Capitolo 3

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Non so cosa fare.
Mi ha spiazzata.
Forse perché non pensavo si sarebbe ricordato di me.

Un "ciao" è l'unica cosa che riesco a dire, ma è abbastanza perché gli occhi di tutti si focalizzino su di noi.

Sia io che lui rimaniamo in silenzio a guardarci, increduli, o almeno, io lo sono.
Mai avrei potuto immaginare di rincontrarlo in un simile contesto.

È proprio vero che la vita riesce sempre a sorprenderti.

"Voi vi conoscete già?" Chiede Claudio, confuso.

Beh, conoscersi è una parola grossa, ma...

"Sì, diciamo di sì." Risponde lui per me, lanciandomi un'occhiata furtiva, che non passa inosservata da Alice.

Noi donne siamo così, non ci sfugge nulla.

La bionda mi tira una gomitata di nascosto, che sono sicura significasse un "È il ragazzo che intendo io?".

Annuisco impercettibilmente e la vedo sorridere sotto ai baffi.

Se non fossi ancora al centro dell'attenzione, le avrei già tirato un pugno.

"Ma che state facendo laggiù? Muoversi!"

La voce poco clemente del mister li fa saltare tutti.
Così, dopo gli ultimi saluti ad Alvaro, tornano mano a mano ad allenarsi.

"Mi raccomando, Isabella non fare perdere la testa a Paulo." Gonzalo mi strizza l'occhio, facendomi ridacchiare.

Mi duole ammetterlo, ma semmai è il contrario.

"Non ti preoccupare." Gli assicuro, prima che si allontani verso il campo e raggiunga gli altri.

Io, invece, torno verso l'ingresso con Alice e Alvaro.

"Quindi tu e Paulo..." Inizia lo spagnolo, ma lo blocco in partenza.
So dove sta andando a parare.

"Alt! Non è come stai pensando."

"Sì che lo è." Rimarca la sua fidanzata.

Si può sapere perché questi due si devono sempre coalizzare contro di me?

"No, no e poi no."

"Dai, Paulo in fondo è un bravo ragazzo."

"Alva, ti prego."

"Beh, la materia prima non gli manca!" Aggiunge Alice, ridendo e beccandosi un'occhiataccia dal fidanzato.

Ben le sta.

Anche se devo ammettere che non ha tutti i torti...

"Isabella, aspetta!"

Ecco, parli del diavolo e spuntano le corna.

Paulo.

Dal fiatone e dalle gocce di sudore che gli imperlano la fronte, deduco che ha appena corso i 100 metri stile Bolt.

"Che ci fai qui? Non dovresti essere ad allenarti?" Gli chiedo.

"Io... Devo parlarti."

Fidati ancora di me - Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora