Presentazione

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Mi spiace, non è ancora il primo capitolo del romanzo, ma ci terrei che leggeste queste mie parole.

Vorrei presentare la storia prima dal punto di vista di autrice, come ad una première di qualche film famoso.

Sono tre anni, forse quattro, che scrivo questa storia. L'ho sospesa, stoppata, modificata, cancellata, rivoluzionata perfino.. eppure non mi piace ancora, e cosa molto importante.. non è finita. Ha delle enormi parti con un punto di domanda rosso che brilla, non sono sicura di niente, tranne che della protagonista. Lei è parte di me, come fosse uscita dalla mia parte più critica, emozionale, tenebrosa e sconvolgente della mia mente. Si è creata parola per parola, l'ho amata giorno dopo giorno, l'ho capita e adorata capitolo per capitolo. E vorrei fosse reale, per chiederle com'è provare un dolore simile, perché io ho trasformato le mie piccole (e a paragone) insignificanti esperienze, in qualcosa di enormemente frustrante, pesante e morboso. Un dolore radicale e soffocante, qualcosa che non so come le persone riescano a sopportare. Una storia dove spero di dimostrare quanto possa essere difficile chiedere aiuto, come un urlo alla nostra sorda società. Eppure le gioie vengono per tutti, anche se minime. Grace, nome che amo, troverà qualcuno con cui conversare e talvolta ridere. Perché io ci credo, io spero che nel mondo qualcuno tenda ancora la mano a chi è davvero in difficoltà, che non si giri dall'altra parte, che provi a immedesimarsi nel dolore altrui.

L'autodistruzione è comune a tanti, nei piccoli gesti. Ma anche la salvezza è raggiungibile allo stesso modo. Non so se Grace ce la farà, perché non so il finale, nella vita ci sono davvero poche certezze.

Spero possiate apprezzare il viaggio della mia giovane protagonista, nel bene e nel male. Che possiate ridere, piangere, cantare e gridare con lei. Che possiate capire, almeno in parte, la macchia nera che l'avvolge ma che, soprattutto, riusciate a comprendere le sue scelte, anche quelle cariche di follia. Non che le condividiate, o ripetiate, quello MAI. Ma a volte immedesimarci ci fa redimere e cambiare rotta.

Mi piacerebbe sentire anche i vostri pareri, sarebbe divertente commentare insieme una storia così lontana dalla nostra realtà.

Un bacio, Elena.

Spero di non aver reso questa cosa troppo tetra o pesante :').

Grace Rogers: In trappola con se stessiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora