chapter 8.

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«Che spavento, credevo fossi un ladro, già che c'eri potevi continuare a suonare e rompere il campanello» dissi, facendolo accomodare.
«E dai Penc, non fare la ragazza sclerotica» rispose lui divertito.
«La prossima volta che mi chiami ragazza sclerotica, non rispondo alle mie azioni» risposi, sbuffando amaramente.
«Penc scherzavo» commentò, sorridendo a trentadue denti.
«Uff, okay. Allora, vuoi fare la bella statuina? Siediti, non ti mangio» aggiunsi.
«Sì, scusami» rispose, accomodandosi nel divano.
«Allora, quale buon vento ti porta qui?» come sono spiritoso.
«Mi annoiavo, e non sapevo da chi andare dato che conosco solo te, e poi, ho visto una strana signora uscire da casa tua, cantava "ciuri ciuri.." una cosa simile, sarà una pazza sicuramente» disse, portandosi una mano in faccia. La signora Marta! Ma come mai stava cantando una canzone siciliana? Ehi ehi, sono molto informato eheheh, ve l'ho detto che sto apprendendo dalla maestra.
«Scemo è una canzone in siciliano! Non è una pazza svitata, e la signora, è la mia vicina, nonchè una vera e propria siciliana» commentai, grattandomi la nuca.
«Serio?» domandò come del tipo sorpreso.
«Ma sì, inutile che guardi in quel modo!» risposi, fissandolo per un attimo, ma distolsi immediatamente lo sguardo da lui, non appena quella strana sensazione si fece sentire di nuovo, forte, molto forte. Non mi era mai successa una cosa simile.
Che sia Federico a farmi questo strano effetto? Non so..ho notato che da un pò di tempo, ogni volta che lo guardo in viso, mi sento strano. Ma no, togliamo questi strani pensieri dalla testa e poi, neanche lo conosco.
«Shalla» mi fece svegliare dal mio stato di trance facendomi sobbalzare in aria per lo spavento.
«Idiota» risposi, stringendo il cuscino.
«Oh, dai, non fare lo stupido, vuoi un abbraccio da mammina?» ma che fa, mi prende per il culo?
«Ripeto: idiota» dissi, senza degnarlo di uno sguardo.
«Dai! Non farne una tragedia, solo che volevo risvegliarti dal tuo stato di trance o come lo vuoi chiamare» ammise, gesticolando.
«Cambiamo discorso» dissi.
«Che tipo complicato che sei» rispose.
«Ma meglio così, di cosa vuoi parlare?» continuò, con aria indifferente.
«Di nulla, la mia è una proposta. Ti va di guardare un film?» domandai.
«Vada per il film» rispose.
Bene, ora non ci reste che scegliere il genere.

*Spazio autrice*
Scusate se questo capitolo e poco interessante, ma avevo poche idee.
Notte e al prossimo

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