chapter 1.

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*Benjamin pov's*
Per la prima volta in tutta la mia vita, riuscii a comprendere il vero senso della fisica, ah no, scherzi a parte, non ho mai capito questa materia, spiritoso vero? Non mi sono presentato, sono Benjamin Brian Mascolo, sono al quarto anno di liceo, e nel tempo libero, mi piace suonare la chitarra e scrivere canzoni, qualche volta canticchio. Eh sì, vi starete chiedendo come faccia uno studente di quarto anno, a fare battute spiritose sulla materia che più detesta al mondo. No dai, ora facciamo i seri. Ma voi ci credete? Io non sono mai stato serio in tutta la mia vita, sono il tipico ragazzo a cui piace scherzare, meglio ridere che piangere no?
«Signor Mascolo, adesso mi spiega tutto ciò che ho appena detto» tornai alla normalità e volsi lo sguardo alla prof, mi guardava con occhi maligni, mi detesta, ne sono certo.
«Mi scusi» riuscii a dire solamente questo, mentre picchiettavo la matita sul quaderno.
«Niente scuse, la prossima volta imparerai a stare più attento invece di sognare ad occhi aperti, fila immediatamente dal preside» rispose a denti stretti, inutile negarlo, sono il suo alunno detestabile, manca poco e mi appende ad un palo.
«Come vuole..» commentai, sistemai le mie cose sullo zaino, misi esso nella spalla, e uscii dall'aula sotto lo sguardo di tutti. Accidenti quanto detesto questa scuola, in tutti i sensi, non ho diciamo nessuno con cui parlare, se non quel pazzo di Joseph che ogni giorno ha sempre una motivazione per disturbarmi. Qualche giorno lo picchio, è fastidioso, non dico che è un bullo, ma certe volte ti fa saltare in aria dallo spavento.
«Amico!» eccolo, sempre puntuale, sbuffai e sorrisi per finta.
«Ma tu sei sempre qui?» domandai, estraendo il mio telefono dalla tasca.
«Punizione fratello?» rispose, ignorando del tutto la domanda che gli avevo fatto. È un tipo strano sì.
«E non chiamarmi fratello ti prego, o ci faranno una statua con scritto "the brothers"» commenti, ripensando a quella volta, in cui mi capitò una cosa simile.
«Egocentrico, comunque sono venuto qui per darti nuove notizie» mi dese una pacca sulla spalla e lo guardai male.
«Spara» dissi, disinteressato.
«È arrivato un nuovo studente, ed è capitato giusto giusto nella tua classe, si chiama Fedi, Ferdo..una cosa simile» disse, grattandosi il mento. Fedi non si può sentire, semmai Fede.
«Okay e quindi?» commentai.
«A dopo amico» cioè, io gli ho risposto 'quindi' e lui mi saluta e se ne va? Mi sono convinto, ha bisogno di una seduta psichiatrica.

*Spazio autrice*
Salvee
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-mary

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