chapter 5.

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«Non si fa così» sputò acido il prof di educazione fisica, che mi guardò stufo, è la quarta volta che mi corregge, o che mi rimprovera, manca poco e gli butto la scarpa in testa.
«Mi scu-» ma nello stesso istante in cui stavo per rispondergli, una palla mi colpisce dritta dritta in faccia, emisi un urlo per il dolore, ma fregandomene altamente del male che mi faceva la faccia, mi voltai per vedere chi fosse stato.
«TU!» sbraitai, quasi senza voce. So-Tutto-Io mi guardò male.
«COME TI PERM-» stavo per rispondere, ma venni subito interrotto dalla sua voce.
«S-scusa» disse solamente questo, con voce tremolante, ma perchè trema? Ha per caso paura di me? Ma se mi teneva testa poche ore fa.
«N-n l'h-ho f-fatto a-apposta» aggiunse, avvicinandosi a me.
«Oh, come vuoi!» dissi, sentendomi la faccia gonfia come un pallone, beh, in effetti è stato proprio uno di essi a colpirmi. Avrò la forma della palla in faccia, ne sono certo. Pft. Vorrei uccidere il biondino, ma mi trattengo.
«Ti posso portare in inferme-» pazzesco, ora mi chiede pure di andare in infermeria, per giunta con lui. Che andasse a quel paese.
«No» risposi secco.
«Okay, ti ricordo che questa sera dovrai venire a casa mia per la lezione di fisi-» lo interruppi subito, che noia.
«Lo so, ma prima, devo fare i compiti e andare a lezione di chitarra» dissi tutto d'un fiato.
«Va bene» aggiunse, per poi andarsene. Ora che faccio? O mi faccio visitare oppure torno semplicemente a casa, ho 18 anni, quindi non vedo dove sia il problema.
«Mi scusi prof, ma voglio tornamene a casa, non mi sento bene» dissi, facendo una scenetta nel quale il mio professore cascò in pieno, che bellezza, non vedo l'ora di andarmene. Farò i compiti per domani tranquillamente e poi, si va a lezione di chitarra e per finire da So-Tutto-Io.
«Fra» quella voce, ma cosa cazzo vuole da me, è ufficiale, questo qui tiene la mia vita appesa ad un filo, si diverte a starmi attaccato come una calamita, manca poco e ci fanno la statua dei migliori amici.
«Josh..» sussurrai. Magari se gli dico che sto male, se ne va ed io di conseguenza, posso anche andarmene, devo solo firmare il permesso.
«Sto poco bene, devo andare Josh» aggiunsi, facendo finta di tossire, potrei fare l'attore uh. Solo che richiede tanto impegno, e si sa, io sono un pigrone di prima categoria, sono il solito pazzarello che se ne va in giro a fare serenate con la sua chitarra, ci pensate? Io che vagabondo senza una meta precisa e mi metto pure a suonare nei campanelli delle case, ricevendo o dell'acqua in faccia o tipo: "scemo vai a dormire, ma non vedi che ore sono!" capitemi, sono i miei film mentali, su questo non c'è dubbio.
Che poi, questo film è partito da una semplice risposta che ho dato a quel fanatico di Josh.
«Va bene» rispose, con tono dispiaciuto, e poi ci sono io, che spruzzo felicità da tutti i pori. Lo sorpasso senza pensarci due volte.

***
«Casa dolce casa!» esclamai esausto, buttandomi nel mio caro divano-letto. Che bello vivere da soli, eh già.
«Ora però, devo iniziare i compiti accidenti» dissi, dandomi uno schiaffo in faccia, era troppo bello per essere vero, così, anche se non ne avevo voglia, cominciai a studiare.

*Spazio autrice*
Ho scritto di più eheheh, comunque scusate se ci sono errori.
Al prossimo💁

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