chapter 18.

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Con tanta fatica arrivai a casa sano e salvo, più o meno, dato che sono ridotto peggio di uno straccio. Mi avviai verso la porta d'ingresso, fino a quando non notai che davanti ad essa c'era qualcuno e quel qualcuno era Federico. Cosa ci faceva qui? Se mi vedrà in queste condizioni, mi tartasserà di domande.
Cercai di reggermi in piedi, ma il dolore che mi avvolgeva era troppo forte.
«Cazzo» disse Federico, vedendomi in quello stato, ho provato a non dare troppo nell'occhio, ma è stato inutile, non riesco nemmeno a stare in piedi, figuriamoci.
«F-fede» sussurrai, con un filo di voce.
«N-no» mi strinse al suo petto e poco dopo, delle gocce d'acqua mi caddero nella fronte, all'inizio credetti fosse pioggia, ma quando alzai il volto, vidi Federico in preda alle lacrime, no, vederlo piangere a causa mia mi fa davvero male, più male delle ferite che ho addosso.
«N-non piangere ti s-scongiuro» dissi, ma sembrava non ascoltarmi continuò a stringermi e a piangere.
«N-non p-posso v-vederti r-ridotto c-così» rispose.
«O-ora a-andiamo s-su, ti m-medico i-io» aggiunse, aiutandomi a camminare, è così gentile da parte sua aiutarmi, è un ragazzo meraviglioso, eh sì, lo devo ammettere, ho trovato un amico dal cuore d'oro, nonostante lo conosco da poco tempo, mi ritengo fortunato ad avere uno come lui al mio fianco.
Mi portò fino alla mia camera da letto, e piano piano, con tutta la delicatezza di questo mondo, mi aiutò a stendermi nel letto. Appoggiai la testa nel cuscino, e dopo posai gli occhi su Federico, aveva il ciuffo spettinato, gli occhi ancora rossi per prima e le labbra leggermente schiuse, ho il cuore che martella ad una velocità pazzesca. Che mi sta succedendo?
«Resta qui, vado a prendere l'occorente, ed una bella cioccolata calda, ti farà bene vedrai» disse, sorridendomi. Ricambiai il sorriso e risposi:
«Grazie»
«Non ringraziarmi, su di me puoi sempre contare» commentò, facendomi l'occhiolino, e un attimo dopo uscì dalla stanza, lasciandomi lì a pensare. Quando tornerà, vorrà sapere ogni cosa, per filo e per segno, ma io non so che scusa inventare.

***
«Ti faccio male?» chiese, mentre mi poggiava delicatamente del cotone con del disinfettante, nel labbro.
«N-n t-tanto» sussurrai, il suo tocco era così delicato da far venire i brividi.
«Sai, anche ridotto in questo stato, sei bello» disse ad un certo punto, avvicinandosi maggiormente a me.
«o-oh ahah, grazie eh» risposi, non sapendo che dire, Federico smettila o non so cosa può succedere ti prego. Cazzo ma in che situazione sono? Tutto questo mi imbarazza, è praticamente a pochi centimetri di distanza da me, ed io sono immobile come una sardina lessa.
Ma che sto dicendo, e poi perchè ho il cuore che mi sta scoppiando? Che mi succede, mi sento dannatamente strano, ho il corpo in confusione, la cosa peggiore è che mi ritrovo le labbra di Federico davanti e i suoi occhi che mi fissano, Dio perchè tutto a me, non sto più con la testa, sto perdendo il controllo.

*Spazio autrice*
Dai, ho voluto scrivere qualcosa di più interessante questa volta..😏

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