Chapter 15: Confraternity

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-Grace, Grace svegliati siamo arrivati- la rossa sussultò quasi cadendo dal sedile sull'asfalto caldo.
Lionell le teneva lo sportello aperto mentre mandava messaggi a qualcuno.
-quanto ci abbiamo messo?-
-circa tre ore- davanti a loro si stagliavano diverse case a schiera tutte molto simili con giardini davvero poco curati.
-Dove siamo?-
-siamo nelle vicinanze del mio college, la terza casa è la confraternita dove vivo durante l'anno. Alcuni ragazzi non sono tornati a casa per le vacanze e già che ci siamo sono venuto a salutarli-.
Una casa piena di ragazzi, questa cosa non rassicurava Grace neanche un po'.
Camminarono silenziosamente fino all'ingresso della terza villetta, mentre la ragazza si guardava attorno. Diverse case più avanti sembravano disabitate, ma anche il giardinetto della confraternita poteva essere scambiato per uno di quelli in abbandono. Erbacce secche e gialle coprivano la maggior parte del terreno, bottiglie vuote, resti di vecchi palloncini e gommoni da spiaggia, lattine di birra e coriandoli ricoprivano tutto il resto.
-Si vede che manca una mano femminile-
-oh no, siamo piuttosto ordinati in realtà , solo che hanno da poco dato una festa-
-con l'erba così alta? Una ragazza senza tacchi si potrebbe perdere là dentro- la tensione accumulata durante il viaggio si stava poco a poco sciogliendo tra i due.
-una bassa come te, vorrai dire- Grace gli tirò un piccolo pugno sulla spalla ridacchiando.

Lionell suonò il campanello che fece uno strano ronzio.
-Non ci credo, l'hanno rotto di nuovo- disse sbuffando e colpendo la porta ripetutamente.
-arrivo, arrivo!- si sentì qualcuno urlare dall'interno. I passi pesanti si fecero sempre più vicini fino a quando un ragazzo nero parecchio alto aprì la porta.
-Lionell, che cazzo ci fai qui, amico?- i due ragazzi si dettero alcune pacche sulle spalle per salutarsi.
-sono venuto a salutarvi. Non vi mancavo, piccoli stronzi?- piccoli? Grace era sconcertata. Quel ragazzo stava a malapena sotto all'arco della porta, di sicuro era più di un metro e novanta.
-solo a salutare o a fare da sentinella? Mi dispiace, non troverai mai le nostre scorte di erba- i due ridacchiarono e finalmente il ragazzo-gigante vide Grace.
-ehi ciao, non ti avevo visto. Lionell, perchè non mi presenti a dovere la tua ragazza, briccone?- la rossa, osservandolo meglio, aveva scorto del rossore attorno all'iride, di sicuro non era irritazione.
-Non è la mia ragazza. Si chiama Grace. Grace, lui è Brendon-
-ciao- dissero all'unisono e il ragazzone si spostò per farli entrare. Nel piccolo salottino sulla destra, alcuni ragazzi a torso nudo guardavano allegramente una partita di basket, mentre dai piani superiori arrivavano strane parolacce e promesse di morte.
-Jared, ti spacco il naso appena ti prendo, coglione!- un ragazzo dalla pelle super abbronzata e dai capelli color pece scendeva a tutta velocità dalle scale in legno di fronte a loro inseguito da un tipetto più magrolino, biondo e di carnagione estremamente pallida.
-ehi, abbiamo compagnia- disse Jared fermandosi al penultimo scalino facendo scontrare l'amico sulla sua schiena.
-dammi qua, stupido deficiente- il ragazzo alle sue spalle prese la scotola che il moro stringeva tra le mani. Lo strattone dato allo scatolina la fece finire a terra versando il suo contenuto sul pavimento. Diverse bustine di preservativi erano state cosparse di quello che sembrava olio. I ragazzi scoppiarono tutti a ridere, mentre il biondastro cercava di raccogliere le bustine scivolose da terra e Grace se ne stava in silenzio imbarazzata.
-non riuscirai mai ad aprirle, sono come piccole anguille- Jared se la rideva apertamente infastidendo il suo amico.
-Ma c'è una ragazza! Ciao bellezza, sono Jared- l'abbronzato gli porse la mano per presentarsi ma essa era ricoperta di olio e Grace fece solo un timido gesto con la testa e sorrise.
-già, le ragazze sono schizzinose, lo dimentico sempre-
-Lionell! Sei venuto a controllare che sia tutto in ordine?- la rossa aveva intuito che il biondo doveva essere una specie di padre di famiglia, la persona con la testa sulle spalle in tutta quella confusione.
-in effetti, di ordine, ce n'è gran poco, ma a settembre scommetto che sarà tutto lustro, non è vero?- Lionell alzò un sopracciglio mentre i ragazzi annuivano sorridendo come piccoli diavoletti.
-e riparate il campanello-
-è stato Fred a romperlo- scattò Brendon che tra tutti rimaneva sempre il più alto.
-ditegli di ripararlo. È il solito bambino- gli altri annuirono ancora una volta poi, sul volto di Jared, comparve un sorrisetto poco affidabile.
-Lionell, quando riporti qui tuo fratello? Quel ragazzo è un portento-
-Aloysius non rimetterà mai più piede qui dentro. Siete ingestibili tutti insieme e poi puo' uscire solo nelle vicinanze del nostro paese. È stato bocciato e dovrà ripete l'anno quel somaro- Grace arrossì leggermente. Anche lei era stata bocciata, non perchè non avesse studiato certo, ma faceva un brutto effetto dirlo.
-che guasta feste, l'ultima volta ha rimorchiato più di me-.

Grace Rogers: In trappola con se stessiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora