Clary fissò le pietre ruvide del soffitto, incastonate perfettamente l'una con l'altra e si domandò come mai non potesse essere la stessa cosa dagli uomini. Tutti d'amore e d'accordo, senza astio e odio, senza guerre devastanti. In quel momento percepì un movimento d'aria accanto a lei e voltò la testa. Sebastian accanto a lei, si era tirato su, sorreggendosi su un gomito, e ora la stava ammirando con uno sguardo intenso e concentrato. Clary avvampò a disagio e allungò una mano per accarezzare la guancia fresca e un po' ruvida del fratello, sorridendogli. Lui però continuò a guardarla con quello sguardo pensieroso e un po' preoccupato. D'un tratto le domandò con una punta di incertezza nella voce: "Ti schiererai dalla mia parte quando arriverà il momento di scegliere, Clary?"Lei lo guardò, ogni traccia della sua solita sicurezza cancellata dal viso, veniva rimpiazzata da un forte senso di ansia e dubbio. Gli sorrise ancora, cercando di confortarlo, e gli rispose nella maniera che credeva la più sincera. Non avrebbe mentito. Aveva il sospetto che se lo avesse fatto, avrebbe perso la fiducia di suo fratello per sempre. Quindi gli disse la verità: "Non conosco nemmeno il tuo piano, Jonathan. Come faccio a scegliere?"
"Tu appartieni a me, Clarissa. E appartieni al mio fianco." Le cinse la vita con un braccio, trascinandola verso di sé, facendo aderire i loro corpi. Afferrò il suo mento con l'altra mano, stringendolo ossessivo. "O devo forse ricordartelo?" Il braccio che le cingeva la vita si staccò, e la mano di suo fratello si poggiò sulla sua coscia, i suoi polpastrelli accarezzarono la pelle liscia del interno coscia e risalirono piano verso l'alto, facendola rabbrividire. "Rispondimi, Clary."
Le sue dita si fermarono e Clary riacquistò quel minimo di lucidità necessaria per rispondergli. "Voglio sapere tra cosa posso scegliere. Tu mi chiedi di tradire i miei amici, la mia famiglia, il Conclave..."
"Il Conclave." sbottò Sebastian, ironico. "Al Conclave non importa che cosa tu faccia, sei già stata marchiata a vita."
"Che cosa intendi?" indagò lei, stupita da quella frase.
"Niente. Soltanto che sei una Morgenstern. E come tale per loro sarai sempre una criminale."
Clary lo fissò sbalordita. "No. Io non sono come Valentine. Io ho fatto delle cose buone. Io non sono come..." ma si interruppe, prima di pronunciare l'irreparabile.
"Finisci la frase, sorellina." Gli occhi neri di Sebastian furono squarciati da un lampo. Una saetta che li oltrepassò vivida e fiammeggiante, come la sua rabbia. "Non sei come me. è questo che volevi dire." La sua mano si insinuò nei ricci di Clary e li strattonò.
"Non eri come me nemmeno quando hai ucciso nostro padre, senza alcuna pietà? Nemmeno lì eri come me, Clarissa?" si spostò e la sbatté contro al pavimento, togliendole il fiato.
"Puoi anche ingannare te stessa, ma in realtà sei come me." la guardò con un pizzico di soddisfazione negli occhi. "Hai un cuore di tenebra dentro di te."
Fece scorrere il pollice sulle sue labbra. "E presto" le sussurrò accanto all'orecchio, muovendole i capelli col suo respiro "te ne renderai conto."Subito dopo si staccò da lei bruscamente, lasciandola lì sul pavimento. "Illuminami allora." gli gridò dietro, riacquistando un po' del suo solito coraggio, rimettendosi in piedi. "Se dovrò stare al tuo fianco, voglio almeno sapere per che cosa mi batto."
Lui si voltò lentamente, guardandola da sopra la spalla. Il suo viso trionfante svettava su quello di Clary. La luce alle sue spalle gli metteva in ombra i lineamenti. Le rispose con un ghigno diabolico stampato in faccia. "Sarà il caso che tu ti vesta..."
A quelle parole Clary ritornò sgradevolmente consapevole del suo aspetto. Avvampò dall'imbarazzo, coprendosi, e raccattando i suoi vestiti sparsi per tutto il pavimento della palestra. "A meno che tu non voglia correre il rischio di restare nuda con me in una stanza." Clary sentì il tono provocante e sensuale della sua voce, un frase che sarebbe dovuta risultare ironica, ma che in realtà nascondeva in sé la più grande delle tentazioni. "Preferirei evitare." mormorò fra sé, chiudendo il bottone dei jeans.
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Le Stelle del Mattino (Clabastian)
Фанфик"Tu a chi appartieni?"gli chiese Clary ridacchiando. "Io appartengo a te, come tu appartieni a me, Clarissa." Lui le si avvicinò. Clary riusciva a sentire il suo respiro sul viso, il calore del suo corpo contro il suo, il suo cuore battere contro la...