-Ora che vi siete divertiti tutti quanti possiamo restituire le auto e svignarcela al più presto?- chiese Lionell ansiosamente battendo il piede sinistro contro il terreno. Gli altri annuirono e risalirono nelle proprie vetture per ritornare in paese. Ormai la sera cominciava ad arrivare lasciando una tenue luce del tramonto sopra di loro.
Il paesaggio era davvero magnifico.
Grace guardava fuori dal finestrino della decapottabile completamente ammaliata.
-Ti ha aiutato Aloysius?- la vocina sottile di Yvette le fece voltare lo sguardo.
-certo che no, ti pare che uno stronzo come lui si prenderebbe la briga di aiutarmi?- il tono gelido della rossa fece dissolvere il sorrisino gentile dal volto della ragazza seduta vicino a lei.
-oh, l'ho visto salire insieme a te in auto. Forse, si ecco, avrei dovuto capirlo che non ti avesse aiutato alla vista del suo naso sanguinante. Lo hai preso a pugni?- Yvette era una ragazza molto gentile e dolce, ma sembrava anche parecchio svampita, o forse in quel momento era troppo brilla per formulare un discorso di senso compiuto.
-in realtà ha sbattuto il muso sul parabrezza. Esilarante!- per quanto quella frase dovesse risultare quanto meno simpatica, la sua voce fredda non fece ridere nessuno. Grace non voleva trasparire come una ragazza acida e odiosa, era semplicemente apatica a molte cose e faceva fatica a rendersi amichevole, anche se dentro di lei ci sperava nella nascita di un legame con persone nuove.Ritornati nei pressi del parcheggio videro chiazze di colore blu e rosso ovunque e un mucchio di gente riunita a parlottare. Il telefono di Dean suonò e lui rispose con voce agitata ed ansiosa.
-Aloysius, c'è la polizia- alcuni secondi di silenzio.
- vi raggiungiamo- e la conversazione finì.
-Ragazze cambio di programma, andiamo verso casa di Noelle- l'unica risposta affermativa venne da Yvette che borbottava parolacce contro il moro e la sua stupida idea di rubare delle macchine.
Grace guardava fuori dal finestrino con gli occhi spalancati e ricolmi di lacrime. Il respiro si fece via via sempre più pesante e si aggiunse la tremarella alle dita che stringevano furiosamente il sedile.
- Grace, va tutto bene, non è successo niente di grave- ma la rossa non sentì neppure le parole di Dean. Immagini offuscate di quella notte le rimbalzarono davanti agli occhi facendola piangere silenziosamente. Il viaggio sembrò durare un'eternità e l'aria nell'abitacolo appariva più soffocante di quanto fosse mai stata. La ragazza chiuse le palpebre e appoggiò la testa sul sedile in pelle.
Quando riaprì le sue gemme verdi si ritrovò in una stradina di campagna circondata da alcuni alberi. Scese velocemente incespicando nei propri piedi.
-Stai bene?- un braccio le cinse la vita per reggerla e un profumo fresco le invase le narici: Lionell.
-dobbiamo andarcene, non posso farmi trovare di nuovo dalla polizia. Mio Dio mi spediranno in prigione, sono finita, la mia vita è finita- borbottava queste parole continuando a piangere.
-che stai dicendo? Grace non hai ucciso nessuno e comunque non ci troveranno, ora lasciamo le auto qui e ce ne andiamo facendo finta di niente-
-sì, lei è morta! L'ho uccisa io, è questa la verità !- le sue urla attirarono Aloysius e Noelle che discutevano un po' in disparte.
-è fuori di testa? Che sta farneticando?- nessuno disse niente osservando Grace. Ella stava andando in panico, era diventata bianca come uno spettro.
- Credo stia parlando di cosa le è successo a San Diego- sussurrò Yvette per non farsi sentire dalla rossa.
-ricordate? È scappata dalla sua città per un "problema"-
-si, ma Yvette, non può aver ucciso sul serio qualcuno, penso sia solo un attacco di ansia- Dean non voleva credere che quella ragazzina minuta avesse davvero potuto macchiarsi di un crimine del genere.
- Non c'è tempo per stare qui a farci una bella chiacchierata, dobbiamo andare. Il piano è questo: percorriamo il bosco e raggiungiamo la strada secondaria che porta a casa di Noelle. Staremo da lei stanotte e se i suoi genitori ci chiederanno come siamo arrivati raccontiamo che alcuni amici ci hanno accompagnato. E cercate di far star zitta quella mocciosa perchè non voglio finire nella merda- le parole di Aloysius erano state ben chiare, ma non di certo gradite. Tutti, tranne la biondissima Noelle, lo fissarono con aria truce senza pronunciare una parola.
