Black - XXI CAPITOLO

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***STEFANO'S POV***

I miei amici con i prof sono stati all'incirca un'ora.
Piangevano...
Non pensavo che mi volessero così bene.

Ora sono andati via.
Sono le due del pomeriggio.
Lorenzo è andato a mangiare.
Sono solo in camera.

Di tanto in tanto passa un'infermiera.
Mi controlla e poi va via.
I miei genitori sono a casa.
Vengono stasera.

Lorenzo mi ha detto che loro hanno detto a lui di andare a riposare.
Staranno loro accanto a me stanotte.

Il mio ragazzo fin dal primo giorno è stato qui.
Senza andare mai a casa.
Mi ama.
E io lo amo.

Sento aprire la porta.
-Hey amore..- è lui.
È tornato il camera.
-Sono qui.- sento che prende la sedia e la mette accanto al mio letto.

-Mi manchi da morire... ti voglio qui. Adesso.- mi dice quasi in un sussurro trattenendo le lacrime.

Quanto vorrei alzarmi e asciugargli le lacrime... solo che non posso.
Odio quando qualcuno piange a causa mia...
Soprattutto se quel qualcuno è il mio ragazzo.

Nessuno sa di noi due, oltre Giulia...

Quanto vorrei gridarlo al mondo.
"LUI È IL MIO RAGAZZO"
Vorrei urlarlo al centro della piazza più grande della mia città.
Con le persone che ci guardano mentre lo bacio dolcemente...
Se solo potessi...

Oggi sono particolarmente stanco.
Non so nemmeno io il perché...
I battiti non sono molto regolari. A volte rallentano. Lo sento dalla macchina legata al mio corpo.
Quando rallentano fa un rumore continuo e poi ritornaro quei "bip" regolari.

Non so cosa significhi.
Ma non voglio saperlo.
So solo che mi voglio svegliare il più presto possibile.
Mi voglio svegliare per Lorenzo.
Voglio farlo per lui.

Se non fosse per lui credo che già sarei morto...
Mi da la forza di continuare a sperarci.
Quella spinta per continuare a lottare contro queste sostanze presenti ancora nel mio corpo.
Non voglio che esse prendano il dominio su di me.
Io voglio vivere.

Ci sono molte cose che io non io ancora fatto.
E voglio farle.
Voglio divertirmi.
Godermi la vita da diciannovenne che sono.
E magari avere quella bambina con Lorenzo.

Chissà quale potrebbe essere il nome...
Rossella? Giovanna? Marika?
...Federica.

È un nome stupendo.
Fede.
Mi piace un botto.

S

ento Lorenzo prendermi la mano.
La stringe.
-Non voglio perderti. Te l'avrò detto centinaia di volte... ma davvero, ho paura, non voglio..- lo sento piangere.

Ti prego.. non piangere...

Se solo potesse sentirmi...
O in qualche strano modo capirmi...

Passano delle ore e Lorenzo è rimasto nella stessa posizione.
Mi stringe la mano e ha la testa sul mio torace.

Dopo un po' si stacca e prende il telefono. Sento il rumore dello sblocco.
-Sono le otto.. stanno vedendo i tuoi genitori. Devo andare... ci vediamo domani, amore.- mi lascia un leggero bacio sulle labbra che però non posso ricambiare ed esce dalla camera.

Entrano dopo qualche minuto i miei genitori.
-Ciao Ste... siamo noi..- dice la mamma con tono triste.
Si siedono accanto a me.
-Ti avevo portato la tua playlist di canzoni. L'ho presa dal tuo computer.- dice papà mentre mette la pen drive in qualche parte. Probabilmente c'è una tv in camera.

-Ecco.- mi mette delicatamente le mie cuffie preferite sulle orecchie. Sono loro. Le cuffie che mi regalarono loro al mio quindicesimo compleanno.
Sono le mie preferite.

Papà fa partire la playlist e abbassa un po' la voce.
Parte Switch di Don Diablo.
Adoro quella canzone.

Mi addormento.
Quella canzone potrebbe anche essere "rumorosa" per qualcun altro, ma per me è rilassante.
Mi fa addormentare in un attimo.

È mattina.
Mi sveglio e dalla playlist è partita Forbidden Voices di Martin Garrix.
È la preferita di Lorenzo.
Appena finisce la canzone, papà spegne la tv e mi toglie le cuffie.

-Noi andiamo sta venendo il tuo amico, Lorenzo.- dice papà accarezzandomi la mano.
-Lascio la pen drive nella tv e le cuffie sul mobile. Magari dico a Lorenzo di mettertene un po'.- dice.

La mamma mi lascia un bacio sulla fronte, per poi uscire dalla camera.
Sono di nuovo da solo.
Non c'è nessuno in camera.

Sento i battiti aumentare veloce.
La macchina produce quei "bip" molto velocemente...
È un segno buono?

Inizio a sudare.
Respiro affannosamente.
Ad un certo punto sento un "bip" continuo.

Poi il nero.


My Hero || Lorefano Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora