Chapter 30: Secrets are revealed

63 3 0
                                    







-Non fiatare-

-qual è il problema, Alo?- Grace si sentiva stordita. Rimanere in piedi era difficile perciò si mise seduta sul bordo del letto osservando quanto nervoso potesse essere il ragazzo.

-non voglio che mio fratello ti trovi qui- dicendo ciò si catapultò letteralmente fuori dalla stanza, lungo il corridoio e poi giù dalle scale.

-come mai già a casa, fratello?- la voce raggiungeva le orecchie della rossa in modo flebile, come fosse sotto una campana di vetro. Le girava la testa e sentiva una leggera nausea cominciare a salire.

Non ascoltò l'intera conversazione, sarebbe stato impossibile viste le sue condizioni, ma percepì benissimo le urla che provenivano da metà scala.

-Sento la puzza fino a qua giù! È inutile che neghi idiota-

-non sono affari tuoi. Vedi di stare alla larga dalla mia camera-

-scommetto che non sei solo. C'è Noelle o qualche ragazzina lì con te?-

-ma che stai dicendo? Taci fratello!- le voci sembravano avvicinarsi sempre di più come se salissero di scalino in scalino. Non poteva rimanere lì e la nausea cominciava a diventare oppressiva.

"Devo cercare un bagno"

Grace si avviò barcollando e tenendosi una mano sullo stomaco verso il corridoio. Non sapeva esattamente dove dovesse andare così cominciò ad aprire tutte le porte.

"Letto matrimoniale, foto di famiglia, colori tenui e un crocefisso appeso sopra la testiera. Dubito sia il bagno."

"Letto ad una piazza, scrivania, libri, libri e ancora libri. La stanza di Lionell" Grace non seppe mai perché entrò lì dentro. Forse era il profumo dolce, le tende candide o l'ammontare di scaffalature cariche di volumi che l'attrassero. Una volta all'interno si guardò attorno come se stesse cercando qualcosa, ma in realtà era solo l'effetto dell'erba che rallentava i suoi movimenti. La scrivania sembrava un campo di guerra. Penne, fogli stampati, appunti, libri sgualciti ed evidenziatori di ogni colore erano stati abbandonati su quel tavolo di legno scuro. La sua vista era leggermente annebbiata, ma non così tanto perché non riuscisse a leggere. Il nome della sua città natale e delle foto in bianco e nero attrassero la sua attenzione. Grace prese tra le dita quel foglio pieno di appunti e cancellature non notando che attaccato ad esso ci fossero altri, minimo, dieci fogli identici.

"Cosa diamine" la ragazza si portò le mani alla bocca quando capì di cosa si trattava.

Era un fascicolo.

Il suo.

Leggendo a gran velocità capì che tutto quell'ammasso di carta non erano altro che articoli di giornale, notizie di blog e altro collegati al suo caso. Lionell stava indagando perché le sue parole non gli erano bastate. Il suo racconto non era stato esauriente per un tipo come lui.

Scorrendo verso le ultime pagine notò una cancellatura fatta a penna datata solo pochi giorni prima.

Lionell sapeva che la data della sua udienza era stata anticipata.

-Non ti azzardare ad entrare!- le urla di Aloysius erano vicinissime. I due avevano risalito le scale ed ora si ritrovavano in corridoio. Grace sentì gli occhi pizzicarle e strinse tra le mani quel fascicolo come fosse la sua salvezza.

Alcuni calpestii e delle imprecazioni le fecero intendere che quei due si sarebbero presto picchiati a sangue, quindi Grace decise intelligentemente, o forse no, di uscire allo scoperto.

-Basta- non servì dirlo ad alta voce perché i due si girarono verso di lei dal momento che la porta fece uno strano scricchiolio.

-Grace?- la faccia di Lionell era a dir poco scioccata mentre Aloysius imprecava passandosi una mano tra i capelli.

Grace Rogers: In trappola con se stessiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora