chapter 23.

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Mi diressi nel distributore di merendine lungo il corridio della scuola, e quando arrivai lì davanti, presi il mio portafoglio e guardai quello che c'era dietro il vetro, e dopo qualche minuto di riflessione, decisi, vada per un tè alla pesca. Infiliai le monete nel buco, digitai il numero, e aspettai.
Dopo aver preso la lattina, la aprì e infine me ne andai nell'aula. Mancano ancora 15 minuti all'inizio della lezione, infatti credevo di essere l'unico in anticipo, ma quando entrai nella classe il mio sguardo finì su Federico, era seduto nel solito banco e stava prendendo qualcosa dallo zaino, siamo gli unici ad essere venuti prima.
«Ehi» dissi, avvicinandomi a lui. Alzò il viso e mi sorrise smagliante.
«Ciao Ben» rispose, e riposò gli occhi sullo zaino.
«Posso sedermi?» chiesi.
«Che domande, certo!» commentò.
«Ahah, allora, hai studiato per oggi?» domandai, mentre sistemavo lo zaino nello schienale della sedia.
«Mh sì» rispose un po' incerto.
«Della serie: non so niente?» lo corressi, ridendo.
«Smettila di ridere» rispose, e mi strattonò con una mano.
«Come fa un secchione come te a non aver studiato?» dissi.
«Sei antipatico certe volte eh no, non sono un nerd, e poi volevo studiare, ma pensavo ad altro, in più questa notte non ho chiuso un occhio» commentò, sistemandosi il ciuffo.
«Posso sapere il motivo?» chiesi.
«Non ne vale la pena  guarda, sono io che ho un carattere molto timido» rispose. Stavo per rispondergli, quando la campanella suonò e a quel punto entrarono tutti, compreso il prof.
«Buongiorno ragazzi» disse, facendo ingresso in aula.

***
«Non ti ingozzare Federì» dissi, portando gli occhi al cielo.
«Che ci posso fare se amo i tortellini con la panna» rispose, con la bocca piena.
«È anche il mio piatto preferito se è per questo, ma tu sembri un bambino senza speranze» risposi.
«Un bambino?» commentò sorridendo.
«Sei un bambino sì» confermai.
«Mi pulisci le labbra?» chiese.
«Eh?» risposi, arrossendo.
«Dato che sono un bambino, puliscimi tu le labbra» disse, facendomi il broncio, aiuto è dolcissimo.
«Veramente i-»
«Veramente niente, ora mi pulisci le labbra su» mi corresse, porgendomi un tovagliolo.
«E-ehm o-okay» risposi, afferrandolo e mi avvicinai cautamente su di lui.
«Dai» si lamentò, aveva tutte le labbra sporche. Delicatamente gli passai il tovagliolo negli angoli, e infine al centro, aveva delle labbra così belle.
«Sei un bimbo» sussurrai, ad un centimetro di distanza dal suo viso.

*Spazio autrice*
preparativi perchè ora ci saranno tante scene Fenji inihihih.

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