Epilogue

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Gli ultimi cinque mesi erano stati insopportabili. Tra le mura di quella cella sentiva costantemente freddo, un freddo che ti entra nelle ossa, che non se ne va con una coperta più pesante, che persiste ogni momento della giornata. Durante il giorno, nel quale prendeva parte poco attivamente alle attività imposte dal carcere, non esisteva un minuto nel quale non pensasse al giorno della sentenza.

"... Nonostante l'omissione di soccorso stradale considerato di eguale gravità ad omicidio nello Stato della California, con aggravante della morte del soggetto coinvolto, Madison Bennet, di anni sedici, l'imputato non verrà incriminato per omicidio intenzionale in quanto le ferite mortali riportate dalla signorina Bennet non corrispondono in alcun modo all'imputato Rogers qui presente. D'altro canto pur la legge sopracitata dal MC Kinney's Vehicle and Traffic Law art. 600 << Lasciare il luogo dell' incidente che ha comportato il danneggiamento di proprietà altrui non è meno grave di un delitto di lasciare il luogo dell' incidente che ha comportato un danno psico-fisico alla persona. Ciò, perché è possibile che un incidente di un veicolo a motore può comportare lesioni personali senza per questo causare danno alle cose>>  vincoli l'imputato Grace Elizabeth Rogers, di anni diciotto, alla reclusione, essa non può essere soggetta alla causa diretta della morte della signorina Bennet, senza, però, togliere d'importanza al reato commesso e alla perdita di vita di terzi. Per tanto dichiaro l'imputato condannabile a reclusione di mesi otto nel suddetto carcere. Le indagini rimarranno aperte per la risoluzione del caso e la condanna dell'omicida della signorina Madison Bennet..."

-Rogers, forza! Quel pavimento non si pulisce da solo- le guardie del carcere femminile erano un vero strazio. Non erano male nei momenti ricreativi, ma in quelli di lavoro non lasciavano tregua. Grace prese la scopa tra le mani spazzando più lentamente di quanto dovuto. Era ancora persa tra le immagini dei mesi precedenti. Ogni due settimane, fortunatamente, era permessa una visita di due ore. Sua sorella e suo padre erano venuti tutte le volte che era stato possibile. Il rapporto tra lei e Anne, ironia della sorte, sembrava essere migliorato. Ora pure la più piccola delle Rogers viveva con il padre. La madre Clary era troppo impegnata nella ricerca di qualche scapolo d'oro, troppo egoista persino per andare a trovare sua figlia in carcere. Oltre al giorno della sentenza, non l'aveva mai vista. Ogni tanto Anne le portava qualche notizia sul suo conto, l'idea che entrambe si erano fatte era che avesse troppa vergogna per riconoscere una figlia punita dalla legge per qualcosa di così dannatamente grave.

-Rogers, avanti. Non voglio essere meschina con lei, ma si sbrighi o sarò costretta a punirla- Karla era una guardia giurata decente, con un carattere decentemente buono, una forma fisica decentemente americana (qualche chilo di troppo si fa per dire), una tinta bionda decentemente chiara e una bravura con le ragazze come Grace. Non pretendeva mai troppo, il minimo per poter essere riconosciuta valida in quel ruolo. Alla rossa piaceva la signora Karla, niente di troppo emozionante, ma le aveva spesso risparmiato lavori troppo duri per il suo fisico magro messo sufficientemente alla prova dallo schifo di cibo della mensa.

Ogni tanto avevano persino passato i momenti liberi insieme. Le aveva chiesto di raccontarle della sua famiglia, giusto per distrarsi un po' da quella monotonia. Karla era stata ben felice di narrarle l'intero albero genealogico, le piaceva fin troppo la storia della sua famiglia, dove almeno tre quarti dei suoi componenti aveva  prestato servizio al Paese in carriera militare.

Forse Karla le piaceva perché al vederla si ricordava delle sue storie che, a loro volta, le ricordavano in qualche modo Aloysius.

Non si erano più sentiti, non si erano più visti. Grace sapeva solo, attraverso i racconti di suo padre di ciò che gli diceva Angela, che alla fine aveva scelto. Si era arruolato un mese dopo la sua partenza. Ne erano rimasti tutti particolarmente sorpresi, soprattutto il suo migliore amico Zaire, il quale studiava biotecnologia in California. Un'altra piccola informazione recente che aveva ricevuto sul moro riguardava la sua bravura. Angela aveva riportato le voci di paese giudicanti Aloysius come un bravissimo cadetto, pronto sicuramente a far carriera, pronto alla guerra. Chi mai sarà pronto alla guerra, si chiedeva sempre Grace. Aveva sperato invano che il ragazzo tornasse sui suoi passi, e nuovamente invano aveva pregato perché quello non fosse il posto adatto a lui. Grace si era resa conto che il suo sentimento non era sparito, non si era assopito come credeva, eppure non si capacitava di come lui non si fosse minimamente interessato a lei. Non le aveva fatto recapitare nessun messaggio, non le aveva dedicato nessuna lettera.

Grace Rogers: In trappola con se stessiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora