Capitolo ventotto

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-Sembra che stia per nevicare- sussurrò la regina, tenendosi il grembo fra le braccia e osservando il cielo insieme a suo figlio Nathan.

Il ragazzo poggiò la mano sulla pancia della madre.

-Le temperature sono più basse ora. Mi sento sempre più debole, nonostante preferisca questa sensazione ai capogiri che mi danno d'estate....- mormorò, accomodandosi sotto le coperte.

-Nathan, hai già superato l'assenza di Victoria?-

-Siete ancora preoccupata che possa tornare e farmi del male?-

Nathaniel sembrava un'altra persona, l'inverno lo aveva fatto divenire più saggio e, nonostante conitnuasse ad appoggiare le intenzioni del suo patrigno con la speranza di ritrovare Gerard, non poteva che sentire tenerezza per sua madre.

-No, mai l'ho creduta capace di farti del male. Mi preoccupa solo che io abbia sbagliato a farla sposare con te, era chiaro che tu non sentivi nulla per lei. Avrei voluto ascoltarti-

-Non c'è più nulla da fare. L'importante è che se ne sia andata adesso. Ciò che riconosco che non sarebbe dovuto avvenire è stata la prigionia di Gerard. Nonostante avesse avuto un interesse romantico verso di me, non era necessario allontanarlo così-

La regina Beatrice iniziò a piangere, ormai credeva che tutti la facessero colpevole di ciò che succedeva a Rowan.

I sudditi si sentivano insicuri sulla monarchia, sentivano la mancanza del re Ulises, volevano dettagli della sua macabra morte che erano stati tenuti nascosti, decidevano che non apprezzavano che la potere si trovasse una regina straniera e un uomo che nemmeno conoscevano.

La gravidanza della regina non aveva fatto altro che peggiorare la situazione, al conoscere la probabile fine dell'erede al trono, non volevano un principe che non fosse figlio di Ulises a governare.

-Madre, i sudditi sanno della mia condizione e hanno deciso di rifiutarci-

-Sì, lo so. Hanno sempre pensato che, se qualcosa ti fosse avvenuto, avrebbero avuto un re come Gerard. Credo che lo apprezzassero perché ricordava loro Ulises-

Nathan non aveva mai sentito quelle parole da sua madre.

All'inizio sentiva certa ostilità della donna verso il principe, credeva che fosse a causa della sua attrazione per sua sorella Miranda, però ora si mostrava più aperta.

-Perché odiavate Gerard?-

La regina si strinse nelle spalle e mormorò:

-Non lo conoscevo. Tuo padre è partito per Ugarth a lottare e, al suo ritorno, recava un giovane di tredici anni che aveva ricevuto tutti i diritti di un figlio naturale, un ragazzo taciturno che non dimostrava particolare interesse in nessuno di noi, che solo desiderava tornare al campo di battaglia con il re-

Nathaniel sorrise al ricordare il giorno nel quale avevano conosciuto Gerard.

-Sì, poi poco a poco ha iniziato ad aprirsi. Ha aiutato notevolmente la presenza di Miranda e mia nella sua espansione al mondo che lo circondava- commentò.

-Definitivamente. Avere due compagni di avventure deve averlo aiutato, se solo non si fosse infatuato di uno di voi-

-La storia con Miranda non era poi così seria....- Nathaniel si rese conto di essersi tradito.

La regina spalancò gli occhi dallo stupore, non credeva possibile che suo figlio avesse saputo dell'errore commesso da Ugo e che glielo avesse volontariamente nascosto.

-Come?- strillò arrabbiata.

-Non ho più motivi per nasconderlo: Gerard era innamorato di mia sorella, hanno avuto una relazione della quale sapevate anche voi, nonostante non abbiate detto nulla al rispetto, ma io era colui che si meritava quelle attenzioni romantiche da parte sua-

-Perché l'hai fatto? Hai detto tu stesso che eri innamorato di Gerard! Perché lo hai allontanato dalla reggia di Rowan, nonostante fosse completamente innocente?-

Nathaniel mostrò un sorriso inaspettato:

-Se non posso averlo io, non lo avrà nessuno-

-Dove si trova adesso? Devo rimediare l'errore che ho commesso! Deve tornare al castello o lo spirito di tuo padre non ci permetterà di vivere una vita tranquilla! Oh, Ulises, ho tradito la tua ultima volontà!-

La regina iniziò a piangere, Nathan provò ad abbracciarla.

-Devo andare a cercare Gerard, devo farlo! Dove si trova?- mormorò lei, alzandosi dal letto e camminando verso la porta.

-Non lo so, Ugo di è occupato di lui e non ha voluto rivelare a nessuno la sua posizione. Però credo che la principessa Victoria volesse ritrovarlo, la pista migliore sarebbe seguire lei- confessò finalmente, sentendosi più leggero in petto.

Aveva promesso al patrigno che non avrebbe detto nulla dei suoi piani alla madre, ritenendola sempre piuttosto ingenua riguardo alla sua malattia e persino troppo apprensiva, ma adesso la sua priorità era ritrovare Gerard al più presto.

Beatrice era cambiata notevolmente, non era più la stessa donna di prima, adesso era più genuina e giusta.

Venne lasciato solo nelle sue stanze, attendendo una possibile risposta da parte di sua madre: pensava che sarebbe andata ad affrontare suo marito per avere risposte.

Qualche ora dopo la principessa Mira si affacciò e disse, in tono lugubre:

-So ciò che hai fatto, Nathaniel, l'ho saputo da tanto tempo, ma avevo bisogno che me lo confermassi. Spero che la colpa ti roda, perché non hai il mio perdono, molto meno quello del cielo-

-Miranda....-

-Ah, se vuoi saperlo: nostra madre ha perso il bambino, era sconvolta ed è caduta dalle scale mentre correva a parlare con Ugo-

Quando chiuse l'uscio, Nathaniel iniziò a sentire tutta la colpevolezza che meritava sentire.

Capì che non avrebbe potuto chiedere scusa a nessuno, la sua condizione non lo aveva reso debole, lo aveva reso un codardo. Si era rifugiato nella sua malattia per accusare sua madre, per rendere la vita difficile a sua sorella e per avere la pietà del suo amato.

Avrebbe voluto ottenere l'assoluzione di ognuno di loro, ma non ne aveva il tempo né il merito.

Osservò il suolo fuori dal suo balcone, stava nevicando.

Era così bella la neve, anche se non aveva mai potuto toccarla per paura di ammalarsi e morire.

Però, per la prima volta, desiderò conoscere la neve con i propri occhi, toccarla, divertirsi giocando con lei, anche se questo gli fosse costato la vita.

Si alzò dal letto, spogliandosi da ogni indumento e aprì il balcone, si lanciò nella bianca coperta e si rilassò.

Si rilassò e pochi giorni dopo morì.

Gerard di RowanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora