Un lieve bruciore e poi la sensazione del ghiaccio che si propagava dentro di lei. Questo la face tornare in sé. Non era abbastanza lucida da capire bene cosa stesse succedendo, ma sentiva che qualcuno la stava trasportando. I passi del suo misterioso salvatore che le rimbombavano in testa come dei tamburi. Un attacco di nausea e di rinnovato dolore scosse nuovamente il suo piccolo corpo e Clary aprì finalmente gli occhi, tossendo. Buttò indietro la testa, gemendo, e nel farlo vide per la prima volta colui a cui doveva la vita."Sebastian" mormorò senza fiato. Ammirò suo fratello ancora contornato da un alone nel suo campo visivo. Era sbalordita. Le aveva veramente appena salvato la vita? Lui le rivolse un sorriso guardando giù. "Bentornata fra noi, sorellina." Ora Clary riusciva a percepire le sue braccia forti e muscolose stringerla al suo petto, e in qualche strano e misterioso modo questo la confortò. Lì fra le braccia di Sebastian era l'unico posto dove si sentiva veramente sicura al momento, l'unico posto dove voleva essere. Sebastian. Quel Sebastian che a Idris aveva ucciso Max, che aveva tentato di uccidere Jace e che avrebbe aiutato Valentine ad uccidere tutto il mondo Nascosto. Lo stesso Sebastian che ora la trasportava, cercando di non scuoterla troppo, che aveva il corpo caldo e che la proteggeva.
D'un tratto si fermarono e Clary sentì sotto di sé il legno bagnato ed umido di una panchina. Non appena Sebastian la depositò lì, la ragazza si rizzò diritta, provocandosi un acuta fitta alla testa. In una smorfia di dolore appoggiò la schiena allo schienale.
"Dove siamo? Abbiamo la runa dell'Invisibilità?"
"Non credo ce ne sia bisogno. Siamo perfettamente normali." disse Sebastian, mentre prendeva posto accanto a lei. "Due ragazzi che fanno una passeggiata romantica lungo la promenadé della Senna. Non vedo che cosa ci sia di strano."
Lei si girò a guardarlo, sbigottita. Riusciva a far sembrare qualcosa di totalmente sbagliato, talmente innocente.
Clary si voltò, facendo vagare il suo sguardo sul fiume dinnanzi a lei. Era prima mattina, l'alba doveva essere sorta da poco. Alcune nuvole bianche segnavano come cicatrici il cielo azzurro. L'aria autunnale era pura e limpida e Clary prese un bel respiro per riempire i suoi polmoni. Dopo la puzza di morte e putrefazione dello scantinato, quella le sembrò una rinascita. Sebastian non parlò e nemmeno Clary per un tempo pari all'eternità. Restò lì a contemplare la Senna, il movimento sinuoso dell'acqua e il suo colore particolare, fino a quando non decise di rompere quel silenzio carico di domande inespresse.
"Mi hai salvata." constatò lei, con voce flebile, quasi un sussurrò, pronto a sparire nel rumore del vento.
"Sì." Quella risposta la fece scoppiare e non riuscì più a trattenersi dal pronunciare quell'unica domanda che aspettava sulle sue labbra, di essere posta.
"Perché?" gli domandò, tutto d'un fiato. "Perché l'hai fatto?"
"Perché sei mia sorella, Clary. E io ci tengo a te, nonostante tu ti ostini a non crederlo possibile."
Lui si voltò verso di lei. Alle prime luci dell'alba alla ragazza diede veramente l'idea di un angelo. Il suo volto illuminato non sembrava possedere quei tratti spigolosi che aveva di solito e nei suoi occhi pose una scintilla di luce, speranza. I suoi capelli argentati infine assomigliavano a un aura, che con la sua presenza rischiarava l'intera atmosfera. Forse si era sbagliata su di lui. Forse non era un angelo caduto. Forse si poteva ancora salvare.
Dopo una pausa continuò. "Nostro padre é morto e non ci sono altri parenti in vita da parte della sua famiglia. Noi siamo gli ultimi due Morgenstern rimasti. Lo capisci, Clarissa?"
Il suo sguardo sembrava quasi implorante quando la guardò. Desiderava che lo comprendesse e lei poteva benissimo. Annuì.
"Quindi capisci che sei la sola persona al mondo con il mio stesso sangue? L'unica come me?" Annuì di nuovo, osservandolo attentamente. Le sembrò che finalmente lui le stesse aprendo il suo cuore.
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Le Stelle del Mattino (Clabastian)
Fanfiction"Tu a chi appartieni?"gli chiese Clary ridacchiando. "Io appartengo a te, come tu appartieni a me, Clarissa." Lui le si avvicinò. Clary riusciva a sentire il suo respiro sul viso, il calore del suo corpo contro il suo, il suo cuore battere contro la...