Lionell non staccò il suo braccio dalla vita sottile di Grace che finalmente non piangeva più. Ogni tanto sospirava e si scostava i capelli che le finivano davanti agli occhi, ma non una parola usciva dalle sue labbra screpolate.
Dopo venti minuti di camminata veloce arrivarono davanti ad una pomposa villa in stile neoclassico situata in una vasta radura circondata da alti alberi. Grace si chiese la strana scelta di costruire una casa del genere in un paesino dimenticato da Dio, ma non osò far domande.
-Fate gli allegri e sorridenti, non fate capire di sapere qualcosa- Aloysius era un dittatore, aveva polso e sapeva intimidire le persone con la sua voce dura e tagliente.
Nel mentre Noelle recuperó le chiavi di casa dalla borsa sperando che nessuno li sentisse.
Le andò male.
-Mamma, scusa per l'imprevisto, ma ho invitato degli amici a casa. Possono restare, vero?- il tono smielato di Noelle fece capire alla rossa quanto quella ragazza fosse falsa e, per qualche motivo, maledettamente irritante ai suoi occhi.
-Ormai siete qui- la signora in questione non sembrò molto felice della notizia di avere ospiti, ma non disse altro e si scostò dall'entrata.
L'ingresso era enorme e molto luminoso per via del massiccio lampadario appeso al soffitto. Le scale che andavano al piano superiore erano in marmo bianco e c'erano specchi e quadri ovunque. Sembrava una casa d'altri tempi.
I ragazzi si avviarono verso il salone sedendosi sui divani in stoffa color mattone. Le tonalità di quella stanza erano decisamente più calde rispetto all'atrio iniziale. La madre di Noelle fece il suo ingresso con un vassoio d'acciaio, una bottiglia d'acqua e dei bicchieri. Sembrava una donna austera. Indossava un completo di giacca e gonna grigio perlato e i capelli biondi erano raccolti in uno chignon all'altezza della nuca.
-Io, tuo fratello e tuo padre abbiamo già cenato, se avete fame nel forno c'è ancora del pasticcio di carne. Noi siamo nell'altro salone, buona serata- e con questo uscì.
Nessuno aveva fiatato.
-Tua madre mette i brividi- dichiarò Dean fingendo di accarezzarsi le braccia per il freddo.
-è semplicemente stata educata con principi molto rigidi-
- com'è che tu sei il contrario?- le sorrise Aloysius e lei arrossì ridacchiando.
Grace scostò lo sguardo da quei due che sembravano flirtare e dette un'occhiata al braccio del biondo che ancora stringeva il suo fianco.
-puoi lasciarmi, ora sto bene- gli disse cercando di sembrare quantomeno gentile, ma la sua voce risultò rauca a causa del pianto precedente.
-a proposito, spiegaci un po' perche sei scoppiata a piangere, non penso tu non abbia mai infranto una regola- Dean e la sua stupida curiosità .
La rossa versò dell'acqua in un bicchiere per poi sorseggiare pian piano. Aveva gli sguardi di tutti i presenti puntati su di se.
-non voglio avere problemi con la giustizia- la voce sta volta le uscì flebile, quasi inudibile.
-non di nuovo vorrai dire- il sarcasmo nella voce di Aloysius la fece scattare.
-cosa staresti insinuando?-
-l'hai detto tu mocciosa. Prima hai chiaramente osannato di non voler farti trovare di nuovo dalla polizia e oggi, quando ci siamo incontrati sulla strada vicino al boschetto, hai detto che eri già stata davanti ad un tribunale- le mani di Grace tremolarono e cercarono di stringere maggiormente il bicchiere per non farlo scivolare a terra.
-ti stavo prendendo in giro oggi-
-certo, come no- la risatina di scherno del moro fece aggrottare le sopracciglia della ragazza.
-va bene, basta così, sono fatti suoi, non siamo i suoi migliori amici, non possiamo pretendere nulla- Lionell la fece rilassare in un attimo. Quel ragazzo capiva qual'era il confine da non scavalcare con le persone, al contrario di suo fratello.
-Dite che le ritroveranno le auto?- la domanda di Yvette scaricò la tensione accumulata e Grace potette rilassare i muscoli.
-certo, dai tempo un giorno alle autorità e le auto torneranno dai loro legittimi proprietari- Zaire sembrava molto sicuro della sua risposta e anche parecchio a suo agio in quella casa perchè posizionò i piedi sullo spazio del divano accanto a lui ed accese la televisione al plasma.
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Grace Rogers: In trappola con se stessi
Fiksi RemajaLa vita di Grace, una giovane piccola donna di soli diciassette anni, cambia radicalmente dopo una notte di incertezze. Sente sulle sue spalle una colpevolezza atroce, che le divora anima e corpo, ma che forse nemmeno le appartiene. Dopo essere fu...