola avvertendomi della tua assenza e siamo piombati qui appena adesso. Dove sei stata e sopratutto, con chi sei stata?!" rispose mio padre quasi urlando.

Io sbiancai.

E ora che cazzo gli avrei detto?.

"Oh beh... ecco... non è stata tutta colpa mia, avevo perso l'autobus e io e Thomas...." dissi ma mi bloccai e sbarrai gli occhi non appena pronunciai il nome di Thomas.
"Cosa cosa?! Thomas? Chi è Thomas!" urlò mio padre.
Io non risposi, ero pietrificata.
"Thomas è il ragazzo che le piace alla follia che ha incontrato in autobus qualche settimana fa!" rispose la voce di mio fratello da dentro la sua stanza.
"È vero quello che dice?!" mi chiese serio e arrabbiato mio padre.
Io non risposi,  abbassai semplicemente lo sguardo.
"Bene Sara, sai benissimo come funziona in questa famiglia quando si parla di ragazzi, e specialmente di sconosciuti che incontri in autobus, tu non lo vedrai mai più,  se non passerai le audizioni di Amici, non appena tornerai di nuovo qui, sarà Dylan ad accompagnarti e a riprenderti tutti i giorni a scuola. Intesi signorina?!" aggiunse ancora andando verso il divanetto e aprendo il giornale.
"Cosa? Ma dai papà!" dissi io sbuffando.
"Niente storie, ho detto così e sarà così, e tu quel ragazzo non lo rivedrai mai più. Parola di avvocato" rispose lui mentre sfogliava il suo giornale.
"Si vabbe, siamo ritornati al 500?!" sbottai io.
"Sara va in camera tua" disse mia madre ancora più arrabbiata di mio padre.
Io sbuffai e mi chiusi in stanza.
Non appena ebbi il contatto con il mio letto scoppiai a piangere.

No, non poteva finire così.
Non potevo più rivedere Thomas.
No, non lo potevo accettare.

E non potevo dirgli nemmeno cosa era successo, mi avrebbe preso in giro sicuramente.
Cosa avrei potuto fare?.
Ma si, forse aveva ragione mio padre, era meglio non vederlo più.
Era meglio dimenticarlo, così mi sarei dimenticata di lui.
Tanto a lui piaceva un'altra ragazza che non ero io.
Era meglio così.

Mentre pensavo,mi arrivò un messaggio da Thomas.

Thomas :
So che mancano ancora 2 ore dalla tua partenza... ma... Sara, non hai idea di quanto mi mancherai...

Io non sapevo cosa fare, sarebbe stato meglio non rispondergli e farlo sentire arrabbiato con me, così si sarebbe scordato e avrebbe potuto dichiararsi a quella fortunata ragazza.
Io ero solo un intralcio.

Aprì di nuovo la sua chat.

Thomas :
So che mancano ancora 2 ore dalla tua partenza... ma... Sara, non hai idea di quanto mi mancherai...
Visualizzato✔.

Spensi il telefono e ritornai a singhiozzare e a morire dentro.

SPAZIO AUTRICE :
Quanto sono crudele lo so 😈 Muahahhahaha.
Ma fidatevi, mi ringrazierete molto più avanti😌😏.
Secondo voi dove andrà Thomas?😏😏😏😌.
E niente.
Ciau 😂😂.
-Clelia💜

Just you. ||Thomas Bocchimpani|| #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora