Capitolo 4

3.3K 131 7
                                    

La mia immagine riflessa nello specchio.

I miei fianchi sono avvolti dal tessuto aderente di un classico tubino nero.

Faccio mezza pirouette e mi ritrovo a fissare il modo in cui il vestito mi fascia il lato B nella stessa maniera in cui un biologo marino scruta una rara specie di alga blu.

"Non lo metto." Dico ad alta voce, dopo una lunga ed accurata contemplazione.

"Perché no? Ti stava da Dio, ti faceva un culo che... Nicky Minaj levati!"
La voce di Alice arriva direttamente dal mio computer.

La webcam la inquadra mentre sta mangiando uno yogurt alla fragola, spaparanzata sul divano della sua nuova casa.

La video chiamata è iniziata più di venti minuti fa e ancora non ho deciso cosa mettermi, nemmeno con l'aiuto di Ali, che, tra l'altro, ha già assistito a più di dieci cambi d'abito.

"No, questo non va bene." Ripeto, guardando il tubino un'ultima volta, prima di sfilarlo.

"Per me era il migliore finora. Elegante e sexy." Sentenzia la mia amica.

La guardo e mi viene da ridere.
Si sta atteggiando da stilista di alta moda, ma ha gli angoli della bocca sporchi di yogurt e sta ancora leccando il cucchiaio.

"Cosa c'è che mi guardi così?"

"Niente, è che vorrei che fossi qui" Ammetto.

"Lo so, sono una ragazza indimenticabile." Si vanta, facendomi alzare gli occhi al cielo.

"Pulisciti va, che ne hai fin sul naso." Le dico e scoppiamo entrambe a ridere quando cerca di rimediare con la lingua.

"Amore, sono a casa!"
Questo è Alvaro che si sente in sottofondo, deve essere appena rientrato.

"Ci sentiamo stasera, Bells.
Mandami poi la foto di cosa ti metti e non ci andare in jeans, per favore!" Si raccomanda.

Sbuffo.
Era proprio quello che stavo per fare.

"E ricordati che hai casa libera adesso!" Conclude con un'occhiolino che lascia intendere.

"È solo per un caffè, Alice!" Le ricordo per l'ennesima volta.

Lei è convinta che sia un appuntamento ufficiale o qualcosa di simile.
La verità è che non è niente di più di un'innocua uscita tra amici.

"Come no, poi ne riparliamo." Ribatte, sicura come sempre.

"Ciao Ali"

"In bocca al lupo!" Quasi urla, prima di chiudere il collegamento.

Ridacchio, è matta.

Comincio a rimettere un po' in ordine la stanza, il rumore degli attaccapanni che vengono riappesi è l'unico a spezzare il silenzio che regna.

Quanto è cambiata questa casa da quando Alice e la sua follia sono volate a Madrid.

È strano non dover più aspettare delle ore per poter usare il bagno, è strano non vederla più armeggiare con le pentole e fare danni in cucina, è strano non poter più parlare del tutto e del niente.

Fidati ancora di me - Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora