Chapter 21: Hide and seek and kiss

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-Non ho mai faticato così tanto, quella tipa è un terremoto, anche se non sembra- Grace si lasciò cadere sul divano a peso morto.
-che esagerata, anche Anne non è un tipetto proprio tranquillo-
-la senti, ogni tanto?- sua sorella le mancava molto, non le aveva più scritto e le dispiaceva tantissimo.
-quasi tutti i giorni. Mi chiede spesso di te, ma essendo la tua fotocopia è troppo orgogliosa per chiamarti. È arrabbiata perché non le dici dove siamo-
-lo sai perché non lo faccio, lo direbbe subito alla mamma, che lo direbbe ai paparazzi. Hai più guardato se postano ancora articoli su questa storia?- suo padre sospirò sconsolato. Era un clamoroso si.
-sono solo un mucchio di frottole, non sanno niente sulla verità e non ci serve sapere quante schifezze dicano sul tuo conto, bimba mia-
-e gli altri genitori?-
-conosco le loro mosse legalmente e questo mi basta- Grace si mordicchiò nervosamente l'unghia del pollice.
Smangiucchiando alcune fette di pizza, presto si fecero le nove e la ragazza si andò a preparare.

Una  minigonna a quadri stile scolaretta, un crop top nero e le sue inseparabili converse furono il look che adottò. Sciolse le trecce che si era fatta la mattina e lasciò i capelli rossi ondulati sulle spalle.
-Che diamine- esclamò suo padre dopo aver sentito il campanello ed aver aperto la porta.
-salve, signor Rogers, non siamo criminali, vogliamo solo accompagnare sua figlia ad una festa nel paese qui affianco- "Aloysius."
-se lei è d'accordo, ovviamente. Sono Lionell Davis, il figlio del sindaco, comunque-
-siete solo ragazzi?- chiese suo padre in tono burbero. "Oddio. "
-oh no, ci sono anche due ragazze. Sono rimaste al piano terra per via dei tacchi, sa come sono le donne- "Dean. "
-già, le donne. Zaire, ci sei anche tu, piacere di rivederti caro. Oggi Gracy è stata tutto il giorno con tua sorella, potete immaginare mia figlia musona quanto ne è stata felice, ma alla fine credo che le sia piaciuta. Mia figlia non ammetterebbe mai quando qualcosa le piace sul serio, è proprio una musona scontrosa- "papà! "
- papà!-
-finalmente, Gracy, ci metti sempre una vi.. come diavolo sei conciata?!-
-non dire una parola, non l'hai mai fatto in tutti questi anni- i ragazzi uscirono in corridoio lasciando il momento padre-figlia.

-Non farti venire un attacco di nervi, altrimenti dovrai ricominciare a prendere le pastiglie-
-meglio di no- e con questo uscì dalla porta prima di richiuderla violentemente.
-Mi piace come sei vestita, sembri meno bambina  e più passabile per una diciottenne- Aloysius le avvolse un braccio attorno alle spalle passando in mezzo alla miriade di gente che c'era.
-solo perché ci siamo raccontati un po' di fatti nostri, non devi prenderti troppe confidenze- Grace cercò di sgusciare dalla presa salda del moro, ma fallì miseramente.
-siamo amici ora, che problema c'è?-
"amici, certo. E come tutti  pensa che per diventare amici bastino due parole sul colore e sull'hobby preferito. "


Guardandosi attorno Grace notò un' enorme differenza dalle feste alla quale era abituata. C'erano anche qui molte persone, ma sembravano più semplici e umili, non volevano mostrare il gioiello nuovo, la borsa griffata o il vestito firmato, volevano solo divertirsi in compagnia.

Numerosi gruppi di ragazzi se la spassavano ballando la musica che veniva trasmessa dalle casse, bevendo qualcosa da classiche lattine colorate e salendo sulle giostre allestite per l'occasione. Numerose bancarelle vendevano abiti tradizionali, dolciumi e bigiotteria.

"Non ho mai visto niente di più allegro e sincero. "

-Wow, mi piace un sacco questo posto- Grace prese il cellulare dalla borsa e fece alcune foto che ispiravano gioia. Era da una vita che non ne faceva di così belle.
-non sei mai stata a una sagra di paese?- le chiese Aloysius mentre si univa agli altri di fronte a un pungiball elettronico.
-no, nelle grandi città ci sono feste simili di rado, magari sulla spiaggia, ma non è nulla di così paesano-
-ribadisco il mio odio verso le città- Grace vide Lionell alzare gli occhi al cielo mentre ascoltava la loro conversazione.
-spazio ragazzi, ora vi faccio vedere quanto sono migliorato- Dean era pronto a tirare un pugno al sacco del pungiball, quando Yvette gli si parò davanti spaventata.
-sei stupido per caso? L'anno scorso ti sei rotto una mano!-
-mi sono allenato, Yvette, sono davvero bravissimo- Aloysius ridacchiò sistemandosi il cappello degli OKC all'indietro.
Yvette scosse il capo sconsolata avvicinandosi alla rossa.
-se vedi il polso rotto non dirmelo, o forse è meglio di si, così potrò rinfacciargli che avevo ragione-
-ti avvertirò di sicuro- disse con una voce stranita mentre guardava la ragazza dare le spalle all'esibizione dell'amico.

Grace Rogers: In trappola con se stessiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora